9.20.2004

 

«Impediamo l'applicazione della Moratti».

Occupata la direzione scolastica a Cagliari di red
Scuola in Sardegna, non funziona nulla. Così, stamane, i rappresentanti dei sindacati degli insegnanti di Cagliari hanno deciso una clamorosa forma di protesta: e hanno occupato la sede della direzione scolastica regionale. L'obiettivo: provare a stemperare gli effetti drammatici dell'applicazione della riforma Moratti in Sardegna. I rappresentanti di Cgil, Cisl, Uil, ma anche quelli dello Snals, dei Cobas, del Gilda e della Confederazione sindacale sarda (Css) si sono dati appuntamento alle 10.30 davanti agli uffici di viale Regina Margherita a Cagliari. Poi, sono entrati negli uffici con striscioni e bandiere. L'occupazione continuerà per tutto i giorno. Nel pomeriggio, davanti alla sede della direzione scolastica arriveranno tutti gli insegnanti dell'isola per unsit-in. I sindacati chiedono un incontro con il direttore generale Armando Pietrella che stamane non si è fatto vedere. Ma non è tutto: nei prossimi giorni sono in programma assemblee sindacali nelle scuole della provincia e incontri con i genitori degli studenti per spiegare -hanno annunciato i sindacalisti - i rischi che l'applicazione della riforma comporta. I rappresentanti dei lavoratori della scuola intendono anche mettere a disposizione di tutti i docenti un pool di avvocati contro eventuali«pressioni» nell'applicazione della riforma che - hanno ricordato - non è obbligatoria. Il segretario della Cgil regionale, Peppino Loddo, ha elencato i temi della mobilitazione. In primo luogo - ha detto - gli insegnanti denunciamo i tagli all'organico (5 mila negli ultimi 5 anni e 500 solo quest'anno, senza contare gli insegnanti di sostegno), il «caos delle supplenze» (che però è stato smentito dal direttore scolastico regionale, che ha promesso una regolare ripresa delle lezioni ma in realtà la graduatoria appare a tutti illegittima, per cui si attendono molti ricorsi con inevitabili ripercussioni sull'inizio dell'anno scolastico). E ancora: i sindacati ricordano i gravi problemi dell'edilizia scolastica. Contestata anche la reintroduzione del maestro unico nelle elementari. «No, il Tutor no», alle elementari è rivolta

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