7.31.2006

 

Nuovo comunicato AMPI

Con la presente intendiamo prendere posizione sulla pronuncia, avvenuta sabato 29 luglio, da parte del Tribunale del riesame circa la richiesta di scarcerazione presentata dai legali dei nostri sei militanti. In particolare riteniamo non del tutto corretta l'analisi, emersa nei commenti di vari giornali il giorno dopo, secondo cui la conferma degli arresti per Roberto, Salvatore, Emanuela e Marco rappresenterebbe una "tenuta" dell'impianto accusatorio.
Innanzitutto rileviamo che la scarcerazione di Bruno rappresenta già di per sè una prima sconfitta dell'intero impianto accusatorio: gli stessi giudici del Riesame hanno dovuto prendere atto che quanto attribuito al nostro compagno era frutto, a voler essere benevoli, di un errore, in quanto egli si trovava in Tunisia il giorno in cui gli sono state attribuite le frasi che ne hanno determinato l'ordine di custodia cautelare.
Ricordiamo inoltre che i giudici si sono dovuti pronunciare sulla base delle trascrizioni riportate nell'ordinanza di custodia cautelare, senza avere la possibilità di ascoltare le conversazioni originarie dalle quali sono state estrapolate, in maniera, a nostro parere, del tutto strumentale, le frasi utilizzate come elemento di colpevolezza.
Nel momento in cui lo stato italiano, attraverso il suo governo, impugna la legge regionale
che prevede l'istituzione della Consulta e afferma, attraverso un suo ministro che "il concetto di sovranità del popolo sardo non esiste e non può essere accettato" ci appare sempre più chiaro il progetto generale che sta dietro l'operazione "Arcadia", ovvero colpire il movimento indipendentista sardo in un momento in cui, dopo anni di difficoltà , esso dimostra di avere la capacità di farsi interprete delle esigenze di liberazione nazionale e sociale del PopoloLavoratore
Sardo.
Denunciamo la concreta possibilità che i nostri compagni detenuti nel carcere di Buoncammino possano essere deportati nelle carceri in territorio italiano, come giÃà successo ad Antonella, Paolo e Ivano, allo scopo di sottrarli a quella rete di solidarietà costituita da parenti, amici e compagni e di rendere loro impossibile la stessa difesa legale causa i lunghi tempi di viaggio.
In un momento in cui, ora che è¨ stata approvata la legge sull'indulto che determinerà il
rilascio di numerosi detenuti, non è possibile giustificare il trasferimento con la nota questione del sovraffollamento, riteniamo che una decisione in tal senso non farebbe altro che confermare il nostro convincimento: dietro questa azione giudiziaria si cela il tentativo di spazzare via dalla scena politica sarda la nostra organizzazione e criminalizzare ed intimorire l'intero movimento indipendentista e un'intera area di dissenso politico.
Invitiamo tutte le forze politiche che finora hanno dimostrato una lodevole sensibilità su tale argomento a tenere alta l'attenzione al fine di evitare questo ulteriore aggravio della condizione dei nostri militanti che andrebbe ad aggiungersi ad una carcerazione del tutto priva di qualsiasi elemento di prova di un loro coinvolgimento nei fatti oggetto di indagine.
Invitiamo tutti gli indipendentisti e l'intero Movimento di Liberazione Nazionale a non
cadere nella trappola tesa dallo stato italiano e a non prestare il fianco allo squallido gioco della divisione tra indipendentisti "buoni e cattivi". In questo momento di attacco all'intero Movimento indipendentista è necessario, più che mai, rispondere in maniera unitaria, senza esitazioni e senza distinguo di sorta, con la consapevolezza che tale attacco non è portato contro una singola organizzazione ma colpisce l'intera area indipendentista sarda.
Invitiamo infine tutti i partiti, le associazioni, i gruppi e i singoli individui a continuare la mobilitazione e a non farsi intimidire e spaventare in questo momento di lotta per l'affermazione di quei fondamentali diritti democratici di libertà di espressione e di partecipazione pesantemente messi in discussione da questa azione giudiziaria.
Casteddu, 31/07/2006
Ufficio Stampa a Manca pro s'Indipendentzia
Sede nazionale: via Aurelio Saffi 12 - Nugoro
www.manca-indipendentzia.org
Mail: manca@manca-indipendentzia.org

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