9.07.2004

 

Per essere morti, devono essere tanti.

Meglio ancora se bambini.

Sono giorni che non scrivo nulla, non mi andava e soprattutto sentivo di non avere nulla da dire che fosse almeno un po’ diverso dalla retorica del cordoglio, e dal rigurgito della parola pace. In compenso ho letto molto, e con molta critica e questa volta non con l’intento di *crearmi* un opinione. Ci sono fatti che devono esser presi esattamente per quello che sono.

E’ quello strano balletto di cifre, il borsino dei morti, che variava di ora in ora nella home page di Repubblica, 100 – 200 -300 – 330.
Quella scritta che invitava a guardare la Foto Gallery con *pietà*.
Poi l’invito all’accensione della candela, poi la fiaccolata che ci ricorda la nostra grande e fortunata civiltà più che l’inutile e disumana strage di bambini.

Ho timore mentre scrivo. Temo che il mio pensiero possa offendere proprio la memoria dei morti innocenti, e se così fosse tengo a dire che non è certo mio intento.
E’ che anche io a volte mi sento offesa e non so chi sia il responsabile.

Siamo vittime consapevoli dell’era dell’immagine che ci impedisce di razionalizzare. E’ normale versare lacrime davanti alle immagini di un campo che diventerà un enorme cimitero che accoglierà un migliaio di vittime. E’ meno normale che non si riesca a versare una lacrima, accendere una candela ogni volta che un innocente muore.
Se sono 300 ci incazziamo, se un elicottero israeliano lancia il suo proiettile che trapassa una finestra ed uccide una bimba di due anni nella sua culla al massimo abbiamo 30 secondi di umana pietà, o nel peggiore dei casi ci sentiamo dire che in guerra accadono anche queste cose.
Quando salta in aria un autobus con ragazzi che vanno a scuola, niente lacrime e niente candele... Sì sa che gira così in Israele.

Anche uccidendone solo 10 al giorno, in un paio di anni, quanti sarebbero i morti innocenti?
Ho il sospetto che queti semplici dati, per una semplice addizione non ci saranno forniti mai, ed ho anche il sospetto che, quelle forze politiche senza colori e senza bandiere, armati di candela votiva, non cercheranno mai di ottenerli.

Concludo l’onda dei pensieri dicendo che non ho accolto l’invito a guardare la Foto Gallery ... E non perchè io sia priva di petà, forse solo perchè ancora, miracolosamente, la mantengo.

Rita Pani (APOLIDE)

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