1.25.2005

 

Non lamentatevi del Digitale terrestre: è GRATIS!

Non mi lascio andare tanto facilmente, ma ammetto, a volte mi sfiora l’orgasmo cosmico. Plurimo.

Vi ricordate quando il ridicolo ministro gasparri pontificava sull’assoluta assenza di profitto del premier, riguardo al digitale terrestre?
Erano bei tempi e l’idiota di turno correva a comprare la scatola magica. Finalmente si poteva fare clic sul telecomando ed era GRATIS. Poi i contributi dello stato, quindi l’idiota correva ancora più veloce ad impossessarsi della magic box.
Per mesi la gente ha mosso l’economia del proprietario di Mediaset, casualmente presidente del consiglio, acquistando lo straordinario prodotto che ha bivaccato inutile e non funzionante accanto al televisore di casa per mesi, ed io pensavo ai racconti di mio papà, del primo televisore che entrava nelle case, coperto da un centrino fatto a mano, spolverato tutti i giorni dopo la statua di Santa Barbara.
Ma il GRATIS è durato poco ed ecco il giorno fatale, quello da segnare sul mio personalissimo calendario dei giorni fausti “Sabato 22 Gennaio 2005”. La scatola magica non era più gratis, e per avere merce, l’idiota doveva far vedere cammello. 3 miserissimi euro contro una partita. Oppure 10 euro per altra partita. Insomma le aste, le offerte, le promozioni, la pubblicità, la data storica, annunciata sempre dal ridicolo ministro gasparri che più che ministro, alla conferenza stampa dell’annunciazione, sembrava un promoter... “Accattatevillo!”
Scusate se godo, ma.... Non si vede una mazza nella maggior parte dei televisori “aggiornati” e peggio, a volte si vede a scatti, a volte il segnale va e viene, oppure righe, distorsioni di immagine; in qualche caso. Nulla.
Eh!

Ma sempre facendo ricorso alla memoria ho ricordato il precedente avvento della tv a pagamento importata in Italia sempre dal solito maneggione di Arcore. Vendevano i decoder per accedere a programmi di un certo livello della pay TV, loro trasmettevano film criptati in prima visione, ma ogni tanto ci scappavano anche i pornazzi al punto che, tutte le piccole televisioni dell’epoca si accodaraono alla truffa, solo che loro, in teoria trasmettevano davvero solo squallidissimi film dalla trama secondaria.
Si vendevano queste scatolette metalliche, i decoder, a 100 mila lire l’una. Di norma non funzionavano mai, ma i soldi non si potevano restituire. Si rimandava al problema tecnico di trasmissione o di ricezione... E quando funzionava il film era sempre lo stesso, talmente consumato che l’attore protagonista sembrava ogni giorno più sfatto, e le pornodive sempre più annoiate.
Una volta trovai Luigi, un mio amico, che guardava lo schermo scuro, innevato, con delle macchie che come fantasmi lasciavano immaginare un documentario dei fratelli Lumiere...
“Che guardi?”
“E’ un film porno criptato”
“Ma non si vede una mazza...”
“Sì, guarda...” E indicava col dito una sorta di arto di fantasma. Poi mi spiegò che sie era allenato, toglieva il colore, giocava col contrasto e la luce e riusciva ad immaginare....

Su! Fate come Luigi, immaginate! Basta lamentarvi del digitale terrestre... Tanto è GRATIS.
Rita Pani (APOLIDE)

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