3.13.2007

 

Son cose serie

Un'altra giornata italiana all’insegna della serietà. Dobbiamo farci il callo.
Questa mattina berlusconi era a Milano. No. Non per partecipare all’udienza in Tribunale, dove è imputato di corruzione in atti giudiziari insieme all’avvocato Mills, ma per partecipare al consiglio comunale, ospite della sindaca joy moratti. In modo molto serio, berlusconi ha anche annunciato che parteciperà alla manifestazione per la sicurezza (in pratica un ossimoro). Lo capisco, non se ne può più, di tutti questi malfattori che ancora girano liberi per strada.
Seriamente, la notizia dell’ennesimo processo a berlusconi, è una non notizia, infatti se ne trova traccia solo sull’Unità, ma non fa testo; sono comunisti. Ormai siamo avvezzi alle cronache giudiziarie che lo riguardano, e che se ne parla a fare? Sarebbe come dare notizia ogni volta che piove. In effetti la pioggia sì, che sarebbe una notizia.
Molto seri anche gli avvocati di berlusconi, intervistati dalla brava e serissima cronista: allunga il microfono all’avvocato Ghedini, abile scrittore, del quale si ricordano mirabili opere, quali per esempio quella in materia di bancarotta fraudolenta, che in modo molto serio annuncia: “non ci interessa minimamente arrivare alla prescrizione.”
L’udienza odierna è servita (a me?) a presentare un numero considerevole di eccezioni, che allungherà notevolmente i tempi per arrivare ad una sentenza. Ora, visto che il reato N, per il quale è imputato l’ex presidente del consiglio, cadrà prescritto il prossimo febbraio 2008, è sempre più plausibile che la legge sulla prescrizione sia stata fatta per noi. È davvero un peccato che i legali di berlusconi non ne vogliano approfittare, fossi in lui li licenzierei.
Un po’ di serietà non la si toglie a nessuno, e infatti la serietà è pure al governo.
Sono iniziate oggi le consultazioni per valutare la possibilità di trovare un accordo per la riforma elettorale. Prodi ha incontrato maroni e calderoli, odontotecnico con l’hobby della scrittura. Anche lui scriveva leggi; un uomo dello stato che ha al suo attivo la precedente riforma della legge elettorale meglio nota (ipse dixit) come “porcata” e per questo sicuramente lo troveremo presto sui libri di storia.

Rita Pani (APOLIDE)

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