5.31.2007

 

Desiderio di solitudine

Avevo r-esistito bene all'assenza di notizie dall'Italia, in questi tre giorni. Lunedì mattina, avevo persino deciso di non comprare i giornali, mentre aspettavo di partire. Avevo appreso, leggendo su un monitor dell'aeroporto della liberazione di Titti Pinna, e avevo deciso di farmi bastare questa bellissima notizia, per tutti e tre i giorni a venire.

Ieri, invece, passeggiando per l'aeroporto di Baden-Baden, mi è caduto l'occhio sul giornale “La Repubblica”, e disgraziatamente l'ho comprato.

Ho iniziato a leggere l'intervista a Romano Prodi, e già dopo le prime righe ho dovuto sincerarmi sulla reale gradazione alcolica della birra-lemon che stavo bevendo. Poco più di 3 gradi, quasi nulla.

Quindi, quello che leggevo, non era frutto di un ritorno di fiamma delle due serate passate alla BADISCH BRAUHAUS, non era fantascienza ma realtà.

Si fa come dico io, prendere o lasciare” . Ho guardato per aria. Cercavo di ricordare cosa mi ricordasse quella frase perentoria. Un sorso di birra-lemon ed ecco la risposta: “Sono un imprenditore che ha un sacco di soldi, o fate come voglio io o vi manderò cartoline dalle Bahamas”.

"Io non ci posso fare molto. Non possiedo né giornali né tv. La legge elettorale è quella che è. Ma così non si può andare avanti. Non si può accettare che ogni misura venga infilzata dalla tua maggioranza, a volte ancora prima che abbia visto la luce".

La gradazione alcolica della birra-lemon è davvero di 3 gradi circa. Va bene ho bevuto una birra a pranzo, ma siccome dovevo guidare e per giunta in strade a me sconosciute, giuro che era “Kleine”.

Mi torna prepotentemente alla mente il discorso del 51%, che cito a memoria:

Se solo avessi avuto il 51% delle preferenze, allora, farei come voglio io...”

Appurato che non ero sotto l'influsso obnubilante dell'alcol ho proseguito un poco con la lettura, rendendomi conto che, per il risultato delle elezioni amministrative, il fattore principale non è stata l'antipolitica, ma la politica.

Quella odierna, semmai è l'antipolitica, ed è quella che quelli come me, che pensano ancora che la politica sia altra cosa, e cosa seria, rifuggono.

Il nefasto influsso berlusconiano è vivo e vegeto, un virus che ha infestato i palazzi, e che rende malati tutti quelli che finiscono per abitarli. La politica (antipolitica) è ormai il delirio di onnipotenza dell'uomo che vorrebbe essere l'uomo solo, il salvatore della patria, il chirurgo che opera il paziente malato, il vate.

Leggere il delirio di onnipotenza di Prodi, che abilmente si tiene lontano dal citare l'unica e vera ragione dell'impopolarità di questo governo, mi ha fatto sospettare d'essere, prima ancora che ubriaca, pericolosamente vicina al qualunquismo dilagante. L'ostinato sogno di veder sparire le ultime briciole di sinistra, mi hanno fatto comprendere che il declino non è vicino, ma ci siamo ormai irrimediabilmente immersi.

L'uso improprio delle parole, la mistificazione del “tesoretto”, utilizzata quasi come promessa d'elemosina una tantum, sono le miserie primarie di un governo che s'è dimenticato di noi, così in fretta da lasciarci orfani e distaccati.

Mi pare assurdo che si voglia fingere di non capire che, è impossibile un risanamento economico del paese, se prima non si mettono in condizione i cittadini di guadagnare abbastanza da poter spendere, se non si creano quelle condizioni di “sicurezza” che possano spingere il cittadino a guardare al futuro, senza rimpiangere il passato. Oggi le lacrime di montezemolo sono più lacrime di quelle di un precario; a montezemolo si promette tecnologia e ricerca, al precario l'elemosina.

Non è così che funziona, o almeno non dovrebbe essere così, e questo non è qualunquismo, questa è politica.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments: Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?