12.17.2006

 

Finalmente!

Ci sono notizie che rinfrancano e che aiutano a riconciliarsi con la vita. Ogni tanto accade che il buon senso illumini le menti più importanti del paese, dando un po’ di respiro a chi affannosamente rincorre la vita arrancando.
Sono quelle piccole cose che spesso abbiamo desiderato, tornando bambini sotto le stelle di San Lorenzo, o soffiando le candeline di una torta di compleanno e che ora, quasi per magia, accadono.
Quegli accadimenti che ci fanno esultare al grido di: “Finalmente!”
Un esempio concreto è stata la decisione di non permettere più alle modelle sotto i sedici anni di sfilare in passerella, ed ancor più la notizia che, finalmente, sfileranno anche le taglie grandi. Vedere in passerella una “taglia 38/40” sarà una sorta di rivoluzione copernicana, e ci voleva proprio l’intervento di una commissione di saggi per sancire l’inopportuna presenza di bambine, rese precocemente donne da tacchi altissimi e vestiti orripilanti.
"Abbiamo raggiunto un ottimo risultato - ha detto Melandri - ci auguriamo ora che anche altri operatori del settore si possano unire a questa iniziativa che fa parte di un piano più complessivo del governo teso a intervenire sul livello sanitario e educativo nella prevenzione delle malattie legate ai disturbi dell'alimentazione".
Insomma, “un piccolo passo per l’uomo, ma un grande passo per l’umanità “, in un’epoca in cui i genitori promettono in dono tette nuove o labbra africane, come gratifica per la riuscita negli studi da cantante o ballerina, o un kit dopante per i risultati sportivi raggiunti.
E’ bello sapere che c’è chi si preoccupa per il peso corporeo dei nostri figli, che corrono il rischio di crescere imbecilli data povertà di una scuola che, al massimo insegna ad usare i telefonini per filmare violenze sessuali o pestaggi di ragazzi deboli e sofferenti.
E’ confortante la lotta spietata all’anoressia in un paese in cui, le famiglie, consentono ai loro figli di trascorrere le vacanze natalizie stando attaccati alla televisione per almeno 15 ore in soli tre giorni, come denunciato da Marina D'Amato, ordinario di sociologia presso la facolta' di scienze della formazione di Roma Tre.
Prese di coscienza di questa portata e decisioni epocali di questo genere, compensano gli altri deficit di un governo che lavora tanto e per questo a volte sbaglia. Dovrebbe farsene una ragione anche Di Pietro e smetterla di promettere (in vano) di ribellarsi al sistema, quando si cerca di far passare l’ennesima porcheria salva ladro.

Rita Pani (APOLIDE)


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