9.27.2006

 

Smettiamo di impallinare il governo!

Noi spariamo addosso ai governanti in modo bipartisan. Prima era la destra ora è la sinistra. Soprattutto noi, veterocomunisti tutti rossi non sappiamo fare altro. E’ ora di una seria autocritica. Dobbiamo ammettere la difficoltà del lavoro e la difficoltà dell’essere deputati. Un lavoro snervante che logora. Noi blateriamo perché infondo non sappiamo quale peso sia quello della responsabilità. Noi ci lamentiamo quasi non sapessimo fare altro, portando alto il vessillo delle nostre miserie, ognuno la sua, e per questo la mia è sempre più impellente della tua.
Impalliniamo governo dopo governo, senza rispetto e senza pietà.
“Taglio alle scuole!” PROTESTA
“Taglio all’occupazione!” PROTESTA
“Taglio alla sanità!” PROTESTA
Quasi avessimo il monopolio della preoccupazione economica. Finalmente oggi ho aperto gli occhi e scusandomi per quante volte, ingiustamente ho impallinato il governo riconosco l’errore e faccio mea culpa.
Forse nemmeno voi sapete che i tagli riguardano anche il governo, e quindi dobbiamo prenderne atto, anche loro si sacrificano e lo fanno per noi; per esempio questa legislatura ha imposto il pagamento della frutta alla buvette. Non solo, ha persino imposto che i signori deputati, siano privati del loro titolo di onorevoli e siano costretti a pagare il conto alla buvette prima di consumare. I deputati inoltre con questo nuovo presidente saranno obbligati a pagare le prestazioni del barbiere di Montecitorio, subendo oltre il danno la beffa della discriminazione, dal momento che al senato il barbiere è gratis.
E che dire delle deputate? Impegnate nelle lotte per le pari opportunità, sottomesse all’umiliazione delle quote rosa, non hanno nemmeno il diritto di avere a disposizione un parrucchiere, né alla camera né al senato. Per fortuna che chi pensa che “Sarebbe opportuno che alle deputate venisse garantita, in questo edificio e non in altre sedi, la possibilità di disporre di un parrucchiere. Trovo originale che, in un momento nel quale si stanno diffondendo le pari opportunità, le colleghe deputate non possano usufruire di tale servizio come i deputati.
Come vedete non è vero che i sacrifici toccano solo a noi. Riscopriamo il rispetto per le opere di ingegno, perché anche lavorare col cervello è faticoso. Se i nostri figli domani dovranno portarsi a scuola anche il banco, oltre alla tonnellata di libercoli inutili e ridicoli non lamentiamoci e ripensiamo al sacrificio di non avere un parrucchiere in un luogo deputato al lavoro. Basta impallinare i governi, passiamo ai pallettoni.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
Non c'entra niente e non so perché, ma le "frecce da cinghiale" mi ricordano tanto il "maiale in curva"...
 
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