2.23.2005

 

L'uomo della provvidenza.

Dobbiamo r-esistere è un dovere morale, r-esistere alla tentazione di smettere di leggere i giornali, r-esistere alla tentazione di lanciare i televisori fuori dalla finestra, r-esistere alle tentazioni che ci porterebbero a compiere atti dei quali dopo dovremo pentirci. Non è facile.
Siamo governati da uno psico-despota ignorante ed arrogante che ruba persino la scena al cadavere ancora caldo di Don Giussani.
Fu lui a dirmi che ero l’uomo della provvidenza.” Il senza vergogna di Arcore così dichiara senza alcuna originalità, attribuendo le parole che furono rivolte da Papa Pio XI a mussolini a Don Giussani per se stesso.
D’altronde non è la prima volta che il malfattore di Arcore si atteggia a duce e, pensando alla storia e ai corsi e ricorsi storici, ammetto che se fosse vero, non mi dispiacerebbe. La storia infatti finì con Piazzale Loreto e se tutto torna... Potrebbero esserci delle speranze.
Siamo in par condicio; una volta mi piaceva questa legge, depurava i teleschermi dalle solite immagini di propaganda, modello istituto Luce, ma si sa che fatta la legge, trovato l’inganno e allora se si sono guardati i TG di ieri si è scoperto che il terrorista guerrafondaio americano è arrivato in ginocchio per baciare le mani al psico-dittatore di Arcore, che l’Europa è una cosa astratta, che i Francesi sono stati asserviti ai due complici italoamericani. Balle, ovviamente, ma che importa? E sarà stato anche per via della par condicio che, quasi sottovoce qualche audace TG annunciava il ripescaggio del vecchio decreto legge per mettere al bando le cluster bomb, prodotte e detenute anche dall’Italia democratica che ripudia la guerra, presentato da molti partiti politici. Quali? Siamo in par condicio, quindi non si dice, si lascia che quel *molti* o *diversi* lascino presagire all’elettore (notoriamente stupido come un bambino di 11 anni seduto all’ultimo banco) che ci sia di mezzo anche la destra guerrafondaia. Balle, ovviamente, ma che importa?
Eppure dovrebbe importare dal momento che per avere un moto di civiltà, questo paese rincretinito, non avesse dovuto attendere che Giuliana Sgrena fosse rapita in Iraq, e presentata al mondo in lacrime a ribadire il bisogno di pace e la violenza di una guerra assurda.
Siamo in par condicio, quindi tutti zitti, nessuno potrà apparire ospite in un reality show a cantare Vidi o mare quant’è bello, spira tanto sentimiento, con accompagnamento del parcheggiatore, ma si potrà annunciare al mondo “Privatizziamo le poste italiane”. Sì l’ultima geniale trovata dell’uomo della provvidenza che, dopo averle spolpate e rese inefficienti, ora le privatizza e magari se le compra. Buffo. Pensate che in tutta Italia le poste sono state dimezzate, a Carbonia, per esempio, mio padre pensa di fare causa alle poste perchè riceve le sue lettere ogni 15 giorni, un amico dal Friuli mi ha spedito dei CD che ormai hanno fatto la muffa ma non sono mai arrivati, però?
Però c’è un luogo ameno dove tutto va al contrario. Si tratta di Cologno Monzese, paese da Guinnes di primati, l’unico centro in Italia dove le poste sono state potenziate con uno sportello in più dedicato a Mediaset. E non sono balle, purtoppo.
Potrei anche andare avanti, ma mi fermo qui, perchè mi assale la noia, lo sconforto e il disgusto e se socchiudo gli occhi... Piazzale Loreto. Non è bello, lo so... R-esisterò.
Rita Pani (APOLIDE)

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