6.28.2006

 

E c'è ancora schifani

Nell’intima segretezza dei miei pensieri, ho sempre creduto che schifani non fosse reale, ma un prodotto olografico di un laboratorio cinematografico, creato per confondere ed annichilire il nemico. Dopo i ripetuti appuntamenti elettorali, la figura di schifani appariva via, via più sbiadita e in cuor mio pensavo che, come prodotto da laboratorio, fosse stato programmato per l’autodistruzione quando non fosse più servito allo scopo.
Mi sbagliavo. Evidentemente, dopo aver subito un aggiornamento del software, ieri è riapparso davanti alle telecamere di Sky TG 24.
“Prodi ha chiesto la fiducia e questo è inaccettabile! Questo è un golpe della sinistra”. Era tarda notte e non stavo nemmeno tanto bene, quindi sospettando che fosse una gag di Neri Marcorè ho atteso di poter rivedere il pezzo di eccellente comicità.
Non era Marcorè.
Mi pare davvero inutile elencare le 46 volte nelle quali il governo malavitoso di berlusconi ha posto la fiducia, ottenendo lo sfascio del paese, penso sia più conveniente riassumere il tutto in un unico concetto: hanno la faccia come il culo.
A questo proposito voglio augurarmi però, che Prodi non stia pensando di sottoporsi a cure intensive di chirurgia plastica per somigliarli. Ancora non riesco a vedere questo ampio divario che dovrebbe intercorrere tra il berlusconismo e il governo di centro sinistra. Un esempio potrebbero essere le dichiarazioni che il Presidente del Consiglio ha rilasciato ieri sulla “riforma seria in senso federale dello Stato e sul Senato federale”. Perché? La domanda corretta sarebbe: “Perché cazzo si sente il bisogno di perdere tempo in discussioni campate sull’inutile arroganza leghista?” Non sono abbastanza forse, le cose che il governo dovrebbe fare per ridarci un minimo di dignità e di dignitosa sopravvivenza? Aver salvato la Costituzione, significa che a noi va benissimo così com’è, e allora perché tornarci sopra? Per bisogno di “ammodernamento” direte voi. Giusto! La logica del restyling . Peccato però che anche questa boiata, applicata a vari settori dello stato, se la sia inventata berlusconi.
E’ colpa della mia mente semplice, sono ancora usa a lavare i panni anziché buttarli e comprarne dei nuovi. Ho sentito esimi esponenti della sinistra dire che “la Costituzione è come una casa che ha sessant’anni e che quindi va restaurata”. A volte però, basterebbe semplicemente dare una bella imbiancata alle pareti, soprattutto quando si è appurato che l’impianto idrico e quello elettrico, reggono bene ed ancora funzionano; sembra che Prodi non voglia capire che berlusconi non ha macchiato la carta da parati, ma ha leso le fondamenta della casa, ha tarlato i muri portanti. Hai voglia di cambiare facciata e pavimenti, crollerà ugualmente e farà ancor più danno.

Rita Pani (APOLIDE)


6.27.2006

 

L'uomo e la natura

Hanno ammazzato Bruno, non vespa ma orso. Lo saprete tutti ma parlarne è importante perché si sappia anche che ci sono ampi territori inesplorati, delle umane menti, che restano a tutt’oggi misteri insoluti, non privi di fascino.
Non sono molto ferrata in materia, probabilmente perché nutro un disgusto immenso verso i cacciatori e la caccia in generale, ma mi chiedevo perché anziché sparare pallini o pallettoni, non si sia pensato di sparare sonniferi o farmaci simili, capaci di addormentare l’animale e riportarlo indietro in Trentino.
Domanda retorica alla quale immagino non esista risposta.
Quello che più mi ha fatto riflettere di tutta la vicenda è stata l’enfasi con la quale una cronista, ci informava che comunque “potremo vedere Bruno impagliato” presso un museo naturalistico che si chiama “L’uomo e la natura”, dove il cucciolo sarà in compagnia di un altro “orso impagliato” ucciso 170 anni fa.
L’uomo e la natura. Infondo non c’è da stupirsi, anzi! Cosa, meglio di un orso ammazzato dai cacciatori bavaresi, può rappresentare il rapporto dell’uomo con la natura?
Probabilmente un metro quadro di spiaggia inquinata dai residui catramosi di una petroliera che lava le stive al largo delle Bocche di Bonifacio, oppure una quercia secolare incenerita dall’incendio di un piromane, un fiume nel quale vengono gettati rifiuti chimici, esempi di discarica abusiva ai margini di un parco nazionale, una riproduzione in scala 1:1 della villa certosa in Sardegna, con bunker sottomarino ed anfiteatro greco, collina dei pensieri e statua gigantesca rappresentante un nano capellone.
L’uomo e la natura fa parte di quel territorio inesplorato della mente umana che fa sì che non si ponga rimedio all’autodistruzione alla quale sembriamo votati, ma anzi, si intensifichi il processo.
Il fior fiore dei meteorologi italiani si arrovella per spiegarci che in questi giorni fa molto caldo, come se non fossimo in grado di percepirlo autonomamente; ci consigliano addirittura di utilizzare quanto più possibile l’aria condizionata, rassicurandoci sul fatto che abbiamo scorte energetiche sufficienti a soddisfarci tutti, sorvolando sul fattore inquinamento che tende, ovviamente, ad aggravare la situazione futura.
Insomma, abbiamo inquinato e stiamo morendo, ma per morire più lentamente dobbiamo inquinare ancora un po’. Per farlo abbiamo comunque bisogno del petrolio, ma non disperate! Ne avremo ancora un bel tot da bruciare, basterà portare un po’ di pace e di democrazia ai paesi produttori. Soltanto dopo, quando avremo sfoltito la popolazione inizieremo seriamente a parlare di energie rinnovabili e tutela dell’ambiente.

