2.02.2005

 

Il mondo della cultura è in rivolta.

Finalmente! Finalmente qualcosa si muove.
Il mondo della cultura è in rivolta. Era ora. Da tempo mi interrogavo sul futuro culturale in Italia e chi mi legge da tempo sa bene quanto dolore provocasse in me la negazione del diritto a sapere e conoscere.
Finalmente stamani ho letto del moto di rabbia e ribellione che hanno indotto la cultura di destra a lanciare preoccupanti accuse contro l’inaridimento della cultura stessa. E’ stato Marcello Veneziani il non si capisce cosa di AN codistruttore della televisione di stato a denunciare:
«La fiction corre il rischio di aprirsi al gergo ideologico del "politically correct
Ma vi rendete conto di quale calamità epocale pende sulle nostre teste? E’ andato veramente giù duro Veneziani non curandosi della gravità delle conseguenze che le sue pesantissime dichiarazioni potrebbero portare in seno al Paese. Non ha avuto remore nel portare esempi lampanti di comunistizzazione della televisione pubblica, citando l’Unità sventolata come un’arma impropria dal serafico e sindacalista Nonno Libero, al più antico episodio della “Squadra” durante il quale veniva mostrato un pedofilo intento nella lettura del Giornale.
E’ davvero terribile ed inacettabile tutto questo; sono temi scottanti che meriterebbero d’essere dibattuti mediante Interrogazione Parlamentare.
La rabbia di Veneziani nasce dalla recente presentazione della nuova fiction sulle foibe del regista Negrin, reo di aver omesso di chiamare comunisti i partigiani rossi (ipse dixit) ma solamente titini.
Un’onta. Giustamente ha fatto notare lo stesso letterato, è abominevole che si sia trasmessa anche una fiction su una famiglia con figlio omosessuale e nessuna fiction su una famiglia *normale*.
Fino a qua ho scherzato (ma anche no); mi passa il sorriso dalle labbra quando più avanti leggo:«Piuttosto affidiamo in modo sobrio ai personaggi positivi della fiction messaggi sociali più ampi: facciamoli vedere, per esempio, nelle biblioteche o con in mano libri che meritino di essere letti»
Non oso pensare quali libri degni di essere letti potrebbero essere nelle mani dei protagonisti delle fiction: l’ultimo di Emilio Fede o di Bruno Vespa? La biografia di mussolini?
Visto la desolazione che mi coglie quando schiaccio il naso contro la vetrina di una libreria;mi viene da piangere al solo pensiero.
E dire che l’altro giorno mi ero astenuta dallo scrivere del raduno dell’intellighenzia di destra radunatasi per festeggiare i dieci anni dello spegnimento della fiamma...C’erano proprio tutti, da Lando Buzzanca a Peppino di Capri, da Clarissa Burt alla chitarra di Apicella.
Disgustorama. (Mi manchi Daniele)
Rita Pani (APOLIDE)

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