3.13.2007

 

Chi di Costituzione ferisce …


Ieri notte ho assistito, mio malgrado, ad un siparietto interno alla trasmissione di varietà “Porta a Porta” . Posto che non si trattava di una parodia demenziale sui politici italiani, devo assumere per vero il fatto che, le persone presenti sulla ribalta, fossero politici italiani.
Devo anche ammettere tutta la mia delusione, perché se al contrario, fosse stata una parodia demenziale della politica, oggi scriverei per congratularmi con l’autore dei testi. Esilarante, comicamente tragico, come ormai sono diventati molti tratti della nostra vita e della nostra società.
Per un attimo ho anche pensato che Mastella avesse ricevuto il dono della bilocazione, dal momento che ormai, dovunque si guardi, Lui spunta a spargere il Verbo, sebbene ancora non venga rappresentato con tanto di aureola sfavillante.
Oltre al Pio Mastella, erano presenti in teatro, una rappresentante della Lega (che mi scuserà per non ricordare il suo nome) un’altra signora (di destra, che dovrà perdonare la mia memoria labile), il paladino dei diritti degli omosessuali Cecchi Paone, il ministro Pecoraio Scanio, la ministra Pollastrini e il deputato, già presidente dell’Arci Gay, Grillini.
Tutti apparivano sinceramente concentrati nel parlare del tormentone del secolo, i DICO, e tutti apparivano decisamente fermi nelle loro posizioni, fino a quando la sfida e scivolata nel duello a colpi di Costituzione.
L’articolo 29, citava la signora della Lega, e lo stesso articolo veniva brandito a mo’ di scimitarra da tutti i paladini della chiesa, non ultimo il capo comico Vespa. Grillini, quasi un ninja, estraeva allora dal fodero l’articolo 33 della Costituzione, che vieta esplicitamente allo Stato, l’esborso di danari, per il sostentamento della scuola privata… Una battaglia tra il 29 e il 33, con la domanda ossessiva di Grillini, sul perché il 29 non fosse interpretabile, mentre il 33 poteva essere interpretato; fino alla resa dei conti.
Il ministro Verde, prende la parola e si lancia in una premessa: “Dobbiamo fare una trasmissione sulle variazioni climatiche” – poi si getta in un doppio carpiato con avvitamento, passo doppio e piroetta, seguendo le indicazioni della leghista: - I diritti delle giovani coppie, che a Roma pagano un patrimonio d’affitto. Perché non ci occupiamo di questo, anziché dei DICO? – Rivolgendosi poi al Pio Mastella, chiede con forza persino una legge a tutela dei diritti delle minoranze … Che l’Italia ancora non l’ha. Mi sarei aspettata che qualcuno dei presenti, estraesse dal fodero il scintillante articolo 3 della Costituzione, invece, vi garantisco che, se in quel momento Vespa si fosse collegato con Vissani, per darci la ricetta della coda alla vaccinara, l’avrei trovato del tutto normale.
A questo punto, per tutelare la mia dignità ho preferito pensare che i politici italiani, in realtà siano androidi costruiti in laboratorio, capaci di conservarsi nel tempo ed indistruttibili dalle intemperie.
Se così fosse, l’apparente distonia dei politici italiani, sarebbe attribuibile ad un malfunzionamento del software e non ad una totale noncuranza delle cose e della democrazia.
Se fossero stati veri uomini e vere donne, veri politici, veri rappresentati del popolo sarebbe stato oltremodo triste sentirli accanirsi su un unico termine “naturale”, presente nell’articolo 29, mentre a nessuno è balzato in mente di sciabolare l’articolo 7, che di fatto nega l’ingerenza della chiesa nelle cose dello stato, o via via, tutti gli articoli della Costituzione Italiana, che non essendo ricordati ed applicati, ci stanno impedendo la sopravvivenza, come quelli che regolano il lavoro e la libertà, il diritto allo studio o alla ricerca.

Rita Pani (APOLIDE)


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