5.28.2007

 

Scienza in libertà

Sono nuovamente in partenza; non gioite, sarà breve.

Per salutarvi non scriverò di politica, ma di scienza. Lo sapete quanto questa materia mi appassioni, ora che tramutata in qualcosa di idiota, anche io sono in grado di comprenderla.
Io adoro la scienza e gli scienziati (soprattutto britannici) al punto che se non fossi già stata sposata e non fossi recidiva e se non stessi per giunta “dicendo” in qualità di concubina, me ne sposerei uno, non fosse altro, che per studiarne un esemplare da vicino, diventando così a mia volta, scienziata.
Volete sapere quale sarà la carriera scolastica dei vostri bimbi? Non fate un test del Q. I. ma guardate le loro mani: se hanno un indice lungo saranno bravi in italiano, mentre l'anulare lungo, indica che saranno dei portenti in matematica.
Se mentre misurate le dita del vostro bimbo, egli allungherà il medio, state certi che avrà risultati eccellenti in tutte le materie della vita.


Dalla Nuova Zelanda, arrivano le mucche che producono il latte scremato e ricco di Omega 3. È una notizia, dicono, che farà piacere a tutte quelle persone attente alla linea. Inoltre questo latte, consentirà di produrre del burro “naturalmente spalmabile”. Questa parte della notizia, in vero. Un po' mi ha gettato nel panico, insinuando in me il sospetto che io, fino ad ora, abbia spalmato il burro, contro natura.
Ci sono voluti sei anni di costosissimi studi di ingegneria genetica, per ottenere questo risultato che stravolgerà la vita di tutti noi.
Ne abbiamo fatto di strada! Ricordo mia nonna che usciva presto al mattino con una bottiglia di vetro verde che la notte prima aveva fatto bollire per sterilizzarla, e poi tornava a casa col latte. Ne ricordo ancora l'odore, e ricordo lei intenta a sorvegliarlo, perché durante la cottura non versasse fuori la panna, che avrebbe incrostato duramente il fornello. A me piaceva colato, mia madre rubava la panna dal colino, a lei piaceva. Poi il tempo è passato, mia nonna è morta e il latte lo vendevano in cartone. Non si comprava più tutti i giorni, perché era diventato a lunga conservazione. Callisto Tanzi prese anche dei soldi quando inventò il latte Fresco blu, che a suo dire era un latte che restava fresco per quindici giorni. Credo lo vendano ancora e quindi vuol dire che la gente, crede davvero di bere latte fresco. Poi mi pare inventò anche quello con l'Omega 3.
Per noi si complicò assai la vita, il latte non era più semplicemente latte, ma latte fresco di giornata, intero, parzialmente scremato e scremato.
Ecco, ora finirà. Ho speranza, perché le modificazioni genetiche proseguono e ... lo fanno per noi.
Arriverà il giorno in cui le mucche faranno anche il latte macchiato e già zuccherato, e i panetti di burro naturalmente spalmabile verranno espulsi direttamente dalla povera bestia mutante.

Da dove, non ve lo dico.

Ci leggiamo mercoledì.

Rita Pani (APOLIDE)


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