Rita Pani (APOLIDE)


6.26.2006

 

Ci vuole uno scatto

Diligentemente ieri ho votato NO al referendum. Oggi rientrata in Italia nonostante Meridiana col suo vergognoso servizio di aviotrasporto, leggo i giornali con una certa rilassatezza, non stupisco e sghignazzo.
“C’è bisogno di uno scatto” afferma Prodi con tutta la sua veemenza. C’è preoccupazione per le alte percentuali di votanti al nord. In parole povere significa che sei il sud non vuole diventare protettorato del Burkina Faso deve tentare perlomeno di non farsi schiacciare da una costituzione scritta da quattro secessionisti ubriaconi.
Quel che resta di bossi afferma: “Se non vinciamo andiamo in Svizzera”. A prescindere dal fatto che in Svizzera ci vanno già, per curarsi, per esportare i capitali, per comprare la benzina, non vi sembra che sarebbe proprio un qualcosa da augurarsi, levarsi dalle balle una volta per sempre i celtici con le corna che però credono in Dio, nella moralizzazione e nella purezza della razza ariana?
Il problema per me resta sempre lo stesso. Cinque anni di berlusconismo in Italia non sono bastati. Ce ne sarebbero voluti almeno altri cinque e persino il cambiamento della costituzione sarebbe servito, se non altro a favorire un golpe militare sul modello della Loggia P2 che avrebbe forse, finalmente, suonato la sveglia nella testa vuota dell’italiano medio, più preoccupato di una partita di pallone, di un principe maiale, che della sua dignità di lavoratore e di cittadino.
Cambiano gli uomini al potere ma non cambia il sistema, il cittadino ha i doveri di cittadino ma non ha il diritto d’esistere al di là del numero statistico.
Qualche anno fa ascoltavo i miei connazionali (sardi) esibirsi in filippiche adoranti verso il nuovo guru, il Messia Soru, sceso tra i popoli dopo aver lasciato l’impero di Tiscali, ascoltavo e non concordavo. Ebbi uno scambio epistolare col signor Soru, al quale facevo notare che in Sardegna non c’era davvero bisogno di un clone di berlusconi, un “self -made man “ , ma di un ritorno serio alla serietà della politica, dopo anni e anni di democrazia cristiana e riciclati socialisti trasformisti che sono stati in grado di demolire gli ultimi ruderi di una civiltà. Rispose il signor Soru, accusandomi d’averlo offeso, e di non essere in grado di capire quale sforzo avrebbe fatto per ridarci la luce. Anche qualche “compagno” sardo mi accusò di disfattismo, d’essere ancora troppo comunista per comprendere quale miglioramento avrebbe avuto la Sardegna.
Morale della favola, laddove non può la politica può l’affare; così gran parte del patrimonio geominerario della sardegna Sud Occidentale, la mia, sono ora poste in vendita all’asta. Vengono resi noti i nomi dei primi acquirenti, tra i quali risultano i Tronchetti Provera, i Ligresti ( sì proprio quei Ligresti) Aga Khan e Barrak. Le mie coste, così ancora pulite ed accessibili rischiano quindi la violenza e lo sfregio del cemento, noi sardi rischiamo d’esser cacciati da casa nostra e di dover rinunciare per sempre alla natura che ci è toccata in sorte.
Tornando al principio, ho fatto il mio dovere, sono andata a votare NO, non votai nemmeno per Soru (perché vedevo lontano), e non andrò più a votare perché non credo più che sia il voto lo strumento con il quale potremo liberarci degli oppressori che non hanno più né razza né colore. “Ci vuole uno scatto” è vero, e lo faremo solo il giorno che i cittadini italiani torneranno in possesso delle loro facoltà mentali. Fino ad allora non ci sarà scampo.

Rita Pani (APOLIDE)


6.23.2006

 

Invasione aliena semina il virus delle scorregge cerebrali.


Sono delle bolle d’aria che convergono nel cervello, neutralizzando la funzionalità neuronale. (neuroanale?)
Franco Tucciarelli è un caso conclamato sebbene non sia ancora chiaro come gli alieni lo abbiano contagiato. Presidente degli albergatori di Fiuggi, centro rinomato perché fa pisciare i fascisti di AN, offre ospitalità gratuita al principe pappone, quando sarà inviato agli arresti domiciliari; essendo esoso fino al punto di fregare sul prezzo una puttana, di certo accetterà.
L’invasione aliena è ravvisabile anche nei movimenti di opinione e cultura di destra che, in seguito alla moltitudine di scandali ed arresti che coinvolgono gli ex governanti, continuano ad affermare la teoria delle toghe rosse.
Tipico esempio di discussione:
“Ma rubavano tutti, erano dei malfattori…”
“I giudici comunisti lavorano per inquinare berlusconi”. [Giuro che è vera]
L’incursione aliena, temo abbia trovato la via utilizzando i mondiali di calcio. L’Italia vince ma non convince o convince perché vince, dipende dal tasso di umidità nell’aria che i meteorologi monitorizzano minuto per minuto. Così, mentre si delineano le vicende giudiziarie che vedono una trentina di indagati per illeciti sportivi, resta proprio allo sport il compito di rinsaldare l’unità nazionale. Berlusconi non andrà in galera nemmeno per il calcio, uso com’è a far ingabbiare sempre qualcun altro al posto suo, e poco importa che sia suo fratello o il suo avvocato, al quale in seguito poteva comunque dedicare un decreto legge ad hoc.
All’italiano, inconsapevole vittima dell’incursione aliena non resta altro da fare se non quella di bruciare un po’ di petrolio (come fosse gratis) facendo caroselli per le vie. Nonostante tutto però c’è qualcuno che tenta di resistere così, stasera ho sentito uno gridare: “Italia forza”! Ma si trattava di un bimbo albanese che mi vive accanto.

Detto questo, domani mi recherò a casa, in Sardegna, per esprimere il mio NO alla riforma in senso piduistico, arricchito dai fumi dell’alcool leghista della Costituzione italiana. Sarò di ritorno domenica.

Colgo l’occasione per segnalarvi un DVD in commercio “Camicie verdi”. E’ un documento di rara e involontaria comicità. Sono certa dell’onestà dell’autore, sono certa che il suo intento fosse quello di elaborare una seria indagine. Ma il risultato è che nulla può essere serio se si tratta di lega e leghisti. Figuriamoci la costituzione.

Rita Pani (APOLIDE)

6.21.2006

 

Proviamo a dialogare?

Caro Romano, ti ricordi di me? Sono quella comunista, molto sarda che tende ad essere insistente, con la mente semplice. Leggo ora che “il problema” delle intercettazioni potrebbe essere “un banco di prova” per il futuro dialogo con l’opposizione e ne resto per nulla stupita.
Sai Romano, ho imparato da tempo ad interpretare il lessico usato da voi, assunti al vertice, e ho così tradotto: “Proviamo a sederci ad un tavolo per metterci una pezza, insabbiamo, potrebbe tornarci utile domani”.
E’ il tempismo quello che falla e vi frega. Perché il problema sorge proprio ora che si è andato a toccare un parassita come il piduista principe(?) di Savoia? Sarà mica perché anche grazie allo strumento delle intercettazioni proprio oggi si è potuto decapitare il vertice della mafia siciliana?
Pensate forse che noi cittadini si abbia uno stomaco così debole da non poter tollerare il fatto di sapere che il potere rende belli, agili, snelli, capelloni, strafighi e sessualmente attivi anche dopo i settant’anni? Pensate che non siamo in grado di tollerare il marciume istituzionalizzato?
Il decreto legge per limitare l’uso delle intercettazioni lo farete passare come un decreto urgente per la tutela della privacy dei cittadini? Perché in questo caso, noi che vi abbiamo votato, ve ne saremo infinitamente grati. Pensa a quanto sarebbe difficile se una delle mie telefonate con mia madre fosse pubblicata sui giornali.

