1.28.2006

 

Senza memoria non c’è futuro!




Non c’è più rispetto. Non c’è più nulla di “sacro”.
Nemmeno la storia deve avere più senso, se non quello dettato dall’opportunità della propaganda.
Se è vero che non c’è futuro senza memoria, che futuro avremo basandoci su una memoria distorta?
Sono in molti che non sanno “cosa” sono i Giusti, che non sanno degli alberi piantati sulla collina dei Giusti, ma da ieri qualcuno saprà che Quattrocchi era “un giusto”.
E’ vergognoso che si possa denigrare così la memoria collettiva al solo scopo di raccattare qualche voto, o di lusingare quella porzione di popolo che vede ancora legittima e non immorale l’invasione armata di uno stato sovrano; quella gente ancora capace di credere che con una guerra che porta morte, fame, dolore e disperazione si possa esportare la democrazia.
Bisogna avere il coraggio di ristabilire la verità, anche quando si va contro al perbenismo ipocrita.
Perlasca, nel 1944 fingendosi console spagnolo salvò la vita a migliaia di ebrei, Quattrocchi nella migliore delle ipotesi ed anche con u po’ di ipocrisia buonista è un lavoratore morto.
Senza memoria non c’è futuro, e purtroppo per troppe volte questo governo di fascisti ripuliti ha tentato di cancellare la memoria, oltraggiando la Resistenza ed oltraggiando la democrazia.
La memoria è un bene comune, fa parte di tutti noi, e a noi spetta di tramandarla e di insegnare a rispettarla. Oppure non avremo futuro.
Rita Pani (APOLIDE)

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