6.09.2005

 

Preferendum

La prossima fine settimana, dunque, si voterà per i quattro referendum. A differenza del passato, le posizioni assunte tra i vari esponenti politici sono molteplici e le più trasversali, come si usa dire adesso. Infatti, vuoi per la scarsa informazione, vuoi che in questo periodo avere le idee chiare non è semplicissimo, persino all’interno di alcuni singoli partiti ci si è schierati su versanti opposti: c’è chi si asterrà dal voto, chi voterà scheda bianca, chi annullerà, chi voterà “sì”, chi si esprimerà per il “no” e chi disegnerà e barrerà la casella con un “forse” o “in parte”.
Ricordo che una volta era più semplice: in virtù di una radicata coscienza politica e sociale, bastava ascoltare le dichiarazioni, ad esempio, di Craxi e praticare l’esatto contrario. Oggidì bisogna prestare molta più attenzione per non incorrere in compromettenti passi falsi che un giorno potrebbero esserci rinfacciati: si rischia seriamente di fare come agirà Berlusconi. I soliti bene informati vociferano del paradosso secondo il quale, lui, sta aspettando di sapere qual è l’orientamento della maggioranza degli aventi diritto al voto per poi esprimersi.
Sto sperimentando quella sgradevole sensazione che provo quando mi sento spiato.
E mentre mi spiano, confondono le acque: Rutelli ha già pubblicamente manifestato la sua scelta di non andare a votare: si è detto spiacente, ma ormai da tempo aveva assunto l’impegno di andare a cogliere cicoria fuori porta proprio questa domenica e, data l’alta probabilità di un minor numero di gitanti, ha aggiunto che è ottimisticamente possibilista sul rimediare, magari, pure due asparagi. Come sembrano lontani i tempi in cui l’antiproibizionista Rutelli, la cicoria, se la fumava! O forse, visti gli effetti, se la fuma ancora...
Al contrario, il vicepremier Fini ha dichiarato che non è democratico astenersi dal votare e che, se fosse per lui, manderebbe tutti ai seggi a colpi di manganello.
Addirittura il ministro Prestigiacomo ha espresso la sua intenzione gridando e scandendo ben quattro “sì”. E non solo: anche un “ancora” e due “così”. Subito dopo qualcuno ha chiuso la finestra della sua camera da letto, con grande disappunto della piccola folla che si era riunita nonostante la tarda ora.
Invece, Papacrucco, forse un po’ disturbato perché l’attenzione dei media sulla sua santa figura è leggermente scemata, si è espresso contro il voto, sostenendo che la manipolazione degli embrioni non è cosa da buoni cattolici: propapilmente fa piancere Cesù und, qvasi certamente, tu difenta cieco! Un giorno qualcuno gli spiegherà che “embrione” non è accrescitivo di “membro”.
Infine, i colonnelli dell’aeronautica sono schierati per l’astensione: le previsioni meteo, in onda mercoledì sera, parlavano esclusivamente del bel tempo che metterà per la fine settimana, tanto che ho creduto fosse venerdi sera... e oggi sono arrivato al lavoro in ritardo.
dirtyboots

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