Io “Ohi mà?”

M. “Che fai?”

Io. “Innaffio”

M. “Ancora zucchine?”

Io. “Pomodori”.

Caro Romano, non so se qualcuno ti ha detto che proprio oggi un altro “onorevole” deputato di Forza Italia è stato messo agli arresti domiciliari, non so bene nemmeno se qualcuno ti abbia sussurrato in un orecchio che la moglie di Fini chiacchierava di “business” da farsi sulla pelle dei cittadini malati. Non oso pensare al tuo stupore quando saprai che grazie alle intercettazioni, da Palermo arrivano notizie di affiliati alle cosche (mafia e Forza Italia) che si preparavano alle elezioni comunali a Palermo. Che dire poi della beneficenza verso l’Africa al quale almeno non si mandavano farmaci scaduti, ma acqua e zucchero, che costa poco e fa arricchire il principe (?) di Savoia?
Sbaglio Romano o sei stato proprio tu ad insistere sulla gravità della situazione economica del nostro paese? E vorresti quindi tutelarci dal poterci incazzare in modo conscio e mirato? Mi spiace, ma credo che questo tu non lo possa fare, proprio rispetto a noi che a differenza tua, abbiamo bisogno di certezze, compresa quella di sapere chi è il nemico.
Caro Romano, noi possiamo capire quale importanza abbia il voto del prossimo referendum, ed andremo a votare, noi possiamo capire che bisogna pagare il canone della RAI TV per far sollazzare i pezzi grossissimi con ragazzine che potrebbero esserli nipoti, capiamo molte delle urgenze del paese, ma quello che non potremo mai capire, delle tante cose, è perché l’urgenza di rivedere l’utilizzo delle intercettazioni telefoniche da parte della magistratura, mentre ancora non vi abbiamo sentito discutere di conflitto di interessi, di abrogazione di ex cirielli o decreto salva previti, e via discorrendo.
Abbiamo votato voi per defenestrare loro, non aprite la porta per farli rientrare. Questo proprio no, non potremo capirlo.

Rita Pani(APOLIDE)



6.19.2006

 

Tutti i nodi vengono al pettine (persino quelli dei capelli trapiantati)


Come scrivevo ieri, non è lo squallore di un avido pappone che qualcuno appella col ridicolo termine di principe, a solleticarmi, ma le dichiarazioni estemporanee di chi non riesce proprio ad esimersi dal prendere posizione.
Così per l’amichetto muratore tessera 1816 da Arcore è “una barbarie” sottomettere sua altezza il pappone tessera 1621 alla pubblica gogna e persino Mastella, in uno dei suoi più riusciti travestimenti, non riesce a trattenere la logorrea: “ Bisogna regolamentare meglio le intercettazioni”. Urbani, l’ex ministro amante di un’attrice che non finanziava la cultura ma bensì solo l’arte di colei che scaldava le sue lenzuola parla di “ ripugnante doppiopesismo” ed essendo stato ministro dei beni culturali è proprio un bel dire: doppiopesismo.
Fini, estraneo alla vicenda, come più volte ribadito da tutti gli organi di informazione, definisce “gogna mediatica” quella alla quale è sottoposta la moglie, intercettata mentre cerca di fare affari lucrando sulla salute pubblica.
Non so quante volte nell’ultimo quinquennio avevo previsto che, prima o poi, il calderone sarebbe stato rovesciato, mostrandoci la melma nella quale gli italiani hanno sguazzato, intenti a comprare telefonini e pagare schede Premium per vedere i grandi fratelli.
Ora sembra proprio che non si debba buttare in piazza la vita privata di privati cittadini, nemmeno quando, per esempio, la vita privata dei cittadini è resa dorata da una TAC o una risonanza magnetica che dovrai pagarti di tasca tua, per foraggiare il bel vivere delle mogli dei potenti, le quali non vogliono nemmeno pagare il prezzo del pubblico ludibrio.
Bisogna porci rimedio signor ministro Mastella? Pensa forse che non siamo pronti a sapere che sua altezza pappona di savoia, faceva soldi mandando acqua e zucchero o farmaci “senza brevetto” in Africa? Che ne direbbe signor ministro, invece che correre a salvare le regali chiappe di vedere se è ravvisabile per questo losco figuro il reato di strage? Si può forse curare l’AIDS con l’acqua e zucchero? Pensa forse che la nipotina di sua altezza pappona (chiamatelo Principe) sia stata vaccinata con vaccini bosniaci senza brevetto?
Per restare in tema sanità, e per restare in tema di governo malavitoso e piduista, è passata senza alcun clamore l’indagine che ha visto incriminato per tangenti l’ex ministro sirchia. Ve lo ricordate? Il ministro che esortava a portare i nostri anziani nei supermercati per non farli schiattare dal caldo, il tizio che teneva così tanto alla nostra salute da impedirci di fumare, mentre aveva appena finito di prendere mazzette, come primario di un ospedale milanese (padano?) sotto forma di false consulenze.
Una volta si diceva che il più pulito ha la rogna, ma i tempi cambiano, oggi il più pulito è già in via di putrefazione.
Non esiste pena migliore per questa orda di barbari criminali se non il duro lavoro manuale, spalare concime fresco e fumante, raccogliere riso in Piemonte, pulire le piaghe da decubito sugli anziani morenti abbandonati negli ospedali, poi quando hanno imparato la lezione si potrebbero anche fucilare.

