3.30.2007

 

Ci vuole un fisico bestiale



Anche la mamma lo diceva sempre: “Attento: il paese è piccolo e la gente mormora!”
Per una questione di proporzioni, ora ho capito perché, in città, la gente urla. Nondimeno, questo fatto mi indispone parecchio: trovo che sia comunque una forma di maleducazione e scarso rispetto per gli altri. Persino negli ambienti lavorativi si assiste quotidianamente al degrado delle buone maniere, tanto che ormai, in ufficio mi trovo a disagio. Persino la planimetria delle vie di fuga, che fino a ieri era l’unica a usarmi, almeno formalmente, la gentilezza di rivolgersi con la seconda persona plurale “Voi siete qui”, stamattina mi ha scortesemente apostrofato con un “... cazzo guardi?”
Arroganza e violenza sembrano non conoscere più limiti, al punto che, ultimamente, anche le istituzioni sono sicure che c’è un problema di sicurezza. Il parco supereroi va decisamente svecchiato: pare che Capitan America sia morto senza nemmeno provare l’ebbrezza di un giorno da pensionato. Anche Superman era morto, poi è stato resuscitato ma, per via delle cataratte, più di qualcuno giura che l’aereo schiantatosi contro la seconda delle Twin Towers, fosse in realtà proprio Clark Kent in preda a un’overdose di collirio alla kriptonite. Batman ha paura del buio e non si addormenta più se non tiene acceso l’a-bat-jour sul bat-comodino.
Mister Fantastic ha l’artrite e non riesce neanche più ad allacciarsi le scarpe da solo, la Donna Invisibile ha ricorrenti crisi d’identità, Fiamma s’è spento un giorno di novembre e su La Cosa hanno dipinto un bel murale. Insomma, le città sono in pericolo e ci vogliono nuovi supereroi...
Perciò, dopo la manifestazione, sono stati pubblicati degli speciali annunci di lavoro: “Aspiranti paladini della giustizia particolarmente provvisti di capacità e doti fisiche peculiari, urgentemente cercasi. Obbligatoria bella presenza, allegare foto al curriculum. Astenersi perditempo”.
Certo, deve essere un bell’impiego, ma è necessario avere la consapevolezza che bisogna essere sempre pronti allo scontro fisico. Un po’ come quando si aprono le porte e ci si prepara a salire sulla metro, per capirsi, ma senza tutto quel sangue.
Così, quando ho letto un manifestino che pubblicizzava “Discipline orientali – Introduzione al soffio”, ho deciso di iscrivermi: sono sempre stato affascinato dalle arti marziali e ho deciso di diventare cintura nera di soffio. Il corso comincerà tra breve e sono ansioso di incontrare il Gran Maestro Syn Tenevaj Tegonfyo, l’unico uomo padrone dell’antica tecnica di gonfiaggio degli pneumatici da tir a mani nude.
Resta comunque il fatto che, per esercitare la professione di supereroe, è necessario disporre di doti sovrannaturali che, come la letteratura insegna, sovente si acquisiscono grazie a sciagure nucleari o esperimenti chimici condotti con un po’ troppa disinvoltura. Giusto la settimana scorsa, mi è capitato di assistere a uno strano episodio che ha coinvolto un mio collega: durante l’ora d’aria, una lucertola gli è salita sulla schiena e lo ha graffiato; là per là, non gli ha dato molta importanza ma, con il trascorrere delle ore, si è reso conto di aver ottenuto l’incredibile potere di stare immobile per ore esposto al sole con la pancia appoggiata a un muro. L’unica controindicazione è che, non appena sente anche solo un piccolo rumore, cerca di rifugiarsi in qualche crepa, cosa che gli già ha procurato una discreta collezione di traumi cranici.
Questo strano episodio mi ha suggestionato al punto che ieri, mentre ero intento a eseguire dei lavori in giardino, non appena un topolino mi è passato sopra la mano ho cominciato a domandarmi quali straordinarie capacità mi sarebbero potute derivare da questo piccolo incidente. Ancora non sono riuscito a capire quale superpotere ho acquisito. Di contro, il sorcio è diventato un abile programmatore cobol.

dirtyboots

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