4.08.2007

 

Gli studiosi non riposano mai

A.A.A. Sponsor cercasi.
Uno è un caso, due una coincidenza,tre è una regola.
Scrivevo ieri della ricerca scientifica all’Università di Cambridge che ha scoperto che ai ricchi non frega nulla degli spiccioli, oggi invece scopro che un professore universitario australiano, ha condotto uno studio per tradurre le voci onomatopeiche che rappresentano i versi degli animali. Una ricerca. Anche questa certosina, che stabilisce con certezza matematica che se in Italia il gallo fa “chicchirichì” , in Inghilterra fa “cock-a-doodle-doo”, mentre in giappone, addirittura, “kukko-kiekku”.
Non vorrei scioccarci oltre, scrivendovi della bravura del professore che ha stabilito scientificamente che in Finlandia il suono è diverso ancora.
Sono certa che tanta fatica abbia un senso, sebbene io non sia riuscito a trovarlo.
E pensare che l’animale non abbisogna di traduzioni, per farsi comprendere. L’uomo invece no, ha bisogno di un traduttore appena cambia di regione.
C’era quella bella canzoncina che tutti, almeno una volta dobbiamo aver cantato, del Quartetto Cetra: “Nella vecchia fattoria”, che ha avuto anche una sua versione inglese (o magari l’abbiamo importata noi?) e pensate un po’, persino in quella canzone di mezzo secolo fa, il gallo inglese faceva “cock-a-doodle-doo”.
Ora però ho deciso di mettermi a studiare e ricercare anche io, e ho bisogno di un finanziatore che mi paghi profumatamente, per dimostrare che i ricercatori, spesso, sono delle mirabili teste di minchia.

Rita Pani (APOLIDE Pasquale)


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