9.07.2006

 

Terrore

La somma delle persone nate in Iran, essendo terroristi, equivalgono ad al Quaeda. E’ il nuovo teorema bush, dettato dal maestro texano in una diretta televisiva in mondo visione. Non ci posso fare nulla, la memoria torna a quel pomeriggio, dove un se pur troppo bianco, affascinante Clinton, spiegava al mondo intero che un rapporto orale non era un rapporto sessuale, e che al massimo se reo doveva essere, poteva essere accusato di uso improprio di sigaro cubano. L’unica domanda che il telespettatore poteva porsi era: “Ma ora che è al tavolo della sala ovale, ci sarà sotto una stagista inginocchiata?
Che nostalgia!
Era lontana anche allora l’America, loro avevano il sex gate, noi avevamo conosciuto la corruzione di tangentopoli, loro avevano Kennet Star, noi Antonio Di Pietro. Oggi l’America appare ancora più distante. Irraggiungibile. Non c’è più il sogno americano, viviamo l’incubo americano.
Non ho visto molto dell’enunciazione del teorema di bush ieri sera ma quel poco mi è bastato, poi ora ho letto alcuni articoli e il problema pare essere conclamato. Un folle, con un viso poco intelligente innesca altre micce come se il mondo non fosse già una polveriera pronta a scoppiare e sono certa che dentro gli estintori ha messo stelle filanti e coriandoli perché il piromane ama stare seduto a guardare ardere le fiamme.
L’Iran a suo dire è un paese di terroristi guidato da un terrorista e non avrà mai la bomba atomica, a costo di cancellarlo dalla faccia della terra tirandoci sopra un centinaio di megatoni nucleari. Lui è bush non Mahatma Gandhi
Io queste cose le avevo già sentite quando gli americani si accingevano a democratizzare l’Iraq. D’accordo, ora è in atto una guerra civile sempre più silenziosa, quasi relegata all’oblio, dalla quale apprendiamo solo e semplicemente la scarna contabilità dei morti quotidiani, ma Saddam è battuto, il popolo iracheno libero di morire, ma morire da libero è differente che morire sotto dittatura.
No, non sono state molto interessanti le folli dichiarazioni di ieri, semmai sarebbero da centellinare quelle di oggi, con la ventata di novità che racchiudono; l’America ammette l’esistenza di carceri segrete gestite dalla CIA e mai più cappucci, mai più cani ringhianti, forse nemmeno più soldati che orinano sul Corano, nessuna umiliazione sessuale per i prigionieri, niente più cavetti elettrici o torture. Finalmente si cambia! Niente più carceri a Guantanamo, in mezzo ad un deserto qualsiasi oppure volanti, solo carceri nelle quali, finalmente, nel 2006 anche i soldati americani si atterranno alla Convenzione di Ginevra stipulata nel 1949. Ovviamente il cambiamento non sarà repentino, hanno bisogno di ancora un po’ di tempo … Solo un po’, 57 anni non è poi tantissimo.

Rita Pani (APOLIDE)


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