10.15.2004

 

L'Italia stuprata

Gli stupratori lavorano in branco. Ma il capo è uno solo. Hanno appetiti famelici. Violentano tutto. Preferiscono codici penali e costituzionema non disdegnano (anzi) coste e paesaggi. Il capo sa che per mantenere inalterato il consenso presso il suo bacino elettorale deve pur dare qualche regalìa?
E loro gli fabbricano uno, due, tre, quattro condoni, in 3 anni. Uno più devastante dell'altro. Così i mafiosetti locali (o aspiranti tali) o i sedicenti piccoli/grandi imprenditori che si son fatti la villetta nell'area protetta, sul mare, nel parco naturale, stuprano un po' anche loro senza timore. Basta pagare e godranno tranquilli anche loro. Loro e i loro figli che, quando verrà il momento e avranno ben sviluppato i loro attributi, potranno stuprare a loro volta, sicuri del prossimo condono. E quando dovranno votare sapranno bene chi ringraziare. Stupratori della Valle dei Templi e del Campidano, di Mondello e del Gargano, di Gallura e delle 5 Terre: fatevi sotto!
E' adesso la vostra ora! Pagate il giusto e date un colpetto anche voi. Senza l'assillo che qualcuno venga a chiedervi conto delle vostre eiaculazioni di cemento che sporcano unbene di tutti. Se il capo ha messo gli occhi su una preda, i suoi servi gliela portano. Il capo ha qualche problemino con qualche processo per falso in bilancio? E loro, in seduta notturna, gli sfornano una bella leggina che, stuprando il CP, riduce pena (e tempi di prescrizione) per quel reato. Poi, il giorno dopo, mandano uno degli avvocati del capo in TV einfieriscono chiamandola"riforma del diritto societario". Falsificare un bilancio in Italia oggi non è più grave che fare il gioco delle trecarte alla stazione. Nessun problema se la fiducia degli investitori stranieri nelle imprese italiane è ai minimi storici, se la competitività del paese è a livelli da terzo mondo. Nessun problema se, come annunciato da noi poveri invidiosi, in una Europa unita certe porcate non si possono fare perchè è il paese tutto a uscirne sputtanato (e non solo il capo e i suoi gentili servi). Nessun problema se l'avvocatura generale presso la Corte di Giustizia UE abbia confermato il giudizio che ne davamo noi poveri invidiosi/comunisti/disfattisti/alleati dei terroristi. L'importante è che il capo stupri e goda per primo. Gli altri potranno servirsi dopo di lui. Il capo sente incombere la vecchiaia e il momento in cui dovrà trasferire alla prole l'immenso patrimonio?
E loro, graziosamente, gli tolgono la tassa sulle eredità miliardarie. Poi, il giorno dopo, la chiamano "riforma del diritto successorio". E qualche coglione che, pagato o meno, strologhi di politiche favorevoli ai ceti bassi, si trova sempre. Il capo capisce che dall'altra parte del mare c'è un capo più forte, ricco e potente di lui (e che ha stuprato il suo paese in maniera assai più accorta, con il fratello e il presidente della Corte suprema a fargli da palo) e che in qualche modo deve essere gratificato e riverito? Pronti! La servitù non esita nemmeno per un attimo a spaccare la vecchia Europa e imbarcare degli incolpevoli soldatini per mandarli in trasferta aguardar stuprare (facendo la guardia al bidone di benzina in quel di Nassirija) una povera nazione che non ha mai assaggiato la democrazia invita sua . Ma, d'altro canto non ha mai neanche fatto niente al paese dei soldatini. La vuoi la democrazia?
Certo, certo bella - dicono il Capo grande e il Capo piccolo.Te la daremo noi la democrazia. Ma prima, cara Babilonia, allarga le gambe e facci vedere le viscere che vogliamo berci il tuo petrolio. Poi, alla fine, il capo capisce che la costituzione repubblicana del '48, ilParlamento e il vecchio Presidente costituiscono ancora un (timido) ostacolo ai suoi sconci desideri. E loro, umili servi affamati di sottopotere e vogliosi di stuprare qualcosa (nel loro piccolo), danno spettacolo in Aula e gli schizzano una bella legge costituzionale.
Risultato: Via 43 articoli della costituzione in un colpo solo.Via la fiducia del Parlamento al Presidente del Consiglio (che diventa PrimoStupratore).Via il potere di nomina e revoca dei ministri da parte del PdR, da sempre garanzia di unità e imparzialità nella vita democratica del paese.Tanto ci saranno le televisioni e i giornali di famiglia a dire che le "riforme costituzionali" sono cosa buona e giusta per il progresso delpaese. Nessun problema se solo in Nigeria e Thailandia è consentito ai Primi ministri di conservare le proprie belle televisioni.Tanto i cittadini, intenti anche loro ai loro piccoli personali stupri sotto il benevolente sorriso del loro Capo, non lo sapranno mai. E, allegramente, continueranno a godere, godere, godere...e a pensare di essere ancora civili, democratici e orgogliosamente occidentali.
bogie

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