Rita Pani (APOLIDE)


 

Tanto ci siamo noi

Tanto ci siamo noi, delusi e amareggiati ma sempre responsabili. Ci siamo noi ancora a chiacchierare, a spiegare alla gente che incontriamo per caso che no, il problema della riduzione del numero dei deputati e dei senatori non è un problema da risolvere, ma semmai la disgregazione di un paese in tanti piccoli feudi, la legalizzazione della dittatura dell’uomo solo e le altre mille porcherie partorite dalla mente malata di quattro leghisti ubriachi ed ignoranti.
Tanto ci siamo noi, che teniamo a bada la tentazione di spegnere i computer e ritirarci in silenzio a combattere la cellulite e i peli superflui, anziché stare ancora a scrivere sui blog e a leggere i giornali.
Loro hanno troppe cose da fare, intenti a salvare l’Italia volando a Washington, Bruxelles, Afghanistan ed Iraq, Torino e Milano; hanno troppe cose da fare perché l’economia va male, i gay da accasare, il drogato da bucare, i neonati da informatizzare, Montezemolo da rassicurare.
Dov’è la legge sul conflitto di interessi? Perché nessuno ne parla? Eppure non mi direte che non è gente loquace! Perché nessuno parla di azzeramento dei vertici RAI dopo che finalmente affiora quello che noi ci siamo sempre detti, ovvero l’estensione del monopolio privato ad uso personale del malavitoso di Arcore?
Dovevano incarcerare il re pappone per scoprire che vespa “cuciva” le trasmissioni addosso a fini? Dovevano spiare le telefonate di un gruppo di vecchi e bavosi maiali per capire che il ladrocinio e il malaffare sedevano nelle più comode poltrone d’Italia?
Ma perché stanno ancora tutti là?
Perché tanto ci siamo noi con il nostro senso di responsabilità, che andremo a votare. Personalmente, come l’altra volta, spenderò una paccata di danaro che nemmeno ho per andare in Sardegna a votare NO. E sarà l’ultima volta dopo di ché farò in mille pezzi la tessera elettorale; dopo Prodi il fucile o meglio ancora la comoda poltrona in prima fila da spettatrice divertita.
Per ora guardo ma ancora non capisco. Non sapevo che l’uomo potesse soffrire di dissenteria cerebrale. Ma è così.
Ci siamo rimasti soltanto noi, e siamo pochi. Siamo quelli delle firme e degli appelli, siamo quelli molto belli, liberi di pensare e persino di dubitare e sospettare. Sospetto infatti che ancora una volta il centro sin….il centrissimo tendente a quasi sinistra sappia, che grazie a noi ancora una volta vincerà gratis. Maggior risultato col minimo sforzo.

Compagni carissimi fate attenzione: questi iniziano a cavalcarci come tanti muli da soma, ma io inizio a fare farina dalle ginocchia.

Rita Pani (APOLIDE)


6.17.2006

 

Considerazioni sparse e pure demagogiche (chi se ne frega?) circa l’arresto di un piduista.



Godo!

Vado oltre le battute che da ieri inondano il Web, sebbene mi sia piaciuta molto quella che Andrea mi ha spedito sul cellulare “Vuoi passare una notte con una troia? Tela procura il principe di Savoia!”
Ci sono sempre risvolti lessicali notevoli in queste vicende, o meglio, c’è sempre qualcuno che non si astiene dal parlare.
A guardar bene questa vicenda, sembrerebbe che un pezzo grossissimo, di elevata caratura morale e quindi insospettabile, sia stato incarcerato per reati abominevoli, ma non è così, a meno ché non ci siamo trasformati tutti in bruno vespa, lui sì capace di passare almeno tre ore della sua vita in ginocchio davanti al savoia, arrivando al punto di chiamarlo “Altezza reale”. (Puntata di "Porta a Porta", in onda giovedì 8 giugno, ore 23.15, su Raiuno, dedicata alle grandi famiglie reali europee. Vittorio Emanuele e Marina di Savoia, per la prima volta in uno studio televisivo, per parlare delle vicende di Casa Savoia e delle altre grandi famiglie reali d'Europa.)
Tornato in Italia per volere del suo amichetto di loggia P2, ora rischia di rimanerci, per qualche anno, o almeno questa sarebbe la speranza di chi come me ha sempre continuato a pensare che il figlio del traditore non fosse altro che un assassino criminale qualunque, avido e persino incapace. Memorabile la sua intervista durante la quale riuscì a dire che le leggi razziali firmate dall’Italia per compiacere quel pazzo criminale di Hitler non fossero poi questa immane tragedia.
Non importa quindi l’uccisione di un ragazzo di 19 anni, non importa il suo coinvolgimento in un traffico d’armi, non importa nemmeno la sua iscrizione alla loggia P2, era sua altezza reale e sarà sempre sua altezza reale, per tutti i bruno vespa che albergano all’interno di voi.
E allora via alle danze, con un gasparri che chiede l’intervento del CSM nei confronti dei giudici che hanno portato all’arresto di un imbecille criminale, con Manovani che dubita del giudice perché Campione d’Italia è lontana da Potenza, con Mastella che auspica tempi brevi, con i familiari che, indegni persino di nominarlo, accostano il parente cretino alla figura e alla vicenda di Enzo Tortora, ed è il figlio a raggiungere l’apoteosi quando minaccia prima il giudice: “Se sta sbagliando non lavorerà mai più”, poi addirittura se stesso “Se non mi fanno vedere mio padre farò lo sciopero della fame”.
Ed è qui che la vena cinica, (demagogica? E CHI SE NE FREGA?) e vendicativa, scatta prepotentemente.
E che sciopero della fame, sia, allora! Per mesi, fino a perdere 70 chili, e che sia galera ma quella vera, e non assoggettata alla modifica del codice voluta dai piduisti, che a 70 anni libera (quasi) tutti costringendo ad arresti domiciliari dorati. Carcere per stare vicinissimo ai sudditi italiani che si dividono una cella in 12, tra odore di muffa e di umanità, di scarpe e mutande sudice, a lavorare in cucina a pelare patate e rimestare pentoloni che odorano di tutto tranne che di cibo, sottoposto magari alle vessazioni di chi, in quella galera ci marcisce da innocente, dimenticato dal sistema che non garantisce la tutela per chi non ha i danari per pagarsela, o non ha mai avuto un ministro che si occupasse dei “tempi brevi” della giustizia.
L’era dei RE è finita, noi in Italia non vi volevamo, stavate tanto bene a fare un cazzo da mane a sera in Svizzera, potevate restarci. Poveraccio! Voleva riprendersi gli ori e i palazzi ed ha finito per taroccare macchinette mangia soldi e a far girare puttane, insieme alla criminalità organizzata.
Bello esserrerre!
Rita Pani (APOLIDE festante)

6.16.2006

 

Peccato che siano solo rutti.


