3.22.2007

 

Pericolosi precedenti

Così s’è sparsa la preoccupazione per il “pericoloso precedente” creato dalla liberazione di cinque talebani, in cambio della vita di un uomo. La preoccupazione è sparsa, appunto, dentro e fuori i confini, dilagante come una macchia d’olio.
E che dire di questi americani, che non sapevano?
Eppure di “pericolosi precedenti” se ne crearono a iosa in anni e anni di guerre insensate, per esempio il precedente pericolosissimo dell’abbandono di un ostaggio come Enzo Baldoni, la cui famiglia ad oggi, non ha nemmeno recuperato quel che resta del suo corpo, oppure l’altro “pericoloso precedente” del tiro al bersaglio che gli americani fecero contro l’auto che riportava a casa Giuliana Sgrena, con l’uccisione di Calipari.
Ci furono altri “pericolosi precedenti” che oggi paiono assai banali, per esempio quando si iniziò a parlare di Gino Strada come “amico dei terroristi” e si finì per decretare che ogni pacifista era un terrorista.
Tuttavia, i “pericolosi precedenti” citati, non mi risulta abbiano mai destato alcuna preoccupazione: la guerra è guerra.
Ora poi, ci sono le critiche non ufficiali degli USA, ignari dell’operazione di scambio dei prigionieri, ed anche questo segnale è preoccupante (per noi e non per loro) dal momento che, guarda caso, il voto sul rifinanziamento della missione in Afghanistan sta per approdare in senato. Tutti sappiamo quanto poco importi agli USA chi governi in Italia, no?
Se la questione non fosse serissima, grave e dolorosa, potrebbe anche scappare un sorriso, dinnanzi alle dichiarazioni “preoccupate” del mondo politico italiano, secondo il quale, l’Italia, avrebbe perso totalmente la credibilità.
Io pensavo giusto il contrario, ovvero che imporsi per salvare una vita umana, evitando di lasciarla in pasto ai talebani o agli americani fosse motivo di riacquisto di quella credibilità che il nostro paese rischia davvero di perdere restando schiavo di bush e i suoi uomini, tutti quanti più o meno discutibili. E a maggior ragione quando queste vite sono di giornalisti che ancora hanno voglia di raccontare lo scempio che delle vite si fa, senza tregua e senza distinguo, in nome della democrazia e della libertà… libertà di mangiare da Mc Donalds.
Vogliono sapere, a destra, quanto è stato pagato per il rilascio di Mastrogiacomo, vogliono tutta la verità… Loro che si affidavano a Scelli… E il resto è storia (dimenticata e da dimenticare, ovviamente).

Rita Pani (APOLIDE)


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