5.11.2006

 

Questione di metodo

La lega non riconosce il Presidente, lo fa sapere calderoli. Noi non riconosciamo la lega, e nemmeno il padre avrebbe dovuto riconoscere calderoli, anzi avrebbe dovuto gettarlo in un cassonetto al momento della nascita. Di per sé è un’incongruenza che un secessionista che non riconosce lo stato italiano abbia votato per l’elezione del Presidente della Repubblica, ma in Italia è ancora possibile che la stranezza sia “normale”.
Probabilmente lo pensa anche Tina Anselmi; ieri ho avuto finalmente sentore del cambiamento avvenuto con l’elezione del centrosinistra, quando dopo anni di silenzio, in televisione ho sentito nuovamente parlare dell’illegalità della loggia massonica P2, dei suoi adepti e del pericolo che l’operato di questi non sia del tutto cessato. La Anselmi ricordava come fosse necessario che un governo serio se ne occupasse dal momento che in Parlamento girano liberi ancora tanti affiliati.
Ho pensato che magari si potrebbe arrivare al giorno in cui, un fatto strano potrà finalmente essere solamente “strano” e non più “normale” come la legge Cirielli, o ex Cirielli, compiutamente salva previti.
In un giorno come quello, se ci fossimo trovati davanti un articolo di giornale intitolato “ Ci vediamo a casa Martedì” saremo stati liberi di chiederci cosa mai avesse voluto dire berlusconi, mentre ai giorni nostri abbiamo soltanto potuto pensare a quanto fossero stati figli di puttana.
L’iter della legge salva previti portò a qualche sterile manifestazione, un girotondo, mi pare poi un po’ di silenzio fino all’approvazione senza discussione, con l’abusato metodo della fiducia. Ovviamente i sostenitori della destra italica ringhiavano “ E’ una legge per tutti gli italiani” e allora io vorrei sapere ad oggi, quanti condannati plurisettantenni abbiano goduto della stessa legge che prevede tra l’altro due ore di “libertà” quotidiana per le indispensabili esigenze di vita. In effetti vorrei sapere quali siano le indispensabili esigenze di vita di previti, la barca? Il circolo di canottaggio, la Lazio, il lavoro? Oppure come ha detto il suo avvocato “potrebbe anche recarsi in Parlamento?”
Questione di metodo. Lo ha detto ogni rappresentante della cdl ieri: questione di metodo. Per questo non hanno votato Napolitano. Il metodo discusso è stata la presentazione di un nome solo e non di una rosa di nomi dalla quale scegliere. E poi, accusano, anche gianni letta (il sosia di Renato Balestra) poteva essere un buon presidente!
Chi è gianni letta oltre al servo muto di berlusconi? Un giornalista ex fascista, vicino a Pino Rauti, dirigente Fininvest, che testimoniò davanti ad Antonio Di Pietro, durante uno dei tanti processi milanesi di tangentopoli, di aver personalmente pagato tangenti a vario titolo a vari partiti politici. Un tangentista come presidente? E perché no? Letta ha infatti ringraziato berlusconi per la sua cortesia giurando ancora eterna fedeltà. E’ davvero una questione di metodo. Provate solo a pensare che il disegno berlusconiano in caso di vittoria sarebbe stato quello di designare letta alla presidenza del consiglio, e se stesso al Quirinale …
Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
Sì, infatti "loro" non avrebbero mai occupato tutte le cariche istituzionali. Hanno sempre avuto rispetto per l'opposizione e l'altra metà degli italiani, soprattutto quando ci hanno definito coglioni.
 
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