Dunque, finalmente si può fare. Ci ho pensato tutto il giorno ed ora eccomi qua ad esporvi il mio umile pensiero.
Se il governo di centrosinistra dovesse fallire nel tentativo di ripristino della civiltà democratica in Italia, se dovesse fallire l’obbiettivo di una ripresa economica privilegiando le fasce deboli della società, se dovesse risultare incapace di ripristinare la legalità, impedire il ladrocinio, eliminare la mafia dagli organismi di governo e dalle istituzioni, allora noi dovremo valutare l’idea di ricorrere ad altri mezzi anche non democratici, come per esempio una rivoluzione armata.
Risaliremo sulle montagne ed inizieremo una guerra civile che finalmente ci libererà dai leghisti, dai berlusconiani e dai fascisti.
Ovviamente per dovere ed appartenenza sarà mio preciso obbligo recarmi a combattere per la liberazione della mia Patria, la Sardegna, che dovrà essere bonificata dai colonizzatori americani e milanesi berlusconiani. Primi obiettivi da colpire e depredare, ovviamente, le basi NATO, che pure resteranno terra brulla ed incolta, non praticabile se non bonificata dalle bombe inesplose, dall’uranio impoverito e da anni e anni di abominevole martirio.
Secondo obiettivo l’esproprio delle proprietà abusive di silvio berlusconi, non escludendo di riportare a pascolo la tenuta di villa certosa. Soltanto nel periodo post bellico verrà attuata la politica del turismo, con test attitudinali ai quali dovranno sottoporsi i candidati a turista; tali test dovranno certificare il grado di civiltà e conoscenza delle basilari regole di ecologia e convivenza civile dei candidati.
In caso di fallimento della politica di centrosinistra sarà quindi necessario “trovare altre vie”, per esempio un milione di cittadini incazzati che assalteranno simultaneamente la RAI e il Parlamento, evitando esecuzioni sommarie, ma assicurando alla giustizia del popolo tutti coloro che sono ad oggi sospettati di aver depredato l’Italia non solo economicamente ma anche socioculturalmente e moralmente. I processi si terranno in pubblica piazza.
Voterò NO al prossimo referendum, con la speranza che si vinca ancora una volta, l’ennesima volta, contro un’orda di barbari, incivili che condannerei al confino. Mi scuso in anticipo con i compagni calabresi, ma io manderei bossi e calderoli a vivere a Catanzaro, avrei optato per Mamoiada o Orani, ma non posso non tener conto della salvaguardia della fauna della Barbagia. Esseri così immondi, dati in pasto ai cinghiali potrebbero concorrere all’estinzione della specie.
Il criminale piduista verrà arrestato in Sardegna, e soltanto dopo aver eseguito l’esproprio dei beni accumulati in anni di ladrocinio craxiano piduista, verrà cosparso di sale e legato alle rocce rosse di Arbatax. Quando il processo di essiccazione avrà impoverito l’opera del botox e leso irreparabilmente la maestosa opera di chirurgia plastica, sarà condannato ai lavori forzati per la bonifica dell’immenso territorio che va dalle dune di Porto Pino a Capo Teulada, poligono di tiro interforze disseminato di residuati bellici inesplosi.

Cari lavoratori e lavoratrici della DIGOS, se può ruttare bossi in diretta TV posso farlo anche io, bevendomi una Ichnusa, scrivendo sul mio blog.

Rita Pani (APOLIDE)


6.15.2006

 

A che punto è l’Italia.


Fremente come sempre quando c’è il mondiale. Stamani ho dovuto per forza recarmi a Roma ed è stata una sorpresa. Dai balconi dei palazzi pendevano i tricolori, uno, due, a volte tre. Un tale, che voleva esagerare ne ha messo uno talmente grande che ha dovuto arrangiarsi un po’, trasformandola nella bandiera dell’Ungheria messa a testa in giù. Ma che importa? Non è il valore del tricolore, è solo la bandiera dell’Italia e più grande è più è grave la malattia.
Ho letto un po’ di giornali e la parvenza è sempre quella degli ultimi cinque anni, ben rappresentata in una vignetta di Altan; l’uomo che lamenta una pagliuzza nell’occhio mentre ha un bastone nel culo. Ad aggravare la certezza c’è stata anche la casualità; non guardo le reti mediaset, poi stasera il caso… Avevo letto dello spot truffaldino per il referendum, non pensavo fosse così grave, fino a quando non ho visto con i miei occhi e sentito con le mie orecchie che l’unico atto della riforma calderoli (sì, calderoli) è diminuire il numero dei deputati e dei senatori.
Me lo figuro l’italiano che ha la bandiera dell’Italia sul balcone, messa male così da sembrare quella dell’Ungheria e pure al rovescio, che dopo aver picchiato la moglie, aver ruttato dal balcone, baciato la statua di Totti strilla: “Cazzo che voto sì, vadano a lavorare stì ladri mignottari e tu, brutta troia non svegliarmi domani che nun ce vado a lavoro, che devo da leggè la gazzetta.”
Ma non c’erano leggi e regolamenti per le campagne di propaganda politica? Mediaset pensa di rispettare le regole scrivendo sotto e in piccolo che puoi consultare il sito del ministero degli interni per leggere tutta la riforma?
Pensate davvero che quell’italiano, quello della bandiera ungherese perda del tempo per leggere qualcosa che non siano le previsioni del tempo in Germania, per vedere il tasso di umidità a Monaco o dove diavolo quegli undici drogati di steroidi, fama e danaro andranno a giocare?
L’Italia sta proprio a questo punto di malattia avanzata, allo stadio terminale e il fatto di essere rimasti comunque in piedi, capaci di pensare e sostenere delle opinioni non ci assolve dall’aver delegato le nostre responsabilità a chi ancora non ha deciso di fare pace col cervello.
Basta leggere o ascoltare quello che dicono e quello che smentiscono, rettificano o chiariscono i ministri neo eletti.
“Andremo via dall’Iraq ma senza irritare gli americani” (ci vuole tatto)
“Non escudo di aumentare il contingente in Afghanistan” (ah! Bhè! Pacifisti coerenti)
“Facciamo le stanze per il buco” (ma è solo una mia idea)
“Parlerò alla Rice di Calidari, poca collaborazione.” (diventerà un cocker spaniel dalla paura, il bulldog)
A che punto è l’Italia dunque?
Fottuta.

Rita Pani (APOLIDE)


6.13.2006

 

Ci vorrebbero le palle.

