3.02.2005

 

A.A.A. Libretto sanitario cercansi

L’ultima volta che sono stata a casa, a Carbonia, ho sentito risuonare le campane della chiesa di Don Bosco, a Rosmarino, mentre in balcone fumavo una sigaretta. Erano uguali a quelle che sentivo alla stazione di Frascati mentre attendevo il treno.
Così è la storia oggi, un suono stonato che si ripete.
Io l’avevo scritto della variazione dell’articolo 24 (o 14? Non mi va nemmeno di controllare) della Costituzione, secondo la logica del Piano di Rinascita Loggia P2 - che vi invito a rileggere con cadenza settimanale – ed oggi è quasi in scadenza, come potrete leggere nell’articolo qui postato.
Tutto si ripete, a volte fingiamo di non aver sentito prima di allora, altre volte invece non abbiamo nemmeno il pudore di fingere, ci limitiamo a fare spallucce, sport assai diffuso in Italia.

Le campane erano belle quando a suonarle ci stavano le maniche rimboccate dei preti, oggi basta il dito del sacrestano che determini l’on o l’off. Mi fa tristezza. Così anche io inizio a fare spallucce, dedicando sempre meno tempoalla musica stonata che viene fuori dalla TV, sempre uguale col freddo troppo freddo d’inverno, il caldo troppo caldo d’estate, e le polveri sottili, Carlo e Camilla oggi sposi, invece no, forse domani.

Muore Mario Luzi e ne parlano come se fosse morto il cugino di qualcuno, che pareva essere un brav’uomo, reo di aver pensato di poter dire.
Il tubetto di plastica infilato nella gola di un Papa, forse per eccesso di zelo di un medico, merita la prima pagina, persino il disegnino di cosa sia e come funzioni una tracheotomia.
Diciamocela tutta: a me quell’omino vecchio fa un po’ pena ma penso che un altro omino di 84 anni, povero e sconosciuto, per un influenza sarebbe morto, solo sul suo letto in compagnia di una stufetta capace di scaldare solo il gatto di casa accovacciato davanti.
E se suonassero ancora, le campane stonate della sanità, darebbero il loro din don, sempre uguale di gente che muore e di gente che vive, di ministri (SIRCHIA) indagati per tangenti e per mafiosi curati.
Provenzano si cura a Marsiglia. Scandalo. Un mafioso esce dai confini dello stato con i documenti di un' altra persona per farsi operare.
Lo scandalo maggiore, dimenticato da molti, è che la Regione Sicilia (CUFFARO) ha probabilmente, rimborsato le spese.

Il paese dell’illegalità non può indignarsi per così poco, così, ho pensato di esporvi il mio caso:
da dodici anni ho diverse patologie, le più urgenti riguardano le ossa e dovrei sottopormi a diverse terapie, anche farmacologiche, che da due anni non posso permettermi perchè troppo costose, dal momento che non ho diritto ad un medico di base, perchè non sono residente nella regione Lazio e non ho un contratto di lavoro da esibire.
Ho provato a farmi spedire le ricette mediche dalla Sardegna, ma non mi sono state accettate perchè impossibile ottenerne il rimborso.
L’unica via sarebbe quella di rivolgermi al pronto soccorso dell’ospedale, ma è impossibile dal momento che non mi farebbero la fisioterapia per cicli completi e tantomeno mi farebbero le iniezioni di cui abbisogno quotidianamente per 12 giorni, ogni due mesi.
Sono riuscita a comprare i farmaci soltanto una volta in due anni, senza ricetta è un salasso, ed ho trovato un infermiere che ho pagato 10 euro a iniezione per sei giorni (metà terapia).
Ora, dato che Provenzano chiede il rimborso a nome del signor Troia (un nome un programma) in uno stato che ha legittimato l’illegalità, chiedo a voi, lettrici di questo blog residenti ai Castelli Romani che qua avete un medico che forse non vi ha visto mai, o che non si ricorda del vostro viso, se potreste gentilmente fornirmi la fotocopia del vostro libretto sanitario.
Ringrazio fin d’ora... e sempre Forza Mafia.
Rita Pani (APOLIDE)

Comments: Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?