3.28.2007

 

A proposito di Silvio...

Per certe questioni personali, questa mattina ho ricordato la “terza pagina” dei quotidiani, ovvero quella bella trovata che risale al 1900 (se non erro) e che servì a dedicare uno spazio, solo per elevare la cultura. È durata abbastanza quella bella consuetudine, fino a quando la cultura ha perso il suo fascino e il suo valore, surclassata dalla bruttura dei nostri usi e costumi.
Questa mattina leggendo i giornali, mi sono trovata di fronte ad una nuova consuetudine, che pian piano, sta conquistando anch’essa uno spazio dedicato, a cadenza settimanale o bisettimanale, a seconda di ciò che le mogli di Silvio devono comunicare al marito, del marito.
Vorrei chiedere a Repubblica, se non sia il caso di aprire una nuova rubrica, da posizionare subito dopo le pagine economiche e subito prima di quelle dedicate allo spettacolo… “A proposito di Silvio…” per esempio, in modo che tutte le mogli dei Silvi, abbiano un loro angolo d’espressione, da condividere con le donne, più fortunate di loro, che hanno sposato un Antonio, un Filippo o un semplice Giuseppe.
“A proposito di Silvio”, Veronica pretese le pubbliche scuse a pubbliche offese…
Non trovando spazio su Repubblica, che non aveva previsto un’apposita rubrica che prevedesse le risposte dei Silvi, il silvio di Veronica optò per la pubblicazione su un altro giornale, che tanto, in precedenza aveva soppresso anche lui la terza pagina.
Oggi, su Repubblica, “A proposito di Silvio” pubblica la lettera di un’altra moglie di un altro Silvio, per precisare che non ha nulla da perdonare al marito, ed anzi lamenta il fango che i giornali (sempre loro) hanno buttato sul povero Silvio, e ci parla dell’amore e della fiducia, delle difficoltà della vita e delle carriere, dei timori e dei tremori.
È vero, in Italia si legge poco, non si comprano i giornali ed è quindi logico che si cerchi di invogliare il lettore, invitandolo con cronache leggere, capaci di far scordare il puzzo di letame che ci circonda, magari usando altro letame, ancor più puzzolente e capace di confondere l’olezzo stantio di guerre e di morti, di fame e povertà, di lavoratori scaduti, di programmi disattesi, di imperatori caduti o solo ricattati – se hai pagato lui devi pagare anche noi – è sembrato ieri al senato.
Va bene così, che ci importa della cacca nostra, quando possiamo sguazzare nella merda altrui? (Troppo cruda? Ma là merd è merd) Va tutto bene, ma almeno si abbia la decenza di smettere il lamento.
… E se avete sposato un Silvio, chiamatelo Trottolino, magari passa la iattura.

Rita Pani (APOLIDE)

Etichette:


Comments: Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?