E’ davvero triste la nostra italianità che ci impedisce di renderci conto e di gioire, del declino inesorabile del berlusconismo. Sarà per gli eventi concomitanti dello scandalo del calcio, dei mondiali e del tardivo arrivo dell’estate, capaci di attirare tutta l’attenzione, che non ci accorgiamo di quanto sta accadendo. Il penultimo atto è stato scritto ieri con la conclusione della tornata elettorale delle amministrative, ma l’attenzione era troppo concentrata nell’esordio della nazionale di calcio in Germania, contro il Ghana, e alla fine il 4 a 2 è stato abbondantemente soppiantato dal 2 a 0, con veementi discussioni tra chi, nonostante tutto gridava Alè Italia Alè, alè, alè … e chi invece, deluso, urlava: “Forza Ghana facci sognare”.
E’ tristissimo il terrore che il centrosinistra ha del virus “sinistra”, dal quale cerca in ogni modo di stare alla larga, evitando di restarne contagiato anche solo il tempo ristrettissimo e necessario per dire qualcosa di intelligente; farla, sarebbe quasi la conclamata malattia.
Quello che non si vuol capire, quello che il governo non vuol capire, è che per risanare l’Italia dai danni arrecati dal periodo berlusconiano, bisogna prima risanare la mente degli italiani dal berlusconismo, e per farlo occorre il coraggio della chiarezza, e il coraggio delle azioni. Avere le palle.
E’ come se Prodi avesse deciso di tenere teso un sottile filo, al quale i servi di berlusconi ancora al potere possano tenersi legati. Sanno di poter cadere qualora il filo si spezzasse, ma decidono di correre ugualmente il rischio, sapendo bene che prima o poi la loro caduta verrà premiata. Il caso più eclatante è quello dei direttori dei due TG Rai, incapaci persino di essere dignitosi.
L’ultimo e definitivo atto della caduta del berlusconismo sarà il referendum, non promosso e non tutelato dal centro sinistra che pure, insieme al pacifismo e alla giustizia sociale, ne ha fatto il suo cavallo di battaglia. Così quel che oggi appare chiaro all’elettore è il teorema secondo cui, votare sì, significa semplicemente eliminare un gran numero di parlamentari, e la sinistra inviterebbe a votare no, perché nel suo governo sono state distribuite 102 poltrone. Tutto questo ovviamente grazie alle televisioni di berlusconi (RAI compresa) che ancora sente di dover pagare il conto alla lega di bossi e calderoli.
La fortuna dell’Italia in questo caso sarà semplicemente l’avversione verso il malfattore di Arcore che porterà poca gente, ma motivata, alle urne a votare ancora una volta contro di lui. Un voto a prescindere che cancellerà ancora un pezzetto di coscienza civile e di impegno politico. Personalmente andrò a votare e voterò NO per salvare la Costituzione italiana, con la speranza che Prodi si guardi bene dal reiterato tentativo di tirare dentro alla sua coalizione “le forze buone” (e democristiane) della diaspora del centrodestra.
Ci vorrebbero davvero le palle per eliminare il berlusconismo dalla testa dell’italiano, rendendoci partecipi, per esempio, di quanti dei 12 milioni di euro abbiamo sborsato per mettere in sicurezza la villa abusiva in Sardegna, del piduista di Arcore. Pochi sanno che quando si stabilisce che un luogo sia “obbiettivo sensibile”, è lo stato a doverne garantire la sicurezza. Avete presente l’approdo scavato nella roccia (violentando la costa sarda) per le navi in visita all’ex capo dello stato, sul quale venne posto il segreto di stato? Quello per esempio, l’abbiamo pagato noi. Quanto? Non ce lo diranno mai, e immagino che nemmeno la Corte dei conti ne chiederà la restituzione.
Probabile che io sia “vittima” della sinistra vendicativa, ma avrei preferito un’ uscita di scena del criminale di Arcore più sonora e visibile, sul modello della caduta di Saddam Hussein, o delle vecchie statue abbattute in mezzo mondo, dopo la laboriosa opera di distruzione guidata dal Papa Santo Subito, la vera arma letale in mano ai dominatori americani. Ma questo sarebbe un altro discorso.

Rita Pani (APOLIDE)


6.09.2006

 

Fortuna che han fatto centro!

Finalmente gli americani hanno fatto centro. Hanno ucciso Al Zarqawi; finalmente, perchè dopo innumerevoli tentativi “ad minchiam”, che hanno prodotto innumerevoli “effetti collaterali”, di solito donne e bambini che stavano nelle proprie case o al mercato, probabilmente ora potranno prendersi una pausa.
Devo ammettere che stamani, appena appresa la notizia, ho pensato che non fosse vero, anzi ho pensato che nella migliore delle tradizioni di civiltà americana, se fosse stato vero avrebbero esposto le foto del cadavere, magari truccato come accadde per i figli di Saddam Hussein. Poi ho pensato che forse questa volta avevano semplicemente deciso di risparmiarci il macabro rituale, ma ancora una volta mi sbagliavo. L’hanno ammazzato e ne hanno esposto anche le foto.
Per me, da sempre distante dall’ottica della civiltà democratica americana, resta un atto riprovevole, anche se ho scoperto che ha un senso. Lo ha detto uno degli innumerevoli esperti di qualcosa, intervistati da Sky. Il qualchecosologo di turno ha spiegato che per gli americani è fondamentale dare un nome e cognome al nemico, in modo tale che lo si possa odiare in modo mirato e che una volta sconfitto, il popolo possa ottenere giovamento psicologico.
Un altro esperto, un tuttologo specializzato in geopolitica ha tenuto a ribadire l’importanza dell’uccisione, per risollevare le sorti della popolarità, ormai in declino, di giorg doppiovvu.
Era decisamente la notizia di oggi, capace di scalzare dalle prime pagine persino lo scandalo di “piedi puliti” (ha detto proprio così il cronista, un genio della semantica), e quindi non ho potuto fare a meno di seguire con attenzione, fino a quando dallo studio di Sky si sono collegati con Bloomberg Television, per “scoprire in diretta, come le borse avevano accolto la notizia.”
Forse voi non lo sapete e in questo caso, ve lo dico io: “In forte calo il prezzo del petrolio al barile”.
Ma non è il giorno della polemica, un terrorista ucciso è sempre un terrorista in meno e un po’ di democrazia espansa in più. I bambini morti in Iraq ora, nel regno dei cieli siedono alla destra del Padre (va a sapere quale) e sono felici perché sapranno che il loro sacrificio non è stato vano. Il popolo americano, nel vedere le foto del nemico ucciso faranno crescere la popolarità dell’alcoolista texano e potranno perdonarlo per le stragi ai mercati, e noi italiani, popolo intelligente che apprende in fretta, finalmente capiremo che le gabbie volanti della CIA, che probabilmente disperde in mare i presunti terroristi, dei quali non si conoscono né il nome né il cognome, e delle quali era al corrente il precedente governo nonostante abbia sempre negato, non è poi una cosa così orribile. Perché il nemico è battuto. Un nemico. Tra due giorni riprenderemo a non contare più i morti, esattamente come facciamo ormai da troppo tempo, con l’aggravante del fischio d’inizio dei mondiali di Germania, che terranno occupate le menti per tutta l’estate. E casomai si rimettesse male ci resta sempre e comunque Osama Bin Laden, l’uomo adatto per tutte le stagioni. Magari è già morto, diceva uno dei sottuttologi intervistati dal TG, ma che importa? Basta fare finta che sia in vita per poter provare ad ucciderlo. Il mondo è pieno di “effetti collaterali”, milione in più milione in meno, chi vuoi che si accorga?
Rita Pani (APOLIDE)


