5.20.2005

 

Un altro reality... Ne avevamo bisogno

La De Filippi ha iniziato una nuova trasmissione, ne ho visto una decina di minuti ed una striscia scorreva in basso sullo schermo: “Nunzia guarda il suo fidanzato che è uscito con una singol”.
Nunzia stava in studio e sorridente si indignava, truccatissima.
Avevo letto qualcosa ieri su Repubblica a proposito del nuovo relity show (davvero vero) e in effetti mi ero chiesta cosa potesse essere l’isola della tentazione.
Nel mio immaginario, l’isola della tentazione è un angolo di Cuba, dove io col berrettino verde me ne sto su un’amaca, e due afro-cubani dai capelli folti e neri, non più vecchi di 30 anni fanno a gara per portarmi ettolitri di birra ghiacciata, indossando un filo interdentale tra le chiappe e qualcosa che copra le pudenda, per avere almeno il gusto di toglierle.
Nel reality, invece, un paio di disgraziati dal sorriso smaliante se ne stanno al mare in Aprile, fingono persino di non aver freddo mentre viaggiano in abiti estivi e probabilmente sono costretti alle lampade UVA per dimostrare che in Puglia è estate tutto l’anno.
Il pezzetto che ho visto io mostrava il fedifrago in moto d’acqua, torso nudo, e gel sui capelli che gioiva della compagnia di una tettona plastificata probabilmente unta di grasso di balena per non mostrare la pelle d’oca che dichiarava di essersi trovata benissimo nei due giorni di convivenza al villaggio.
La futura cornuta in studio, quella truccatissima, cercava la parola indignazione nel vocabolario ma non la trovava e quindi recitava a soggetto la parte della napoletana da vicolo che esprime il suo meglio dietro un carro funebre.
Poi ho visto la fine del programma ed ho ricevuto la risposta che attendevo direttamente dalla sua conduttrice che ribadiva alle partecipanti: “Ricordate che potrete inviare un messaggio ai vostri findazati, ma lo scopo della trasmissione non è quello di castigare, ma quello di comprendere la vostra relazione.”
Ah! Ecco! Vedi Rita che c’era un senso!?! Mi sono detta.
Insomma, chi di noi non ha mai mandato il suo uomo con una ragazzina di vent’anni, al mare, sulla moto d’acqua, a bere champagne sulla spiaggia, in attesa di vedere se sarebbero spuntate due corna concentriche sulla testa? Chi di noi perderebbe ancora tempo prezioso a parlarsi per capire dove e quando è nato il problema, e se si possa in qualche modo trovare rimedio?
Inizio a pensare che si debba rivalutare il Grande Fratello, per esempio. Chi di noi appena sveglio al mattino non indossa occhiali da sole? Chi di noi, a metà mattina, non sente l’esigenza di entrare in sauna dopo aver fatto un bagno in piscina? Chi di noi non gira in costume da bagno per casa appena sotto Natale?
Che ci piaccia oppure no, la reality è questa e aveva ragione la Prestidigitagiacomo l’altra sera a Ballarò: “ La Mivar è in crisi perchè costruisce televisori col tubo catodico. Ormai tutti comprano il plasma che è più economico.”
Dovrò farmene una ragione, i tempi cambiano e io devo adeguarmi o rischio di divenire protozoica senza nemmeno accorgermi.

Eppure avrei anche io in mente un reality show:
Chi vuol esser minatore?
Un migliaio di concorrenti rinchiusi nel bacino carbonifero del Basso Sulcis, a spalare carbone per far funzionare la super centrale Enel di Portovesme, turni di 12 ore, alla fine della giornata lavorativa doccia, se l’acquedotto di Carbonia riesce a fornire l’acqua e poi a casa, trenta metri quadri a 550 euro al mese che verranno detratti dal montepremi finale, che per comodità chiameremo TFR che, con la regola del silenzio assenso, senza che nessuno te lo dica nel regolamento, alla fine di maggio sarà devoluto allo Stato che lo investirà per te. L’infortunio sul lavoro non sarà contemplato dal SSN e se sarai assicurato potrai stare a casa a riposare altrimenti potrai essere eliminato dal posto di lavoro senza passare per la nomination...
Alla lista dei partecipanti pensateci voi.
Rita Pani (APOLIDE)

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