1.27.2007

 

La libertà

A volte vorrei avere torto; vorrebbe dire che è sbagliato il mio modo di detestare – parte – del genere umano.
Qualche giorno fa scrissi del negazionismo, ed ovviamente non sono mancate le risposte, non solo su questo blog, ma ovunque il post sia stato rilanciato.
Quasi tutti concordi a dire che no, la libertà è anche quella delle idee altrui. Qualcuno mi ha persino fatto notare come gli storici stessi, fossero contro alla limitazione che un provvedimento contro il negazionismo avrebbe portato alla “libertà”.
Libertà è una bella parola, peccato che ci siamo ormai abituati a lasciare che chiunque possa violentarla. La libertà, forse è rimasta solo una parola, non è più un valore e nemmeno un concetto.
Siamo portati a pensare che la libertà debba essere una cosa gratis, e siccome è gratis, allora si può anche sprecare. Penso che questo sia il primo sfregio che quotidianamente si arreca a chi è morto, per darci questa libertà.
Il fatto accade ad Arezzo : Antisemitismo ad Arezzo alla vigilia della Giornata della Memoria. La notte scorsa è stata presa di mira una collinetta che nell'Ottocento ospitava un cimitero ebraico, oggi ricordato da un ulivo con sotto una lapide. Ignoti si sono arrampicati fin lassù, hanno tagliato tutti i rami dell'ulivo, da anni un simbolo per la comunità ebraica aretina, e hanno lasciato sul posto due striscioni. Su uno hanno scritto "10, 100, 1000 Shoah", sull'altro "Priebke libero". Al posto della firma un simbolo nazista.
Che facciamo, indignati sintetizziamo con un … Ma sono solo dei cretini … O proviamo a ricercare la causa di tanta bruttura?
Sarebbe bastato non cedere alla spavalda pochezza di un berlusconi qualunque, sarebbe bastato ricordare la nostra Costituzione, compiutamente antifascista, per non dover nemmeno mai porsi il problema di vietare ciò che non sarebbe dovuto esistere.
Un paio di anni dopo dell’avvento del berlusconismo, invece, le librerie iniziarono a riempirsi di libri sul duce, le strade nelle quali storicamente soltanto noi “fancazzisti comunisti” consumammo le scarpe per tutelare i diritti degli uni e degli altri, furono invase da manifestazioni di fascisti, autorizzati a riemergere restando impuniti. Ricordo per esempio una trasmissione aberrante di bruno vespa, tesa alla rivalutazione di mussolini, con tanto di figlio al pianoforte che strimpellava e ricordava quanto fosse buono il suo papà, magari appena tornato a casa dopo l’ennesima caccia all’ebreo, all’omosessuale, o al comunista.
Continuo a pensare che sarebbe bello poter rispettare le idee altrui, il problema è che diventa sempre più difficile imbattersi in “idee”; come continuo a pensare che questo sia proprio un paese in declino, che continua a fare leggi inutili scordando di averle già.

Rita Pani (APOLIDE)


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