9.23.2004

 

Ne penso....

Ivan è il mio miglior lettore. Sono autorizzata a dire che ha molti più problemi di me, uno che in TV farebbe audience, rannichiato nella sua Torpedo Blu. 17 anni che sembrano 80 per la fatica di vivere e capire.

Così io mi ritrovo in questo pomeriggio a *doverne* pensare qualcosa, per lui.

Ora si arriva a parlare di terrorismo mediatico, e io non comprendo. Che sarebbe il terrorismo mediatico? La divulgazione visiva dell’esito di una sporca guerra?
Anche in questo caso mi costa dover ricordare che la guerra per immagini non fu iniziata dal cattivo mondo islamico ma dalla prima guerra sul golfo, quando l’allora direttore di studio aperto su Italia 1 felice come un bimbo a Natale annunciò in diretta lo scoppio della guerra.
E’ vero che la nostra memoria si sta lesionando, siamo tutti potenziali malati di alzaimer. Dopo il secondo attacco all’Iraq, tutte le reti televisive mandavano in onda le loro dirette dalla guerra con un logo laterale sullo schrmo *IRAQ*.
Siamo passati dai traccianti verdi sulle notti irachene allo sgozzamento via Internet passando sopra migliaia di morti ammazzati sulle strade.
Ed oggi, che le immagini non sono quelle censurate dalla propaganda dei governi allora è terrorismo.
No, come ho detto, è solo una conseguenza.

A me resta la possibilità di scegliere se vedere o no certe immagini, e fino ad oggi non ne ho visto nemmeno una; non sono andata a cercare le foto di Baldoni morto, non ho visto nessun ostaggio sgozzato, ho visto mio malgrado (in TV) le immagini di un uomo che piange e chiede al suo primo ministro di essere salvato.

Non mi terrorizza Internet, mi fanno paura le TV di stato, quelle che parlano del dopoguerra dell’Iraq, quelle che parlano di elezioni in Iraq, quelle immagini che mostrano il pupazzo degli americani, il fantoccio capo di un governo iracheno che esiste solo nel mondo perfetto immaginato da bush, e non nella vita degli iracheni che continuano a morire dilaniati e carbonizzati per strada. Mi offende sentir parlare ancora di *opere di democratizzazione* mentre la gente muore.

Mi spaventa non sentire ricordare a tamburo battente, che l’associazione Un ponte per, nacque per sopperire alle mancanze di un embargo fortemente voluto dall’occidente superiore che ha favorito la morte di bambini innocenti, ammalati di leucemia per le armi di distruzione di massa (uranio impoverito ed altre schifezze) usate dai democratizzatori americani.

Mi fa orrore pensare che la sorte di civili inermi sia in mano a chi un giorno ha deciso di autonominarsi *padrone del mondo*.
L’unica via possibile è il ritiro delle truppe, tutte, dall’Iraq.

Rita Pani (APOLIDE) :-*




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