6.15.2004

 
Spero abbiate notato come questa estate le cravatte alla moda hanno il colore della Merda, nelle sue differenti tonalità causate dalla consistenza strutturale, fluidità e derivazione alimentare. Poi c'è chi ci aggiunge di suo...

Il centrosinistra (Ulivo + l'eccetera) con questi dati non vince. Se vincesse sarebbe sottoposto anche a singoli ricatti, poichè penso che la maggioranza parlamentare risulterebbe risicata. Ed un governo deve poter governare libero dalle contingenze e dalle
pressioni particolaristiche.
Ma cosa non con-vince di questo centrosinistra?
Innanzitutto credo bene abbiano fatto Diliberto e Bertinotti (seppur mai nominadosi) a dire che adesso si rende necessaria la costruzione di un soggetto politico, attraverso una federazione politica di tutte le forze che si richiamino ai valori sensibilità e metodi comuni, che caratterizzi identitariamente
questa coalizione di centrosinistra. La novità non sta nel fatto che lo dica Diliberto, cosa che Egli voleva già, ma che la pronunzi Bertinotti: l'operazione assume per lui rischi maggiori tutti interni al suo partito. Metà di esso, infatti, non ha ben salutato il processo di rinnovamento politico ed identitario con la formazione della Sinistra Radicale, a differenza dell'elettorato.
Seppur Bertinotti incassa questo buon risultato, penso che lo sforzo federativo potrebbe costargli anche una qualche scissione. Il PdCI, i Verdi, Di Pietro e Occhetto sono ceerto, invece, non abbiano da difendersi da nulla di tutto ciò!
Una forza che sappia coniugare il meglio dei valori popolari e di solidarietà è necessaria appunto per scongiurare quella deriva reazionaria ed involutiva che è stata punita in tutta l'Europa. Gli europei, anche attraverso il sucesso dei partiti euroscettici,
hanno detto chiaramente che di questa Europa delle burocrazie e delle lobby economiche non ne vogliono sapere. Domandano una identità riconosciuta nello scenario globale, un'identità che non arretri sui diritti e sulle garanzie per pareggiare i conti con un
mondo che sta conoscendo ingiustizie profonde, pieno di guerra, di lavoro sfruttato, di malattia e povertà, che sta ormai alla lisca. Domandano un'Europa di pace e solidarietà. Spetta a
qualcuno dire che questo è il solito problema: la
redistribuzione delle risorse, fra noi europei, e fra europei e il resto del mondo. Credo che Fassino, in comizio a Padova, abbia fatto bene a richiamare la lezione di Berlinguer sull'austerità, poichè è proprio di questo che il centrosinistra abbisogna.
Credo sia chiaro a tutti che la redistribuzione delle risorse nelle nostre società comporta anche il comprendere che non possiamo consumare tutte le risorse che consumiamo attualmente, anche il nulla delle suonerie ai cellulari! Dobbiamo consumare meno, guadagnare meno tutti, rinunziare alla "qualità della
vita" della vacanza a Cuba anzichè alla spiaggia barese di Pane e Pomodoro. Ci vuole austerità, appunto.
Una sinistra che sappia anche poter lanciare una sfida politica e organizzativa della società che sia visibilmente differenziata dai valori captativi di questo convitato tardo-reazionario che governa l'Europa.
In verità devo riconoscere che non sono felice delle elezioni vinte con gli industriali. La loro cultura come classe dirigente di questo paese è sotto gli occhi di tutti: nessuna politica economica e industriale che esca dai particolari interessi di
poche persone, esportazione o delocalizzazione del conflitto sociale interno e delle merci all'estero (anche le guerre muovono a questo obiettivo!), depauperamento della qualità della vita, venuto a consapevolezza anche perchè ci si è impoveriti così
tanto da non poter sublimare con le auto di lusso l'involuzione qualitiva che già soffrivamo, ed eccetera.
Se a sinistra riprendiamo un po' il filo del discorso, se al centro riprendono un po' il filo del discorso, saremo capaci di tessere un patto che comporti, con metodi riconosciuti da tutti, un progetto, un itinerario sociale e politico per stringere
un'"alleanza" con il Paese.


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Marione (RISCOSSAROSSA)

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