3.20.2007

 

Agli odori della cronaca


Chi non muore, si rivede. Anche se, a volte, dalla delicata fragranza di salame rancido che emana, non si direbbe mai che è vivo. La buona educazione non consente di punzecchiare con un bastone il soggetto per sincerarsi del suo stato di salute; è altresì buon costume resistere alla tentazione di chiedere il permesso di visitare le sue ascelle, dove si reputava avessero allestito i padiglioni della fiera casearia mondiale: decenza impone che si esibisca regolare biglietto, tenendo ben presente che, per l'occasione, sono aboliti ingressi di favore e riduzioni per bambini e militari.
A volte succede di respirare esalazioni così nerborute, che sono sufficienti pochi secondi di inalazione per barcollare come il governo durante una votazione al Senato.
Probabilmente la responsabilità di questa recrudescenza olfattiva è da imputarsi alle temperature anomale che hanno caratterizzato questo inverno, tanto che ambientalisti, scienziati e meteorologi hanno affermato che, qualora non si attuino drastiche e immediate contromisure, tra breve il riscaldamento atmosferico provocherà un catastrofico aumento del livello delle acque, in conseguenza dello scioglimento dei ghiacci.
Quest’ultima possibilità ha molto preoccupato il presidente Bush, sconvolto dall’idea che un’evenienza del genere possa compromettere irrimediabilmente il suo Martini.
Già da tempo, l’industria, soprattutto quella cosmetica, si è ingegnata al fine di proporre una vasta gamma di prodotti dalle più svariate e accattivanti profumazioni. Bagnoschiuma, sapone per l'igiene intima, shampoo, creme, dentifrici, rossetti, insetticidi, profilattici e tanti altri prodotti ancora, tutti presentano un’essenza che li caratterizza: dai più classici erbe e fiori, passando dalle sostanze più esotiche, finendo alle sostanze commestibili. Di contro, è abbastanza facile constatare che, anche se non siete seduti accanto a uno dei soggetti precedentemente descritti, gli alimenti non hanno più sapore né odore.
Questa concomitanza di circostanze genera insicurezza e confusione. Io, per primo, sono disorientato: recentemente, in un momento di distrazione, mi è capitato di sorseggiare un deodorante agli agrumi, con tanto di cannuccia. A parte l'effetto collaterale della cecità temporanea, devo comunque riconoscere che l’ho trovato più gustoso di molti succhi di frutta in commercio. Devo anche aggiungere che il pessimo stato mentale in cui verso, ha origini remote: fin dalle scuole elementari, infatti, leggendo di personaggi che coricandosi sistemavano per bene il guanciale, non mi capacitavo del fatto che qualcuno potesse dormire poggiando la testa su un pezzo di carne di maiale. Finché, spinto dalla curiosità, per un certo tempo ho provato. In quel periodo ho avuto diversi problemi, primo fra tutti i capelli grassi.

Tuttavia, la lettura può avere anche dei risvolti positivi, come quel procuratore della repubblica che, in seguito alla lettura del libro di Carlo Lucarelli su omicidi famosi insoluti, ha stabilito di riaprire le indagini su un crimine commesso molti anni or sono, utilizzando tecniche investigative che a quell’epoca non erano disponibili.
Sulla scia di questo episodio, molti altri investigatori si stanno dedicando alla lettura di testi per riavviare le indagini su diversi casi rimasti finora irrisolti: un magistrato, leggendo il Vangelo ha deciso di approfondire le indagini poiché, in base a quanto emerso, si configurano i reati di omicidio e occultamento di cadavere. Il pubblico ministero, come atto dovuto, ha disposto l’interrogatorio di un noto personaggio tedesco, quale persona informata sui fatti.
E ancora, un pretore, dopo aver letto “Una storia italiana”, l’opuscolo elettorale di un pregiudicato colluso con una loggia mafionica, ha finalmente individuato il colpevole della frantumazione dei miei coglioni.
Calderoli, invece, dopo aver letto il manuale d’uso del suo nuovo cellulare, ha scoperto che i simboli riprodotti sui tasti dell’apparecchio, sono cifre arabe. Convocato d’urgenza il parlamento del nord, Calderoli ha presentato un’interrogazione per abolire questa scellerata convenzione, proponendo un ritorno alle origini, scartando quindi anche i numeri romani che, come dice la parola, sono ladroni. È pertanto passata la mozione che reintroduce l’uso degli zeppetti al posto delle cifre per IIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIIII voti a favore, rispetto a IIIIIIII voti contrari e IIIIIIIIIIIIIIIIIIII astenuti.

dirtyboots

Etichette:


Comments: Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?