6.06.2006

 

… Dell’immenso stupore …



Caro Romano,
ma come faccio a non scriverti? Giorno dopo giorno, Tu e il tuo governo siete una fonte inesauribile di stupore. Quello stupore che a volte rasenta lo sgomento. Sì che ce l’avevi promesso, ma non avrei scommesso una lira bucata che avresti mantenuto così in fretta.
Sarò breve Romano.
Mentre tu parlavi in Aula agli onorevoli deputati, il padre di Alessandro Pibiri, “caduto” ammazzato nella beata pace irachena, in questo periodo di dopoguerra, dichiarava di non volere che suo figlio fosse considerato un eroe, e auspicava l’immediato rientro a casa (e non in patria) di tutti quei ragazzi che stanno là.
Caro Romano, ho sentito dire che “la missione è comunque stata compiuta, nonostante la morte di un ragazzo e il ferimento di altri quattro”. Fare la scorta agli inglesi. Ma non eravamo là per aiutare pacificamente la popolazione? Diciamoci la verità caro Romano, ci sottovalutate. Noi sappiamo quali sono i compiti di questi lavoratori e lavoratrici dell’esercito italiano, garantire il libero sfruttamento (furto) dei giacimenti petroliferi. La pace è un’altra cosa e soprattutto, si spera di morire in pace, ma non si muore di pace.
Che ti dico del mio immenso stupore?
Sai, io sono quella comunista, quella che già qualche anno fa restò molto stupita della vicenda Ocalan, della pace portata a forza nei Balcani, che non vede bene D’Alema nemmeno come usciere di un ministero, figurati quanto stupore sentirlo ribadire che … missione di pace
Due dita della mia mano destra, quella che ho usato per darvi il voto, già dolgono per l’anchilosi che ho meritato.
E quale immenso stupore il ministro Di Pietro? L’ho sentito, ma solo fino ai primi spasmi biliari, mentre enunciava la sua meravigliosa teoria: “Aumentiamo il pedaggio autostradale per creare un fondo col quale finanziare i cantieri a rischio di chiusura.”
Capito Romano, perché non posso esimermi dallo scriverti? Fammi capire: “Noi diamo già i danari a signor Benetton e soci per far questo o no?” Ricordate o no che ci fu una mezza rivolta quando il precedente governo fascista ventilò l’ipotesi di far pagare il pedaggio sulle strade statali?
Se il signor berlusconi ha varato opere senza copertura, che il signor berlusconi paghi, perché a noi, caro Romano, ci avete già prosciugato abbastanza e vorrai perdonarci, se non ci importa poi tanto dell’eredità che vi hanno lasciato. Non sono problemi nostri, non siamo noi e sempre noi a dover pagare.
Dimmi, chi pagherà la penale mezzo mafiosa per la mancata costruzione del ponte sullo stretto? Noi o il signor berlusconi?
Caro Romano, volevi rappresentare la speranza e io non posso non ricordare le sagge parole della mia povera nonna: “Chi vive sperando, muore …”
Rita Pani (APOLIDE)

 

L'importante

E’ importante che tu sappia
che il tuo sacrificio
non è stato vano
la missione è compiuta
gli appalti sono in salvo
sei solo un tragico
effetto
collaterale

E’ altresì importante
in queste occasioni
che i responsabili
indossino la legittima maschera
del potere
per potere
condolersi con i tuoi cari
affetti
collaterali

Perché
vedi
quelli che ti ci hanno mandato
e
quelli che ti ci hanno lasciato
alla fin fine si somigliano tanto
affari o dolore
molto sportivamente
per loro
l’importante
è
partecipare

dirtyboots

 

7 in 40 giorni. In attivo la fabbrica degli eroi.


Pare essere l’unica fabbrica italiana in attivo, quella degli eroi. Noi ci sdegniamo, loro si stringono alle famiglie, nel più vivo cordoglio. L’abito da cerimonia hanno imparato ad usarlo anche loro, e lo hanno già rodato a Ciampino, poi alla basilica, dove 150, 200 auto blu cercavano affannosamente parcheggio.
E’ la regola del bipolarismo, dicono, che garantisce la discontinuità che continua con imbarazzante fervore. Avevo voglia di scrivere a Prodi, ma non l’ho fatto quando ho realizzato che avrei potuto scrivergli solo una cosa: “Vaffanculo!”
Ho sintomi di inaudita violenza stasera, mi verrebbe da fare ritorno alle forche in piazza per appenderci quelli che da forza italia urlano che è colpa della sinistra in Iraq i terroristi seguono la politica italiana. Ma ci appenderei anche qualcuno di sinistra che persevera nell’attuazione del piano di rientro scritto dall’ex ministro della guerra martino.
Gente senza palle, democristiani della peggior specie. Pacifondai.
Sono sardi gli eroi di stasera, e aspetto che domani mi si parli di senso della patria, di amore per la missione di pace, di sacrificio per la democrazia e giuro che sputerò sulla prima divisa che dovessi vedere per strada, fosse anche quella di un vigile urbano.
Ragazzetti senza futuro se non quello di mettere una firma dopo la leva che era obbligatoria, per avere la certezza di sapere che cos’è uno stipendio e forse persino di sentirsi un eletto perché alla fine, se non va in guerra e ci crepa, percepirà una pensione e non dovrà morire mentre zappa la terra.
Soldi facili, da mettere via per poter avere una casa e non rischiare di finire a 50 anni senza sapere dove abitare. Nessun amor patrio, solo amore per la sopravvivenza.
Da sarda dico che è giunta l’ora di una sola guerra, quella da fare anche poco pacificamente per liberare la nostra terra dall’invasione militare che ha devastato la nostra isola, dall’abuso colonialista del capitalismo italiano che ci sfrutta e ci deruba. Se solo volessimo, potremo essere autonomi veramente e veramente indipendenti.
Da comunista mando a fare in culo questo governo di ipocriti democristiani, auspico l’uscita dall’unione delle vere forze di sinistra e la rinascita di un vero e glorioso partito comunista che racchiuda in sé solo e soltanto gli ideali che ci sono stati tramandati da Gramisci a Berlinguer.

Rita Pani (APOLIDE)


6.04.2006

 

Romano degli effetti speciali.

