4.28.2005

 

Più Casinò per tutti!

Le cose càpitano, si sa. Ci sono cose che invece non dovrebbero capitare, ma accadono; in Italia è quasi normale. I terremoti sono accidenti che accadono, e succede che per imperizia crolli una scuola che uccide una trentina di alunni e qualche maestra.
Succede anche che l’ingegnere progettista venga inquisito come colpevole del disastro, ma càpita che a distanza di due anni l’amministrazione comunale di Larino affidi all’ingegnere Giuseppe La Serra, principale imputato nel processo per la strage, l’incarico di responsabile per la sicurezza dei lavori (1,3 milioni di euro) per la zona artigianale.
Sono notizie che si trovano sparse sui giornali, quasi infilate a tappare un buco qua e là tra le altre cose assai più importanti, quali la propaganda di un governo ridicolo che ha iniziato ad allarmare la società con la triplice profezia: “miseria, terrore e morte”.
Ci si ritrova avvolti nella desolazione più cupa senza nemmeno un impeto di ribellione; i telegiornali di ieri, quasi come se fossero trasmessi a Reti unificate, mostravano un ridicolo ometto di Arcore che dopo tanti anni non ha ancora ben capita cosa sia il Parlamento, agitarsi nell’osannazione di sè stesso, addirittura ho notato che al TG1 la non notizia della misera propaganda del fallito di Arcore è stata affidata a due cronisti, uno palesemente schierato e berlusconiano, l’altro più tecnico, che elencava o meglio biascicava le reazioni dell’opposizione.
Mentre ancora oggi si legge qualche strascico della genialata del ragionier temonti, si inizia a discutere dell’aggiunta miccichè: “Non solo vendere le spiagge, ma la vera ripresa del Sud, si avrà con la costruzione di Casinò, campi da golf, e incrementando un turismo elitario” ... Cito a memoria ...
Ed allora ecco che si torna all’inizio di questo mio post.
La proposta miccichè è assai più in linea con le cose italiane di quanto non fosse la miserabile trovata tremontiana.
Se il comune di Larino affida la sicurezza dei lavori di ricostruzione al principale indagato per la distruzione, perchè non riempire il Sud Italia di Casinò, e ovviamente garantirne la gestione alla criminalità organizzata?
Si potrebbero costruire ben tre o sei Casinò: due in Campania, due in Puglia e Calabria, due in Sicilia ed accontentare camorristi, stiddari, mafiosi, sacracoronitisti, ‘ndrangantisti.
Non ho contemplato la Sardegna, forse perchè noi abbiamo già dato con usurpazione del territorio, turismo elitario, campi da golf, ville abusive e coperte da segreto di Stato, e non abbiamo la mafia, anche se sono ben radicati nel territorio una manica di ex- socialisti craxisti, massoni e democristiani.
Rita Pani (APOLIDE)
PS: mi scuso per aver coniato qualche neologismo e ribadisco il fatto che certi nomi e cognomi non abbisognano della maiuscola.

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