3.08.2006

 

Un fagiano quasi mannaro a Roma

La cosiddetta influenza aviaria ha già causato rilevanti danni all'Italia, soprattutto economici. L'ultimo settore, in ordine di tempo, a essere colpito dalle conseguenze di questa malattia, è stato quello dell'industria del carnevale: infatti, quest'anno le vendite dei costumi da pellerossa hanno subìto un crollo verticale. Forse è per questo che solo oggi è stata diffusa la notizia della scoperta di una mutazione del virus H5N1, la variante letale dell'influenza aviaria. I biologi hanno reso noto che il nuovo virus mutato, battezzato colica spastica mannara, induce gli uccelli ad assumere un comportamento singolare, spingendoli a spogliarsi delle piume nelle notti di plenilunio e a camminare tutti nudi con un cartello al collo con su scritto "mi consenta".
Nonostante la preoccupazione generale, gli appassionati del bird-watching sono in estasi.
Il ministro della Sanità, Storace, ha cercato di infondere tranquillità, minimizzando la faccenda e dispensando consigli: "Bisogna mantenere la calma. – ha detto – Sebbene sia stato individuato un caso in Piemonte, riteniamo che non ci siano pericoli immediati; comunque in ogni caso è sempre buona norma ricorrere a rapporti protetti, cioè cocendo e mangiando i polli senza toglierli dalla confezione".
Subito dopo ha cercato spiccare il volo sbattendo vigorosamente le orecchie.
Nonostante questi tentativi, però, si sta diffondendo una psicosi difficilmente controllabile e la situazione ha rischiato di degenerare quando a Roma, nei pressi del laghetto di Villa Pamphili, è stato rinvenuto il cadavere di un grosso tacchino implume. Rapidamente si è diffuso il panico e si è gridato all'epidemia. Poi, la polizia veterinaria ha scoperto che era solo Storace in preda a un profondo attacco di narcolessia. Intanto, il governo si sta dando da fare per cercare di far fronte a ogni emergenza: ha comandato alla protezione civile di allestire un centro di primo soccorso in via Gustavo Nabistecca e, nell'imminenza della primavera, ha disposto su tutto il territorio l'istituzione di centri di permanenza temporanea in cui accogliere i volatili migratori clandestini senza permesso di soggiorno.
Berlusconi si è detto contrariato della vicenda, proprio nell'incombenza delle elezioni. E proprio per evitare che il centrosinistra possa strumentalizzare la questione, ha assicurato che parteciperà al confronto televisivo con Prodi, sebbene questi abbia fatto sapere che interverrà solo a condizione che il premier non faccia la conferenza finale programmata subito prima delle elezioni. A questo punto, anche Berlusconi ha preteso delle garanzie: un’auto di grossa cilindrata con il pieno e un salvacondotto per le isole Cayman. Ma molti sono convinti che siccome il premier non intende in nessun modo rinunciare all'esposizione dei traguardi raggiunti dal suo governo e, soprattutto, desidera presentare il suo programma elettorale, leggerà il nanoscritto anche se al posto di Prodi fosse costretto a far sedere un tacchino vestito da Storace mannaro.
In materia elettorale, tra le tante polemiche che montano in queste ore, spicca la questione delle liste: una delle ultime notizie riporta che Craxi non ha un posto fisso. Il che potrebbe autorizzare a pensare malignamente che sia passato al centrosinistra perché è diventato un lavoratore precario.
Ma oggi dovrebbe essere una giornata particolare. Me lo hanno ricordato le fronde di mimosa che una volta l'anno si suicidano in sacchetti di cellophane e continuano a stormire per ancora poche ore, con ultimi innaturali spasmi, da strani rami con il pollice opponibile. Ma, soprattutto, me lo hanno ricordato due signore sul treno:
- Esci, stasera?
- No, perché? Ah, già... è la Festa della donna! Comunque no, sto a casa.
- Eh, anche io non le festeggio ‘ste cose...
- Guarda, quando ero più giovane, ancorancora, ma adesso...
- E già... all’epoca eravamo tutte femministe...
Poi, come si fosse resa conto di aver pronunciato qualcosa di molto simile a una bestemmia, con un fil di voce ha aggiunto:
- ... quasi...
Insomma, auguri a tutte. O quasi.
dirtyboots

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