5.21.2007

 

Non ignoramus

È perseverante Bagnasco, appena si trova dinnanzi ad una platea, proprio non riesce ad esimersi di elargire buoni consigli ai politici italiani. Deve essere vittima di un eccesso di zelo, perché certo non aveva motivo di insistere. Portiamo bene a memoria le ultime miserevoli dichiarazioni di Fassino, che non vede la necessità di porsi un problema delle convivenze, delle unioni di fatto, semmai, dice, basta ritoccare un po' il codice civile.

Così lo zelante porporato, oggi consiglia di non ignorare la farsa del “family day”. E non posso che essere d'accordo. Le cose, infatti, non devono mai essere ignorate, ma tenute sempre nella considerazione che meritano, persino quando sono ignominiose.

Allo stesso modo, quindi pregherei Bagnasco di adoperarsi perché nemmeno venga presa in considerazione la censura di “Anno Zero”, la trasmissione di Santoro che vorrebbe poter mandare in onda l'inchiesta della BBC “Sex Crime and Vatican peraltro già vista da chi, come me, ha un accesso ad Internet. Anzi, se avessi voce in capitolo, pregherei i vertici della chiesa di non ignorare i danni permanenti che loro uomini, hanno perpetrato in migliaia di giovani menti, con l'aggravante di essere in missione per conto di Dio.

In America, in realtà lo stanno già facendo dal momento che la stessa chiesa ha iniziato a vendere il suo patrimonio immobiliare per pagare i giusti risarcimenti alle vittime. Ho il sospetto che questo in Italia non accadrà mai.

Sono comunque contenta, che Bagnasco si sia anche accorto che in Italia ci sono i poveri, anche se in ritardo ha fatto almeno un pezzettino del suo dovere. E mi spiace sempre di non avere voce in capitolo, perché mi piacerebbe chiedere al prelato, di non ignorare la condizione degli inquilini sfrattati dalle case della chiesa. Come Adriano, contadino che ha appena compiuto 70 anni, e che dopo 40 anni di pigioni regolarmente pagate, s'è visto recapitare l'ingiunzione di sfratto.

Così con la moglie malata terminale di cancro, ha dovuto accollarsi un trasloco ed un affitto più oneroso, ha dovuto persino regalare la sua cagnetta di 14 anni, perché nella nuova casa non avrebbe potuto tenerla, e quando è andato alla curia, per ottenere una proroga viste le condizioni in cui versa la moglie, si è sentito dire, che: “avrebbero pregato per lei, ma che non potevano revocare lo sfratto.” Adriano a 70 anni, fa ancora il contadino a giornata.

Credo che Dio non si sarebbe offeso per una preghiera in meno e per un gesto caritatevole in più.

Rita Pani (APOLIDE)


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