2.18.2005

 

... Di - nuovo ...

Mi piace fare finta d’essermi depurata in questi giorni d’assenza, ho volutamente lasciato a casa il mio vecchio portatile e l’unica TV che ho guardato seriamente sono stati i Simpson, eccezion fatta per il drammatico video di Giuliana Sgrena, obbligata dalle armi a dire ciò che ha sempre detto in libertà, obbligata dalle armi ad urlare quei concetti già presenti in molti di noi.
Ed allora rieccomi, dopo aver letto i giornali, dopo aver dato uno sguardo in giro a rendermi conto che la nostra storia, sempre più somiglia allo svolgimento lento e noioso di una soap opera; conoscevo una signora che guardava una puntata di Beautiful una volta a settimana – tanto sono sempre fermi là, ci mettono una settimana a baciarsi e dieci secondi a fare l’amore –
L’unica differenza in Italia è che non si baciano e non amoreggiano, ci mettono due secondi a mostrarsi i coltelli, e un giorno a pugnalarsi, ma quelle truculente puntate vengono cancellate dalla censura mediatica, che nemmeno fa sapere al popolo che la lega vota compatta insieme all’opposizione. Ma poco importa, tanto, come dicevo tutto resta fermo e nulla si trasforma.
Ho ricevuto per ben cinque volte una mail con allegata la lettera di un dirigente DS di Teramo (EDGARDO PIANTIERI) che con solerzia ha provveduto ad inviare al malfattore di Arcore un assegno con l’importo del suo sgravio fiscale, esito dell’operazione MENO TASSE compiuta, pari a UN Euro e 42 centesimi, eppure ieri ho sbirciato il giornale del mio vicino d’aereo; campeggiava un titolo in neretto: “Berlusconi: abbassare ancora le tasse per vincere.”
Da quello ho capito che nulla cambia e nulla si trasforma, almeno per il momento. Perchè sono stata anche al mercato a comprarmi la ricotta ed un vecchietto parlava di ravioli e sigarette, di medicine e ospedali, di ville in costa smeralda e di un figlio di puttana che non l’avrebbe più fregato.
Penso sia stato il primo che ho sentito ammettere di aver creduto alle balle del Pinocchio di Arcore e non ho potuto esimermi: l’ho ringraziato. Peccato che non abbia capito e mi abbia anche guardato un po’ strano. Non ho voluto infierire per il rispetto che porto a chi è costretto dal tempo a reggersi ad un bastone.
Quindi ci risiamo, pronti a scendere in piazza per chiedere di liberare Giuliana Sgrena, in attesa che la Fabbrica del programma inizia la sua produzione di idee e speranzosi di non dover vedere i suoi operai in cassa integrazione, come il resto delle fabbriche italiane, a fare i conti con l’economia devastata, la democrazia ingiuriata...
Concludo rispondendo a Tinus... Perchè mi firmo Apolide se invece sono italiana nonchè sarda?
Prima di tutto perchè mi vergogno profondamente di essere italiana in un’Italia così offesa e violentata e poi perchè la Sardegna ho dovuto lasciarla per bisogno e non per scelta. La sardità è un’altra cosa, troppo distante da questa Italia per poter essere spiegata in poche righe.
Rita Pani (APOLIDE)

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