6.30.2005

 

Cose d'estate

Vi sono mancata? Sì e no, lo so! Come sempre.
Sono stata tre giorni in Sardegna, poi tornata alla base attendevo di avere qualcosa di intelligente da dire, ma ho trovato difficoltà. Deve essere per via del caldo torrido ed eccezionale, che tutto arroventa, persino i neuroni, fintanto ché ieri finalmente qualcosa s’è mosso: il piduista mafioso di Arcore, portatore sano di botulino ha annunciato che l’Italia ha ancora bisogno di lui, e che quindi si troverà costretto ad essere il candidato unico per la Cdl (Cosca della Libertà).
E’ il Paese che me lo chiede!”
Il Senato ha varato la riforma della Giustizia, scavalcando l’ologramma del Presidente della Repubbica che aveva rinviato la legge alle Camere per incostituzionalità. I giudici hanno annunciato una serie di iniziative tese alla salvaguardia della loro specie protetta, mentre schifani (quella strana cosa calva e con la giacchetta) ha dichiarato: “ E’ il Paese che ce l’ha chiesto!”
Ora a me sorge un dubbio: "esiste davvero questo signor Paese o è un nome falso usato dal prescritto di Arcore?”
Vi porto buone notizie anche dalla Sardegna. Dopo la vittoria del boicottaggio del clero, sfruttato dai malaffaristi del potere, anche l’embrione sardo è protetto. Nessuno potrà usarlo o ucciderlo prima che sia diventato “uomo”. Peccato che nella mia terra, insieme ai quattro quesiti referendari in tutela dell’embrione ce ne fosse anche uno per la tutela del cittadino e del territorio; la popolazione avrebbe dovuto dire se era o no favorevole all’importazione di materiali nucleari (scorie) da disseminare sull’isola. Il gregge non è andato a votare e quindi l’embrione sardo sarà ucciso dalle radiazioni non appena si farà uomo. Il clero esulta!
C’è di più. Con molto silenzio e senza fanfare, il porto di Cagliari è stato adeguato per l’attracco dei traghetti veloci e navi da crociera; nemmeno il tempo di esultare che si scopre un codicillo nel decreto del ministro dei trasporti: il porto di Cagliari è stato adeguato, in primis, per favorire l’attracco delle navi nucleari. Ma che ci importa? L’embrione è salvo.
E’ un’estate davvero calda (ve lo scrissi anche ad Aprile che sarebbe stata così e già vi preannuncio un inverno molto freddo) vanno di moda i jeans di Dolce e Gabbana, sdruciti, sdruciti, quasi tutti strappati, ma da portare con camicie di classe, meglio se di seta con preziosi intarsi e vanno di moda gli stupri, mentre l’estate scrosa erano di scena le stragi familiari. Attenzione però perchè c’è stupro e stupro. Quello più di classe è quello perpetrato da extracomunitari (il colore della pelle non ha importanza) ai danni delle femmine italiane mentre, quello compiuto da italiani nei confronti di ragazze straniere è di una classe inferiore. Lo si evince dai telegiornali nei quali l’extrastupratore è descritto con una terminologia colorita “bestia, criminale” e sempre mostrato in viso nelle immagini, chiamato con nome e cognome, mentre lo stupratore nostrano viene descritto al massimo come “un ragazzo difficile”, mostrato coperto in volto e soprattutto privato delle sue generalità (deve essere per via della privacy). Anche la castrazione è un gadget da usare solo per gli extra.
Fa caldo. Avete portato il nonno al supermercato?
Avete sentito i fatti di Sirchia? Il ministro probo, l’antifumo, (sarà stato il solito Paese a chiederlo?) mentre era ministro della salute, continuava a rubare dal suo ufficio di primario al San Raffaele di Milano, rubava la moglie, biologa pensionata ma consulente esterna a carico della Regione Lombardia, e si indaga anche sulla posizione della figlia (stranamente medico consulente come i genitori). Noi non fumiamo al ristorante e lui rubava... Lui rubava e noi non ci potevamo curare...
Meno tasse per tutti.
H approfittato del mio breve soggiorno in Patria per andare dal medico a farmi ricettare dei farmaci che mi sono necessari. Il farmacista, prima di consegnarmi le due scatole di Voltaren mi dice: “Signora, vuole queste o il corrispettivo che costa meno? Perchè se prende il Voltaren deve pagare 86 centesimi a scatola in più. “ Ho chiesto spiegazioni e mi è stato detto che è una sorta di penale per aver preso i farmaci più cari (a pagamento).
Ho riso in faccia al farmacista che è arrossito imbarazzato. Devo pagare la multa perchè scelgo di pagare di più. Credo che sia assolutamente geniale come regola, così geniale da non poter dire nemmeno di più. Ovviamente quando riuscirò a pensarci senza scompisciarmi dalle risate, paragonando la situazione di un cittadino malato a quella di un ministro ladro, mi rivolgerò al codacons, e se è il caso, e se ancorà esisterà, alla magistratura.
Ho ancora una coscienza civile che mi impone di denunciare le estorsioni.
Rita Pani (APOLIDE)

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