Una volta l?Unità era il giornale del partito comunista, il fatto poi che sia il "Quotidiano fondato da Gramsci" dovrebbe valere come certificato di garanzia. Io non so se sia per via di quella cosa brutta alla quale sta lavorando Fassino, ovvero la fusione degli ex PCI, ex PDS, ex DS con i centristi ex margherita, ex rutelli, che a sua volta è ex n. cose, ex democristiano non nuovi democristiani, ex DC diventati UDEUR, ma anche l'Unità inizia a singhiozzare.
Il titolo di prima pagina è "che Romano Prodi vuole stupire"; per farlo porta in ritiro la squadra dei ministri, non scordando di chiedere di "fare gioco di squadra". "Gli italiani ce lo chiedono". Va da sé che mi sento APOLIDE, ma mi piacerebbe sapere quali italiani hanno chiesto a Prodi d'esser stupiti, come se non fosse bastato restare a bocca aperta per cinque anni, stupendosi di volta in volta per gli aberranti atti di un governo berlusconiano.Probabilmente Romano si riferiva alla giornata di martedì prossimo, quando il neo ministro Padoa Schioppa, renderà noti i dati sulla reale situazione economica del paese, ma chi resterebbe davvero stupito nell'apprendere che si sono portati via tutto il barile dopo averne raschiato il fondo? Ci stupirà con la ricetta salva giovani? Nel senso che si è scordato che c'è una rilevante fascia d'eta che va dai 30 ai 45 anni che non è contemplata in nessun progetto di rilancio e sviluppo? Fa una cosa, Romano, stupiscimi davvero, per esmpio eliminando dal linguaggio politico la metafora calcistica, ne abbiamo pieni i coglioni (ne siamo pieni) della pochezza di discorsi elargiti a noi cittadini come fossimo tutti una manica di imbecilli incapaci di discernere tra verità e menzogna.
Poi dopo Moggi e galliani non pensi sarebbe meglio cambiare sport? E non ci provare! Non usare il ciclismo con i gregari e le salite, il gruppone e la maglia rosa, che manco finito il Giro e sono già davanti ai giudici anche i ciclisti. Lascia perder lo sport, non è aria, mi sa che porta anche un po' sfiga. Stupiscimi Romano, parlami in berlinguerese.
Stupiscimi Romano, per esempio non facendoti irretire dalla tentazione di cedere al compromesso che persino oggi ti viene offerto da ciò che resta di bossi. Noi ci siamo andati a firmare per il referendum, ed andremo anche a votare NO per quella riforma scritta a matita in una casa di Ponte di Legno, tra un piatto di polenta taragna e daino cacciato di frodo. Non stupirci al contrario dialogando con quelli che nemmeno vogliono parlare italiano.
Datti da fare Romano, non farmi pentire di averti votato, più di quanto non lo sia già.
Rita Pani (APOLIDE)

6.03.2006

 

Caro Romano 1 bis

Caro Romano, Caro Presidente…
Spero che questa mia valichi i filtri e ti arrivi perché come promesso, ti ho votato; ricevo inoltre gli inviti per “incontrarci” e a me verrebbe davvero la voglia. Di cose da dire ne avrei.
Ho avuto la tentazione di venire a reclamare soltanto qualche giorno dopo la tua elezione, quando di fronte agli insulsi attacchi dell’imbonitore di Arcore, da bravo cristiano porgevi l’altra guancia; ho avuto la tentazione quando Massimo D’Alema, nello stesso periodo, mimetizzato con i ramoscelli di ulivo sul cappello, andava a cercare la mano di Fini. La voglia s’è fatta matta quando tutti i tuoi ministri, in astinenza da video, parevano assetati in cerca di una fonte, e sparavano dichiarazioni a caso persino davanti alle telecamere del bancomat.
Caro Presidente, ti scrivo al termine del giorno della festa della Repubblica non perché sia colta da rigurgiti patriottici, ma semplicemente perché tu non sei Zapatero.
Questo pomeriggio, pomeriggio noioso, freddo e cupo, tentavo di guardare oltre la TV e il mio vagare annoiato mi ha portato fino al canale RAI News 24 che trasmetteva immagini in esclusiva dell’ultima democratica strage perpetrata dai nostri alleati americani in Iraq.
La testa di un bambino dell’apparente età di 3 anni era perforata da un proiettile, il braccino esile e olivastro anche. Una coperta di raso bianco che doveva aver visto giorni migliori, copriva le spoglie di un altro bimbo, che di anni forse ne aveva 7 oppure 8. Non ho guardato oltre, ho solo ascoltato per sapere che i militari americani, alleati dell’Italia, insieme a quei bimbi avevano ucciso anche la madre e la nonna, democraticamente certo, ma sempre uccisi.
Sarà che Rai News 24 pare essere un covo di comunisti come me, ma la coincidenza dei tempi mi ha particolarmente alterato. Al foro italico mi dicono siano sfilate le truppe “in tono minore” (che significa? Hai la bontà di spiegarmelo?) mentre le truppe non sfilano, ma continuano a restare in Iraq.
So bene che hai dichiarato al tuo altro alleato Tony Blair che ormai la decisione è presa, ma lui forse non ha avuto il coraggio di dirti che in realtà non avete preso alcuna decisione se non quella di edulcorare quanto stabilì precedentemente l’imbonitore di Arcore, al solo scopo, forse, di risparmiare qualche euro che non c’è.
Caro Presidente, prendere una decisione può essere difficile, e tu non hai l’aria, non mi hai mai fatto sospettare d’averla, di uno che ha il coraggio del giusto. Da elettrice del centro sinistra, pur avendo io votato PdCI, mi sento in dovere di redarguirti per il palese tradimento. Le truppe si devono ritirare, e subito, tutte insieme senza SE e senza MA, perché il solo fatto di aver contribuito ad invadere un paese per depredarlo dei suoi beni naturali, per raderlo al suolo al solo scopo di poter fare soldi per ricostruirlo è vergognoso, e peggio ci rende non alleati , ma complici dell’assassinio di quei bambini, della loro madre e della loro nonna, insieme a tutti gli altri ingiustamente uccisi dalla prepotente arroganza americana che comunque e sempre resterà impunita.
Da cittadina italiana, da elettrice del centro sinistra, da “persona” mi sento offesa e tradita dal vostro spregevole ed insulso “cerchiobottismo”.
Spero che anche tu, prima che come Presidente del Consiglio, come cittadino italiano, padre e nonno, possa provare la stessa vergogna che ti spinga a ritirare le truppe, tutte e subito.
Rita Pani (APOLIDE)

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