7.19.2005

 

Scusi, mi dice l’ora ché mi si è fermato il timer?

Berlusconi è salito al Quirinale, ufficialmente per discutere con il presidente della Repubblica la data delle prossime elezioni, mentre in realtà i soliti bene informati riferiscono che il presidente del Consiglio sia entrato per prendere le misure di cucina e soggiorno. Tutto ciò avvalorerebbe l’ipotesi che sia imminente un clamoroso attentato. E proprio in tema di misure antiterrorismo, sono state presentate le attese proposte della Lega. In primo luogo, sarà necessario sospendere gli accordi in materia di libera circolazione nell’ambito della comunità europea. Così ognuno, molto semplicemente, invece del trattato di Schengen, sarà trattato da merda. Inoltre, sarà opportuno innalzare il tetto del fermo di polizia da 12 ore a quattro giorni, che è più o meno il tempo medio che impiega un timer ad esaurire le sue batterie o il clamore della stampa ad attenuarsi. In aggiunta a tutto ciò, dovrà necessariamente essere istituito l’obbligo di censimento, presso la questura di riferimento, di tutti i terroristi o aspiranti tali; essi dovranno presentare domanda scritta corredata da una dichiarazione autografa del datore di lavoro attestante lo specifico settore di attività (terrorista semplice, kamikaze, servizi segreti, Gladio, ecc.) ed eventuali competenze. La presentazione della domanda obbliga ad indossare regolamentare fascia a luminescenza intermittente, onde facilitare il reperimento dell’individuo sul territorio. E’ altresì fatto divieto a chiunque compiere atti di terrorismo, criminalità o anche solo di sabotaggio, senza vestire tale accessorio, pena l’annullamento dell’azione delittuosa e la sottrazione di cinque punti da una qualsiasi tessera. Sarà istituito l’obbligo di tenere memoria di tutte le telefonate e le e-mail. Siccome però il ministero non dispone né di mezzi né di spazio sufficiente grazie soprattutto alla svendita del patrimonio pubblico, ognuno dei singoli cittadini dovrà provvedere a spiarsi ed archiviarsi per conto proprio. A tal proposito, qualora qualcuno abbia sentore che ciò che ha detto potrebbe essere potenzialmente sospetto, dovrà immediatamente denunciarsi alle competenti autorità di pubblica sicurezza. Se invece cercherà di scappare, non lascia alternative: dovrà spararsi!
Anche le forze armate saranno mobilitate per azioni di controllo e prevenzione. Senza escludere la marina, che pure sta passando i suoi guai per via delle sue navi. Quelle vecchie, non certo quelle nuove che le varano anche a metà e galleggiano lo stesso. “Arruolatevi: con noi girerete il mondo!” recitava un’accattivante volantino pubblicitario con il quale si cercava di invogliare alla vita militare e, nello specifico, nel corpo della Marina. Molti, stanchi delle troppe offerte di lavoro in ministeri oppure in noiosi impieghi nell’amministrazione pubblica, avevano ceduto alle lusinghe di quegli slogan che promettevano viaggi da sogno, seppur su navi da crociera preventiva. Ma poi, alla lunga, la distanza dagli affetti ebbe i suoi risvolti negativi. E allora era facile osservarli in tanti la sera quando, durante la libera uscita, telefonando alle proprie fidanzate lontane, domandavano loro con l’insistenza tipica di chi mendica pietose rassicurazioni: “Cara, mi amianto?... Sì, ma quanto mi amianto?”
Le caritatevoli donne, dall’altro capo del telefono, rispondevano misericordiose, addolcendo la mancanza con le tipiche ingenue frasi delle giovani innamorate, come: “Sì, tanto anche io” oppure “Ma chi è? Guardi che ha sbagliato numero...”
Adesso, quelli che sono ancora vivi, stanno intentando causa alla Marina Militare per cercare di vedersi riconosciuto almeno un indennizzo, ma non sarà facile: d’altra parte, la Patria ci chiede di morire, per lei, mica di vivere. E tanto meno di esser risarciti!
dirtyboots

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