10.21.2005

 

C’è Lentano.


Ci ho provato a guardarlo, ma mi è cordialmente antipatico e quindi ci ho rinunciato. In compenso, data la rilevanza che solo in Italia uno show di un cantante può avere, le agenzie hanno rilanciato frame to frame la trasmissione. Così sto leggendo la trasmissione e le prime durissime prese di posizione.
Per correttezza devo ammettere di aver visto i quattro minuti e qualcosa dell’apparizione di Santoro, che francamente non mi ha dato i brividi e non mi ha incitato alla rivoluzione, limitandosi a dire qualcosa di sensato e quasi scontato, ma appunto ecco spuntare le prese di posizione: “bisogna fare una puntata riparatrice.” Esilarante. Ora ammesso che ci sia una seconda puntata di Rockpolitik e che essa fosse di intento riparatore chi dovrebbe invitare Celentano? Magari Massimo Fini, ma a quel punto, avuto in dono un microfono, egli dovrebbe parlare di come sia stato epurato dal governo di destra nella stampa di destra. Macchinoso come concetto eh?
O forse per riparare al grave danno della denuncia di Cementano sulla rovinosa distruzione della cultura, bisognerebbe invitare un uomo di cultura di destra che spieghi come invece la cultura sia ben rappresentata ed anzi ampiamente caldeggiata da questo governo che ci ha fatto dono di costantino vitagliano, o di Chiara Chiabotto, conduttrice insieme a Luca Giurato di una trasmissione itinerante in RAI che, sentendo parlare di un tale Joyce che amava parlare di Trieste, ha proposto alla redazione di andarlo ad intervistare.
Insomma se questa è l’onta che la sinistra arreca al governo, a me non resta che dire:
Ma vaffanculo, va!
R.

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