1.28.2005

 

Erection day

E' ormai imminente il giorno delle elezioni in Iraq. E' già stata dichiarata conclusa la campagna elettorale, mentre per chiudere quella militare sembra che ci vorrà ancora un po'. Proprio in queste ore si stanno approntando gli ultimi seggi elettorali e i ribelli sembrano in ritardo con i lavori: non riescono a mitragliare più di cinque seggi per giorno. Alla fine, in un'ottica di ottimizzazione preventiva, al posto delle cabine elettorali saranno allestite direttamente delle bare. C'è ancora molta incertezza sui nominativi dei candidati. L'unica cosa sicura a questo proposito è che Bertinotti parteciperà con una lista indipendente. Nonostante i ritardi dovuti alla stampa delle schede elettorali, resa problematica da una lista di centrosinistra che non ha ancora deciso con quale nome presentarsi, gli americani prevedono una massiccia partecipazione al voto. Tra gli osservatori internazionali, invece, dopo un primo momento di soddisfazione, sussistono crescenti perplessità sull’euforia a cui si sono lasciati andare gli iracheni dopo la messa in onda degli spot elettorali che spiegavano le modalità di esercizio del voto. Gli osservatori, infatti, hanno compreso che molti votanti hanno frainteso la possibilità di esprimere la preferenza apponendo una croce sul nome del candidato, scambiandola con la facoltà di sparargli direttamente. Qualora non si colpisca il candidato, il voto sarà dichiarato nullo. Alla fine, anzichè lo spoglio delle schede, sarà l’autopsia a decretare la composizione del nuovo governo iracheno.A questo proposito, si stanno moltiplicando nel mondo le iniziative che intendono candidare di diritto Bush, Berlusconi e Blair. Sperando, per una volta, in un plebiscito!
dirtyboots

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