4.05.2006

 

Ultimi spiccioli di follia elettorale.



A breve partirò per la Sardegna, dove da orgogliosa Cogliona, voterò per il centro sinistra; il più a sinistra possibile.
Non so quale sarà il risultato delle urne Lunedì sera, spero in una vittoria del Centro Sinistra, ovviamente, per poter finalmente esiliare Napoleone, ma vi garantisco che non soffrirei per nulla se al contrario, l’Italia riconfermasse l’imbecille di Arcore.
Mi scopro carica di rancore e questo non mi piace, perché non mi appartiene, ma non posso smettere di pensare che l’aberrazione di questi ultimi cinque anni si sarebbe potuta evitare, se solo si fossero applicate le leggi sull’ineleggibilità di un personaggio come berlusconi, o se solo la sinistra non fosse scesa a patti con questa gente carica di marciume.
Abbiamo visto sgretolarsi il paese, la nostra storia e la nostra cultura, non c’è italiano che in un modo o nell’altro non abbia ricevuto offese da una delle maggiori cariche dello stato. Non si tratta solo dell’impoverimento economico, ma soprattutto dell’annullamento delle regole basilari che, pur non piacendo, fanno funzionare lo stato.
Le regole appunto, quelle che non piacciono a berlusconi, a meno che non siano state cucite addosso a lui, dai suoi sarti scribacchini. Avrebbe voluto violarne un’altra proprio stasera, tornando ancora una volta ad intossicarci con le sue chiacchiere, ospite, padrone e commensale di sé stesso in una delle sue televisioni. Per grazia ricevuta, forse ce lo eviteremo, ed uso forse, perché quando si tratta di berlusconi, le regole non esistono davvero ed è uso, da bravo piazzista a dire il falso pur di piazzare un’aspirapolvere.
Da ieri ci diamo fraternamente dei coglioni, ridicolizzando, giustamente un buffone impomatato, ma abbiamo il dovere di ricordare che troppo spesso abbiamo riso invece di organizzarci e andare a cacciarlo, fisicamente, dalla poltrona che abusivamente occupava. Sono stati cinque anni di abominevole follia. Provo a memoria a citare alcuni fatti che potrebbero sembrare minori, per esempio l’editto del ministero della salute e della sana e robusta costituzione, che ci ha invitato a portare i vecchi nei supermercati durante l’estate per impedire che accusassero malori per il caldo, oppure nelle stazioni dei vigili del fuoco, i quali a loro volta dovettero pregare gli ospiti “di portarsi il pranzo da casa”. Siamo stati invitati, qualora in cassa integrazione a svolgere lavoretti in nero per arrangiarci e finire il mese. Siamo stati consigliati di evadere il fisco qualora pensassimo fosse troppo oneroso. Siamo stati classificati ricchi, perché le barche da ricchi passavano numerose davanti alle finestre di una delle sue case abusive in Sardegna. Siamo stati invitati a spendere per far girare l’economia, e siamo stati trattati come cretini incapaci di fare la spesa.
Inutile ricordare le gaffe che hanno sfiorato l’incidente diplomatico con nazioni estere che meritavano rispetto, le mistificazioni come quando l’imbecille affermò che in Iraq tutto funzionava tranne i semafori. Il tentativo di cancellare la memoria storica con un governo che non partecipava alle celebrazioni importanti tese a rendere onore a chi ci rese un popolo libero dal fascismo.
Ricordo l’opuscolo della Moratti, consegnato a mia figlia al liceo, sulla prevenzione dell’AIDS, nel quale si insegnava l’astinenza e la parola preservativo stava scritta in piccolo come i codicilli del contratto con gli italiani, che nessuno ha mai potuto leggere, ma che sono certa ci fossero infondo alla pagina. La censura e il regime mediatico, i “combattenti caduti” Biagi, Santoro, Luttazzi, Guzzanti e tutti quelli dei quali si parla meno (oserei dire me compresa e forse un giorno ve lo racconterò).
Cinque anni di martirio nei quali si è avuta gentaglia come calderoli, castelli, scajola, al governo e non a fare numero ma a fare le leggi, persino quelle che andavano a mettere mano sulla costituzione.
Da bravi fascisti, hanno predicato bene, con la cravatta sempre in ordine, ma hanno poi razzolato male, con la morte di Carlo Giuliani, i fatti di Bolzaneto, i lager per gli extracomunitari, le leggi razziste che ci hanno fatto stare sotto controllo per non aver rispettato i diritti umani.
Ora tocca a noi, coglioni, vigilare sull’ultimo colpo di coda di questo folle aborto di duce, soprattutto a noi che andremo a votare nelle regioni del voto elettronico. Vigilare perché tutto si svolga correttamente, ma soprattutto dobbiamo andare a votare.
Sperando in tempi migliori
Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
Quando tutto sarà finito, anche io mi vorrò togliere la sfizio di poterlo chiamare "aborto di duce"! Incrociamo le dita...
 
l'aria che si respira, il momento storico che stiamo vivendo, la situazione generale dell'italia, sono quelle di un imminente golpe bianco (o azzurro...)

attenzione al voto elettronico, perché puzza tanto, pure troppo!
 
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