1.13.2006

 

Clarence Ray Allen


Il prossimo 16 gennaio in California, Clarence Ray Allen, conosciuto anche come "Orso che corre", compirà 76 anni. Il giorno dopo, il 17 gennaio, sarà eseguita la sua condanna a morte. Allen ha seri problemi di salute, è diabetico e quasi cieco e può spostarsi solo su una sedia a rotelle. Lo scorso mese di settembre ha avuto un attacco di cuore.Lo scorso 6 gennaio gli avvocati di Allen hanno presentato una richiesta di sospensione dell’esecuzione alla Corte suprema della California, al fine di consentire l’esame delle facoltà mentali di Allen, che potrebbero essere compromesse a causa del suo cattivo stato di salute. Secondo i suoi avvocati Allen ha gravi problemi di attenzione e di memoria ed è spesso in uno stato confusionale.Nello stesso giorno il Governatore Schwarzenegger ha negato agli avvocati la richiesta di un’udienza per la grazia, ma ha dichiarato che prenderà in esame i documenti sul caso che gli sono stati sottoposti.Allen è stato condannato a morte nel 1982, accusato di aver commissionato gli omicidi di Bryon Schletewitz, Josephine Rocha e Douglas White. I tre avevano testimoniato contro di lui in un precedente processo per omicidio, per il quale Allen stava scontando la pena all'ergastolo. Secondo i suoi avvocati Allen, un indiano Choctow, è stato condannato a morte in un processo fortemente dominato dal pregiudizio razziale. Inoltre, alcuni testimoni dell'accusa, coinvolti negli omicidi su commissione, hanno ritrattato in seguito la loro testimonianza. Durante il processo hanno dichiarato il falso perché era stato promesso loro che non sarebbero stati accusati dei tre omicidi.Alla fine del 2005 sono stati pubblicati i risultati di uno studio sull’applicazione della pena di morte in California. Lo studio ha dimostrato che la razza dell’imputato e la contea in cui si è processati sono fattori determinanti nei casi capitali, fattori che possono condizionare in modo negativo la sentenza. Per questo motivo dovrebbe essere presentata a breve una proposta di legge per una moratoria sulle esecuzioni durante la quale verrà istituita una commissione che indaghi sul sistema penale californiano.Amnesty International riconosce i diritti e le responsabilità dei governi nel portare davanti alla giustizia coloro che sono sospettati di aver commesso dei crimini, tuttavia l’organizzazione si oppone in modo incondizionato alla pena di morte in tutti i casi, ritenendola una violazione del diritto alla vita e del diritto a non essere soggetti a punizioni crudeli, inumane e degradanti.

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