3.12.2007

 

Il paese festaiolo.

Me l’aspettavo. Ho atteso che qualcuno lo dicesse, ed inevitabilmente…ZAK!
A Piazza Farnese è stata una festa. Cinquanta forse sessantamila persone in festa per dare la sveglia al governo. E la notizia della festa a Piazza Farnese, come la festa di Vicenza, non poteva essere ignorata dalla stampa, e soprattutto la cronaca festaiola doveva far discutere, doveva invitare il bravo cronista a proseguire la pessima tradizione di cronometrare interviste a destra e sinistra.
E come ignorare il ministro degli ispettori Clemente Mastella? Un uomo tutto di un pezzo, che dal suo insediamento a ministro dell’ispezione dei giudici, ha promesso di dimettersi un giorno sì ed uno no, ovviamente sempre guardandosi bene dall’esser di parola.
Tuttavia, non me la sento di prendermela con la classe dirigente, semmai guardo con sempre più sospetto al cittadino italiano, che va addormentato a dare la sveglia al governo.
Continuiamo a fingere di ignorare uno dei fondamenti della democrazia, ovvero che il potere è del cittadino. Sembriamo felici di essere succubi, al punto di non chiedere mai conto a nessuno.
Mastella sarebbe l’ultimo dei problemi di uno stato civile, che osasse sganciarsi dall’attuale sistema, che assai poco conserva di politico.
Prendete il caso di Milano: la moratti, sindaco, invita i cittadini a scendere in piazza (a festeggiare) per chiedere più polizia. Che fa il Viminale? Risponde sveltissimo che presto si apriranno due nuovi commissariati e si invieranno altri 110 agenti per le strutture già esistenti.
Fermi tutti, direi io… La signora moratti, quando era ministro per la distruzione scolastica e culturale del paese, sotto l’impero barbarico di berlusconi, non fu messa al corrente dei miglioramenti apportati al paese, dal diktat “città più sicure” con tanto di istituzione della figura (retorica) del poliziotto di quartiere? Evidentemente no, perché diversamente, se fosse stata ricca di dignità e avesse voluto dare prova di serietà, non avrebbe rischiato di dire apertamente ai suoi elettori… “Brutto gregge di capre, vi abbiamo preso per il culo…”
Torniamo un attimo alla festa di Vicenza, all’ampliamento della base americana, alla grande mano che dobbiamo ai nostri amici americani… Torniamo alla parola data, torniamo alla politica estera che ha rischiato di far cadere il governo.
Oggi è morto il quarantaseiesimo soldato italiano, a causa di contaminazione da uranio impoverito. La storia la ricordate no? La missione di pace in tuta mimetica, mentre gli americani giravano con tute speciali (che sono amici nostri e alleati…) La commissione parlamentare del governo berlusconi stabilì che non c’era connessione tra le morti dei soldati e l’uranio impoverito, oggi il governo è cambiato, qualcosa si inizia ad ammettere, se non altro che i parenti delle vittime hanno il diritto di far causa allo stato.
In tutto questo ovviamente il cittadino non c’è più. Il cittadino che conoscevo io, avrebbe manifestato, avrebbe rischiato anche di prendere manganellate sulla schiena, il cittadino, avrebbe fatto valere il suo grande potere, ovvero quello del voto che delega il deputato a governare.
Poi arrivò calderoli, scrisse una porcata che di fatto ci estromette anche dalla scelta del politico, e siamo qua, con Prodi che dice … Mai più una riforma elettorale senza l’accordo pieno anche dell’opposizione.
Scusa sà, Romano… Ma perché accidenti non vi limitate a fare una, e dico una, cosa per bene in questo paese dilaniato?
Mi piacerebbe poter concludere scrivendo che il problema del governo non è mastella, ma siamo noi, ma non ci credo più.

Rita Pani (APOLIDE)

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