10.20.2006

 

I potenti del mondo

Soffermiamoci un attimo a pensare ai potenti del mondo. Loro lavorano per noi, lo fanno con solerzia, sono sempre impegnati in incontri ai vertici di qualcosa, viaggiano in tutto il mondo senza neppure potersi permettere di cedere al jet leg. Quando arrivano dall’altra parte del mondo non possono scendere dalla scaletta e attraversare il “red carpet” con l’aria di chi agogna una doccia e un letto (nemmeno in questo preciso ordine), ma freschi e pettinati, col tailleur a posto se trattasi di “potente” devono filare ritti come fusi, riuscendo persino a sorridere cordialità.
Sono i potenti del mondo. Viaggiano con le valigette atomiche, posseggono il destino dell’umanità.
Si incontrano per parlare di noi, per agire in nostra vece, arrivano addirittura a sentenziare chi vive e chi muore. Tutto quello che fanno ci riguarda da vicino al punto che ogni volta che un potente si sveglia a me torna alla mente una frase di Jim Morrison che faceva pressappoco così: “vivi al meglio ogni attimo della vita perché potrebbe essere l’ultimo”.
Insomma, ci avete pensato ai potenti del mondo? Diciamo subito che al solito noi siamo italiani, ed anzi ora ci va di lusso, perché a Prodi tutto si potrà dire, tranne che sia un aspirante potente. Non ne ha i tratti, penso che sia antropologicamente inadatto. Perché non è semplice essere un potente del mondo, non è facile gestire il destino del mondo. Fino a sei mesi fa c’era uno che aveva appena incominciato a studiare da potente; egli infatti aveva fatto le corna con la mano posando in una foto di gruppo dei partecipanti ad un vertice dei grandi (sic!) e aveva molestato qualche operaia in una fabbrica russa. Offese un ministro donna danese trattandola più o meno da “donna imbecille”; quasi scoppiò un affare di stato. Fortuna che non ha completato lo stage.
Prendiamo bush per esempio, qualche anno fa (e non era halloween) vestito da aviatore si fece teletrasportare sul ponte di una nave in mezzo al mare per annunciare la vittoria della guerra in Iraq. A distanza di tre anni, riesce ad affermare che forse la guerra in Iraq è uguale al Vietnam, ma che comunque l’esercito americano non rinuncerà al suo obbiettivo: la vittoria. Come in Vietnam?
E’ talmente potente che ogni tanto cade dalla bici (ma sarà vero?) o si strozza con le noccioline. Il suo omologo venezuelano Chavez l’ha definito “el vaquero alcolico”.
Ricordo il film di Moore, bush veniva descritto come il fratello scemo dello scemo.
Putin. Temo sia potente. Personalmente non mi è mai piaciuto, ha il viso che non tradisce emozione. Riconosco che questa è un’opinione personale e priva di qualunque tipo di fondamento, ma dopo aver letto la trascrizione di una frase scappata da un microfono rimasto aperto: “Katsav si è rivelato un uomo forte, ha stuprato ben dieci donne! Non me lo sarei mai aspettato da lui. Ci ha sorpreso tutti, lo invidiamo" una domanda me la sono posta. Non sarà che per diventare potente uno deve vivere nel mito di Ted Bundy? E se Katsav è un uomo forte, Ted era un supereroe?
Ci avete fatto caso? Se ne scopre uno e ne vengono dieci appresso. Succede un po’ ovunque. Un omicidio in famiglia dieci omicidi in famiglia. Un bimbo ucciso, troppi bimbi uccisi (fossero anche solo due) Un erotomane molti erotomani.
Riconosciamo a Putin l’invidia per Katsav e diamo ad Aznar quel che è di Aznar. Con gesto signorile l’ex potente di Spagna ha infilato una penna tra le tette di una giornalista, che giustamente pretende delle scuse.
Il fatto è che questi potenti, si sono incontrati ancora in Finlandia e io penso che sia lecito chiedersi di cosa abbiano parlato? Saranno rimasti tutti attoniti a guardare le tette della Merkel fantasticando di essere tutti uomini veri come Katsav?
Vivo ogni attimo della vita, perché potrebbe essere l’ultimo, ma al solo pensiero che io possa morire per mano di questi imbecilli mi fa tremendamente incazzare.

Rita Pani (APOLIDE)


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