12.26.2005

 

Pronti per le mutande rosse?

Non so se stia finendo domenica o Santo Stefano, il giorno degli avanzi, del brodo, dei parenti meno importanti, di quelli che non ci sarebbero stati tutti in una volta, degli amici che non fanno famiglia. So che domani è lunedì e dopo uno o due giorni non ci sarà spazio da dedicare a noi, ma solo alla fine dell’anno, con tutti gli esorcismi da praticare per buon auspicio, invocando la buona fortuna, semplicemente indossando un paio di mutande rosse, ma va bene anche una giarrettiera o un calzino. L’importante è che non ci siano buchi, pare che non portino bene.
Allora qualche buon tampone oggi ha lasciato trapelare i dati del ministero del tesoro (che non è covo di comunisti) i quali ci informano che il caro vita è aumentato molto più dell’inflazione programmata. Gli economisti hanno perso quasi cinque minuti del loro tempo dibattendo su inflazione reale e percepita con la stessa foga con cui Galileo difese la sua teoria sulla sfericità della terra.
Deve essere stata una svista dei giornalisti dal tasso alcolico elevato, ma il danno arrecato è minimo, non c’era certo bisogno che venissero spifferati i dati del ministero per capire che il carovita è aumentato il doppio dell’inflazione, sebbene uno strano omuncolo da Arcore abbia avuto la faccia tosta di affermare che “l’italiano sta bene perché gli stipendi aumentano più dell’inflazione”.
Aumenti indiscriminati in qualunque settore e non per colpa del petrolio.
Il ladrocinio è endemico in Italia, autorizzato e soprattutto spiegato con la tesi del ministro tremonti:
“E’ colpa dell’euvo! E’ stato Prodi!”
In realtà la colpa esiste ed è tutta nostra e delle nostre mutande, delle nostre spese, qualunque esse siano. Provate a pensare al reparto ortofrutta di un supermercato, con merce deperibile. Immaginate, cosa succederebbe se nessuno acquistasse la merce che reputa avere prezzi da ladro? Nel giro di poche ore qualcuno inizierebbe a sospettare che qualcosa non torna e dopo due o tre giorni di assenza d’avventori i prezzi calerebbero. Così vale per la carne e il pane.
La colpa è nostra perché continuiamo a farci rapinare.
Ho visto un paio di mutande rosse in una scatoletta di plastica, 24 €. Ho visto una stronza che le comprava.
Invece si indice un nuovo calendario di scioperi per ottenere più soldi, che poi, nel caso fossero accordati, potremo consegnare con spavalderia al prossimo rapinatore che incontreremo per strada, quello che ti chiede un affitto da 550 € per un locale un po’ più ampio di un loculo assolutamente in nero, per il dentista che ti toglie un dente e mezzo litro di sangue fatturando il 50%.
Peccato però che ormai nemmeno lo sciopero ha più valenza in un Italia guidata con l’arroganza dei criminali forzuti. Scioperi? E chi se ne frega? Questo in sostanza, per esempio, il maroni pensiero.
Non è fantasia. Avete sentito le dichiarazioni di castelli in merito alla marcia di Natale per l’amnistia? “Nessuna illusione” (chi se ne frega?) giovanardi: “Saranno solo chiacchiere” (chi se ne frega?) In compenso 4 nuove carceri in costruzione: tutte in Sardegna. E qui mi fermo perché per me che sono comunista l’apologia di reato è ancora reato.
Rita Pani (APOLIDE)

Comments:
Ci penserà il Governatore a riequilibrare la situazione con la nuova finanziaria. Tasserà i proprietari continentali di una casa in Sardegna e tutti i proprietari di barche oltre i 10 metri.
Ma, per avere un po'più di giustizia, perché non tassare anche chi porta le mutande rosse?
 
Vero..Ho sempre pensato che il comprare sia una scelta politica e sociale importantissima..E dato che continuiamo a pensare che comprare oculatamente sia inutile (perche' tanto tutti gli altri fanno a modo loro), con questa mentalita' non si riuscira' mai ad arrivare da nessuna parte..Io cmq continuo a fare scelte ragionate e a credere che il ns potere d'acquisto abbia realmente un valore fondamentale.

SI
 
Buon Anno, Rita. Nel mio ultimo post dell'anno ho fatta una citazione particolare per te.
 
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