5.25.2005

 

Giorni di Maggio

L’Italia è in pericolo? Sì... no... forse... Come al solito è difficile decidere. Soprattutto se, invece che affidarsi al buonsenso, alla propria esperienza personale e, non ultimo, allo spessore del portafogli, si decide di provare a capirlo ascoltando le dichiarazioni dei politici.
Nella stessa maggioranza si fatica a trovare una linea comune che possa facilitare la comprensione: gli orientamenti oscillano tra la sfacciata ostentazione di fiducioso ottimismo e il più bieco e meschino scaricabarile passando per le boccacce dietro le spalle non appena si voltano verso le telecamere. Ad esempio, Siniscalco dice che va tutto bene. Anzi, a sentire lui, sembra che in Italia non si sia mai stati meglio! Infatti il consumo dei farmaci è diminuito. L’uso degli allucinogeni, evidentemente, no.
Per Fini sì, c’è un po’ di crisi, ma nulla di preoccupante. Nel frattempo però, passa molto più tempo all’estero di quanto non facesse prima. Ufficialmente per la carica di ministro che ricopre. I bene informati sostengono invece che vuole crearsi un alibi. Più o meno sulla stessa linea è Casini, il quale ammette che ci sono difficoltà, ma che lui non ha responsabilità: in quel momento era in bagno. Aggiunge che la colpa è invece della Confindustria perché non suggerisce come operare e quali rimedi sarebbe opportuno adottare. D’altra parte, mica può fare tutto il governo!
Secondo Calderoli è tutta una manovra degli integralisti islamici cinesi. Tuttavia bisogna avere fiducia nell’opera riformatrice del governo di Roma centralista, ladrona e fannullona e che tutto si sistemerà non appena si riuscirà a trovare un cervello buono per Bossi. Non come l’ultimo che gli hanno impiantato, che c’era scritto sulla targhetta A B qualcosa.
Follini dichiara l’intento di volerci veder chiaro, nei conti. Ma ancora deve togliersi gli occhiali con su disegnati gli occhi aperti: è evidente che fino ad ora ha dormito e oggi si guarda attorno smarrito, con la classica espressione del Lemure che, misteriosamente, si scopre in pieno centro a Tokio. In realtà vuole solo rassicurazioni sul prossimo stipendio.
Tremonti precisa che grosse difficoltà non ce ne sono e che comunque anche in Francia e Germania non se la passano molto meglio degli italiani: basta pensare che perfino il Papa, tedesco, preferisce stare in Italia.
Infine Berlusconi che, mentre scongiura guerre fredde, calde, tiepide ed in piedi, tiene a bada il pericolo terrorista a colpi di chioma e, contemporaneamente, con la mano destra mena letali fendenti alla pressione fiscale e, nel contempo, con la mano sinistra inaugura grandi opere e, frattanto, con l’altra mano ferma treppiedi volanti. Tutto questo mentre compone sublimi versi in lingua partenopea. Dei restanti quattordici minuti della giornata che gli rimangono per dormire, ne sacrifica volentieri una buona metà per istruire gli infedeli sulla minaccia comunista che era e resta il principale problema del Paese. Certo, dati Istat alla mano, anche la Santa Pasqua ha la sua parte di colpe e, per dirla tutta, non bisogna neppure sottovalutare che, ultimamente, si è messo a remare contro il governo perfino il Bianconiglio.
Nello schieramento dell’opposizione, si reclamano le elezioni anticipate. Ma sottovoce, altrimenti si potrebbe disturbare qualcuno. Al di là di questo, recentemente più di qualcuno ha avvertito con carattere di urgenza la necessità di scrivere a “La fabbrica del programma” consigliando caldamente di internare Rutelli in una comunità di recupero per tossicodipendenti, ritenendo evidente l’abuso di sostanze idiofacenti. Inutile negarlo. Soprattutto da quando l’ex sindaco di Roma si circonda di gente come De Mita, uno la cui moglie non si fida nemmeno a dettargli la lista della spesa. Comunque, grazie ad un esame più approfondito degli studi di antropologia criminale effettuati da Cesare Lombroso, da oggi è disponibile un semplice quesito a risposta multipla che gli istituti di statistica sottoporranno agli elettori:
“La faccia di Rutelli è così perché:
a) La Margherita si fuma e, per giunta, non è illegale
b) La Margherita si beve: come infuso è uguale alla camomilla
c) La Margherita si beve: è un ottimo cocktail a base di tequila
d) La Margherita si tromba!”
Il fine è di stabilire, in base alle risultanze, quanti anni ancora di malgoverno Berlusconi ci spettano. Ma forse, più semplicemente, è solo che la verità sta nel mezzo: perciò molti hanno votato Berlusconi, pur non sapendo se era il mezzo di sopra o quello di sotto. E allora ci si spiega perché la richiesta di aiuto, secondo il codice internazionale, è “may day”, ovvero giorno di maggio.

dirtyboots


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