6.22.2005

 

Su Splinder hanno la schiena dritta.

Ieri notte ho ricevuto la mail di un amico che con enfasi mi annunciava la nascita di un nuovo blog: http://schienadritta.splinder.com
Sono andata a vedere e sono rimasta molto delusa. “Siamo un gruppo di giornalisti della RAI...grande azienda...” Ho letto tutto, ma l’unica cosa che non sono riuscita a leggere è stata una firma, un nome, un cognome che si potessero associare ad una faccia, ad un volto noto, pagato profumatamente per essere schiavo del regime berlusconiano.
Nemmeno uno.
I casi sono tre: o la situazione è ben peggiore di quella che noi – neurodotati – immaginiamo e quindi il regime è molto poù regime di quanto non appaia, o le schiene non si sono raddrizzate abbastanza da procurare lo scatto di orgoglio e dignità del giornalista, o è una grande bufala dello scribacchino di turno che si compiace dell’aumento dei numeri sul contatore.
Non sta certo a me scoprirlo, al limite ci penserà Attivissimo o chi per lui.
Vorrei immaginare che fosse vero, e che quindi un gruppo di giornalisti Rai abbia davvero raddrizzato la schiena benché continui ad esser senza palle. In fondo così sarebbe molto più italiano che non apparire col proprio nome, rischiando la messa al bando ed ancor peggio la perdita dello stipendio.
Mi torna alla mente il concetto del “sazio” ovvero, è difficile conoscere la fame se si ha la pancia piena.
E’ comunque tutto molto triste, a partire dall’esortazione di un Presidente della Repubblica che deve ricordare ai giornalisti di fare il proprio dovere, al fatto che qualcuno per farlo si debba nascondere dietro all’anonimato. E’ certamente indicativo di “malatempora”.
Probabilmente è sempre una conseguenza della mia mente semplice, e del concetto di buonsenso che pare sfuggire ai più, se non conseguenza di quella dignità e coerenza che mi hanno portato, con la schiena rotta e pesta ad essere persa dove sono, senza possibilità alcuna di riscatto, nemmeno se e quando l’Italia dovesse tornare ad essere un * paese normale *.
Per esempio mi chiedo quanti di quelle “schiene dritte” abbiano pubblicato un libro, quanti di loro abbiano contratti di lavoro con altre testate oltre alla RAI, quanti di loro facciano fatica a vivere.
Io ci ho provato, anche io scrivo e qualcuno dice anche, che ciò che scrivo abbia un valore, così mi convinsero a mandare il mio primo romanzo alle case editrici.
Mi viene da ridere, come quando rispondono alle mie richieste di lavoro...
Il più bel rifiuto ricevuto è stato: “ Il suo manoscritto è davvero interessante, ma momentaneamente la nostra Casa non investe su nuovi autori che non siano presentati da altri a noi noti...”
Non mi resta che augurare ai giornalisti RAI, qualora fossero davvero loro a gestire il Blog, di fare un ultimo sforzo e fare quello scatto che ancora manca. Non è difficile basta un po’ di coraggio e la consapevolezza di essere in dovere di venire con noi a sguazzare in questo mondo reale, fatto di fame e di merda.
Rita Pani (APOLIDE)


Comments: Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?