9.11.2006

 

Il senso dello stato

Trovo esilarante il modo con cui i media riescano a far apparire tutto molto serio, quasi grave e preoccupante.
Il voto per la missione già partita in Libano, per esempio. Il cantante ballerino capellone, finita la tournee estiva nei club esclusivi e nelle bettole di quartiere della colonia della Costa Smeralda, appare al “corso di formazione politica di forza italia” a Gubbio, ed è caos.
Smettendo i panni dell’artista canoro si diletta ad intrattenere un pubblico pagato, facendo ricorso a tutta la verve da piazzista e Prodi che fa? Risponde, tirando in ballo (mai termine fu più consono) il senso dello stato.
Accostare “il senso dello stato” a berlusconi è più del ghiaccio bollente usato dai maestri per insegnare il significato dell’ossimoro, quindi perché lo fai Professore? E poi, caro Romano, se davvero ti è incomprensibile il perché della geniale trovata, te lo potrei spiegare io.
Non credo davvero che ci voglia una laurea per scoprire cosa si cela dietro la velata minaccia, sappiamo benissimo che la differenza che intercorre tra berlusconi ed altre persone è che berlusconi “parla e canta” mentre altri inviavano “pizzini”, quindi perché cedere alla volontà della nebulosa menzogna?
Il Parlamento si accinge a discutere una legge sul conflitto di interessi, berlusconi tenta di mediare per non uscirne troppo ammaccato e magari (ma questo è un pio desiderio) impossibilitato a fare più danni di quanto già non abbia fatto. Non si può e non si deve far passare il messaggio che la politica equivale solo al ricatto o allo scambio di favori tra potenti, perché è esattamente quello che abbiamo subito e che abbiamo fortemente denunciato in cinque anni di arroganza e “Uso privato dello Stato”.
L’apparizione a Gubbio è stato non solo un “corso intensivo per aspiranti piazzisti” ma una piece comica dai risvolti grotteschi. Non solo Libano, ma RAI, conflitto di interessi e soprattutto la meravigliosa conta dei voti. E’ vero che se tutti i contabili di forza italia somigliano a tremonti, 4 mesi per controllare i voti degli italiani sono pochi, ma è importante scoprire che c’è qualche imbecille che ancora ci crede.
Sentire un despota, che con l’editto bulgaro fece fuori figure importanti dalla televisione di Stato, parlare del pericolo della libertà della RAI non è paradossale, ma grottesco e ridicolo, però trova spazio e risalto nelle stesse televisioni pericolosamente in mano alla sinistra. Basterebbe un po’ di buon senso da parte dell’aspirante piazzista presente a Gubbio per porsi una domanda: “I giornalisti non sono cambiati, i direttori dei giornali sono sempre gli stessi, com’è che prima erano liberi ed ora non lo sono”? Le risposte sarebbero due, imposizione di regime o “voltagabbanismo cerchiobottista.” Ma al capo dei piazzisti non si possono fare domande, si rischia d’essere epurati.
Che dire del conflitto di interessi che riguarda i comuni comunisti con le Coop rosse? Metti che il mio salumiere della Coop domani mi diventa assessore alle varie ed eventuali del mio comune sarebbe un gran casino, davvero un gran casino.
Ci sarebbe anche un'altra domanda e questa la rivolgerei a Prodi, se solo non sapessi che non mi risponderebbe mai, nemmeno sotto tortura: “Cosa diavolo è un corso di formazione politica? Si può rispondere in modo ufficiale e preoccupato/preoccupante al relatore di un corso di formazione politica?”
Spero vivamente che questa ultima trovata di berlusconi transformer non sortisca un’altra porcata cosmica, pasticciata ad personam e che garantisca la serietà al governo. La legge sul conflitto di interessi non è solo necessaria ma vitale soprattutto per ridare credibilità e civiltà al Paese. Al limite ci si può anche ritirare dal Libano, ma quella legge DEVE essere fatta, e fatta bene e se proprio non si può farla in modo canonico, la si faccia in modo che possa continuare ad essere il presidente del Milan, ma null’altro.

Rita Pani (APOLIDE)


Comments:
credo che ci dovremo abituare sempre più spesso a queste apparizioni: è la strategia che ha adottato per fare opposizione, ossia spararla grossa quando non può avere contradditori, poi sparire per un po' per far montare la polemica (così parlano di lui anche se non si fa vedere) e poi ritornare sulla scena più bello di prima per dire che è sempre frainteso, che c'è il regime che storpia le sue parole, e bla bla bla... come al solito.
insomma, sta cercando di trasformarsi in uno spauracchio, la figura di un saggio eremita che dal suo rifugio impartisce lezioni di "libertà" a tutti. si vuole trasformare in un'icona, e spero che la sinistra non caschi ancora una volta nel tranello...
 
Sono d'accordo con Karel...Inquietante..E la cosa piu' inquietante e' che spesso, quasi sempre, gli viene data importanza...Brrr..Adoro i tuoi post cara Rita!

SI
 
A giudicare da quello che si legge oggi, ovvero la ritirata dalla ritirata, temo che la sinistra ci sia cascata ancora.
R.
PS
Grazie SI
 
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