9.20.2005

 

In nome di Dio …

Cultura di governo. «Al Gay Pride di Milano hanno portato figli di coppie di lesbiche e culattoni.
Però il buon Dio ci ha fatto uomini e donne. Che poi fanno quello che vogliono, ma giù le mani dai bambini»
roberto calderoli, ministro delle Riforme, al raduno leghista di Venezia toccandosi l’orecchio. 18 settembre 2005

Ruini (che lavora per Dio), categorico, dichiara: «No ad una legge che regoli le unioni fuori dal matrimonio».

Mi pare superfluo ricordarvi che persino la guerra in Iraq è fatta in nome di Dio.
Potrei quasi accettare che la Chiesa lo citi, ma francamente tutto il resto mi pare una bestemmia, anche se, riflettendo sul caso Manuela Orlandi, e la sepoltura di un criminale mafioso in una basilica di Roma o un Papa che chiede l’immunità per le accuse di concorso in reato di pedofilia, per aver protetto i preti pedofili americani, mi viene difficile accettare qualunque cosa.

La verità è che giorno dopo giorno mi sento sempre più distante ed attonita mentre osservo lo scorrere del tempo e delle cose, e mentre scrivo a volte mi sento anche rincretinita, colpevole di scrivere e descrivere l’ovvio, il banale.
Siamo abituati all’ingerenza della Chiesa nella nostra vita politica ed accettiamo passivamente di stare a guardare un Marcinkus, per esempio, che viene spedito nella sua grande America a vivere il meritato e dorato riposo, senza che egli possa rispondere dei reati accertati in Italia.
Ecco il nostro male reale, quello della facile accettazione delle cose senza fare domande e soprattutto senza indignarci coadiuvati da una memoria sempre più labile, addomesticata da altre fondamentali tematiche esposte nei maggiori quotidiani, per esempio chi sarà Miss Italia? Il ritorno di Cristina Parodi al Tg5, Pupo al posto di Bonolis, il gatto più strano del mondo, il divorzio tra tizio e caio…opss…tra Tizio e CaiA.
Giusto ieri, un trafiletto sui giornali, ci informava che un’altra scuola islamica è stata chiusa in Lombardia, col pretesto della carenza di igiene (islamici, brutti, cattivi e pure sporchi), ma era solo un trafiletto e nulla di più. Sarebbe stato davvero tanto sbagliato ricordare che il primo passo delle leggi razziali, firmate dai fascisti in Italia, prevedeva proprio l’allontanamento degli ebrei dalle scuole, poi la chiusura delle scuole stesse, per arrivare poi alla deportazione e a tutto quello che davvero mi auguro sia superfluo elencare?
Non è catastrofismo comunista, è semplicemente palese riscontro della realtà italica, una democrazia che riesce a partorire un mostro come la bossi-fini che di fatto istituisce lo strumento dei lager, la democrazia che da la caccia agli Imam, che non vuole le moschee come un tempo non volle le Sinagoghe. Una democrazia che oggi, abbondantemente dopo il duemila, ancora da la caccia al diverso e che soprattutto ci affligge con l’uso improprio del termine “tolleranza”.
Io non tollero, semplicemente accetto.
Riprendendo dall’inizio, beato chi tollera che certi figuri diano indicazioni su cos’è bene e cos’è male, su cos’è giusto e cosa non lo sia, su cosa sia una famiglia.
Quindi mentre assistiamo inerti al ritorno al passato, e sputiamo in faccia ai Partigiani, ai morti gassati, all’Olocausto, agli Olocausti che si sono susseguiti in Bosnia, che si susseguono in Africa, attendiamo la sinistra che lavora per noi, e si prepara alle primarie, per dare un candidato unico al governo possibile, certo scontrandosi con dubbi atroci… Meglio i PACS o i CSS?
Io sarei per i RCS Recupero Civiltà Semplice, ma non ditelo a Ruini; a me è figlio pure il cane.
Rita Pani (APOLIDE)

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