9.16.2006

 

Papale ragionevolezza

Non mi è simpatico questo Papa, non riesce proprio ad esserlo nonostante lo sfoggio dei capellini demodé. In realtà sebbene non lo si dica apertamente non è molto simpatico nemmeno ai suoi connazionali, soprattutto a coloro che con lui ebbero a che fare. A Monaco ricordano ancora l’obbligo per le donne di chiedere il permesso alla curia per poter abortire. Il permesso sistematicamente negato, fortunatamente non era vincolante ai sensi della legge tedesca, per cui tutto finiva con una semplice presa d’atto da parte della donna, e un anatema da parte della chiesa. Quando mollò le redini per il trasferimento a Ratisboma, mi racconta un’amica tedesca che furono in molti a dire “danke” al Signore. Quando lo trasferirono a Roma, molti di più.
Mi è meno simpatico quando ne riconosco una sorta di arrogante supremazia religiosa (quasi un atavico vizio), e l’umana presunzione di chi non riesce a tacere quando il buon senso vorrebbe.
Se non fosse che l’assurdo discorso anti islamico è stato pronunciato nella sua lingua madre, forse avremo potuto credere che fosse stato solo un “errore”, ma così non è stato.
Non è un Papa nuovo alla tentazione della crociata, come fece per esempio nel 2004 opponendosi con forza all’ingresso della Turchia, patria di infedeli, in Europa.
Ci riprova, il Papa non buono, e lo fa con la moderna apertura mentale che lo contraddistingue, citando il sovrano di Bisanzio, epoca 1391.
Le risposte non si sono fatte attendere, sono arrivate come un fiume in piena, da quelle dotte dello sceicco Mohammed Sayyed, responsabile della prestigiosa Università al-Azhar del Cairo e massima autorità religiosa sunnita ai soliti ormai inflazionati gruppi terroristici. Mohammed Sayyed riscontra l’ignoranza dell'Islam e l’attribuzione a tale fede cose che nulla hanno a che fare con essa; inoltre, denunciando che "non fanno niente per favorire il dialogo tra le religioni e le civiltà del mondo". I terroristi invece minacciano Roma e il Papa. E qui il conto non torna più.
Se tutto fosse come allora, ovvero nel 1391, il cattolico avrebbe semplicemente continuato a parlare col persiano, e prima o poi quello più esausto l’avrebbe smessa. Siccome siamo nel 2006 e l’uso della parola è un optional non ancora entrato in uso comune, finirà magari con una metropolitana che salta per aria, con una marea di lavoratori, studenti e poveri disgraziati dilaniati. Se dovesse andare un po’ meglio potremo invece perdere parte dell’inestimabile patrimonio artistico e culturale di proprietà della chiesa fastosa.
Sì perché per esempio l’Angelus di domenica prossima si preannuncia “blindato” ma è assai difficile blindare la vita dei cittadini “normali” e “comuni mortali”.
Il Papa quindi è un uomo, caduto anche lui nel tranello delle parole di plastilina quelle che possono andare bene per molte forme e possono avere molti colori " … … … Per la dottrina musulmana, invece, Dio è assolutamente trascendente. La sua volontà non è legata a nessuna delle nostre categorie, fosse anche quella della ragionevolezza".
La ragionevolezza, appunto; speriamo che Dio, uno qualunque, ne faccia dono a sua santità.

Rita Pani (APOLIDE)


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