7.25.2004

 

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FT: STAMPA ITALIANA IGNORA CONDANNA FRATELLO PREMIER
Perché tanto in Italia i potenti non vanno mai in galeraRoma, 24 lug. (Apcom) -
Il Financial Times si interroga sulle scelte della stampa italiana: perché il fratello del premier Berlusconi è stato condannato per fatturazioni false ma la notizia si è 'guadagnata' solo qualche trafiletto e, quando è stata data, è stata relegata nelle pagine interne? La risposta che dà il quotidiano economico-finanziario è severa: in Italia, sostiene Ft, i condannati per corruzione, quelli 'eccellenti', in prigione tanto non ci vanno. Silvio Berlusconi, ironizza il Ft, sostiene che la maggior parte dei giornali italiani tifano "per il centrosinistra. Se così fosse, questi hanno perso una notizia questa settimana, ossia la condanna a quattro mesi e quindici giorni di carcere del fratello del premier, per fatturazioni false". Perché anche i giornali considerati più autorevoli, come il 'Corriere della Sera' ("non ne ha parlato affatto") e 'La Repubblica' ("una colonna a pagina 20") non hanno dato spazio alla notizia. Così come lastessa 'Unità' che di Berlusconi non è certo amica. La condanna di questa settimana si aggiunge ad un'altra del 2002 e Paolo Berlusconi è libero. Insieme le due condanne raggiungono i due anni, un mese e quindici giorni. Lo stesso premier è stato condannato. Così come Cesare Previti.  Altrove, "se il fratello di Bush, Blair, Chirac o Schroder fosse stato condannato la stampa nazionale avrebbe raccontato tutta la storia". Forse, afferma con amarezza il quotidiano, "i giornali italiani hanno ragione, dopo tutto. Se qualcuno fosse andato in galera allora quella sarebbe stata una notizia".

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