5.19.2004

 

Il 4 giugno il criminale di guerra Bush verrà a Roma.

L'Assemblea dei movimenti contro la guerra (Roma, 14 maggio) fa appello a che si realizzi per il pomeriggio del 4 giugno una mobilitazione nazionale a Roma, per dimostrare il ripudio e il rifiuto diffusi verso la venuta di George W. Bush e verso il governo Berlusconi che lo invita, a sua volta responsabile del coinvolgimento italiano nella guerra, nell'occupazione e nei suoi crimini.
Il Comitato di solidarietà con Cuba "Fabio Di Celmo" (Roma) organizza il giorno 3 giugno, dalle ore 16 alle ore 22, un sit-in creativo davanti il Parlamento Italiano per dire No alla guerra, per chiedere la fine della vergogna di Guantanamo, la libertà dei 5 eroi cubani ingiustamente condannati dall’Impero mentre lottavano contro il terrorismo e la condanna esemplare del mercenario della mafia di Miami Posada Carriles responsabile di efferati crimini e mandante intellettuale dell’assassinio del giovane italiano Fabio Di Celmo e dell’attentato alla vita a Fidel Castro. Il comitato "Fabio Di Celmo" invita ad un appuntamento che chiama all’unità ogni amico di Cuba, ogni amico della Pace, ogni amico della lotta alle ingiustizie e all’organizzazione mondiale delle disuguaglianze.
Il comitato Fermiamo la guerra, ha deciso di lanciare un appello alla mobilitazione in tutta Italia dal 2 al 6 giugno, per rilanciare la campagna per il ritiro delle truppe italiane dall'Iraq (per la quale è già avviata una petizione popolare del Forum contro la guerra), denunciare pubblicamente le torture in Iraq e la chiusura della città. Per il 2 giugno sono previste iniziative di boicottaggio delle parate militari per la Festa della Repubblica, ma il clou sarà ovviamente la giornata del 4, con una mobilitazione nazionale a Roma non ancora meglio definita. I disobbedienti romani hanno diffuso un documento molto duro in cui definiscono Bush «criminale contro l'umanità» e «indesiderato a Roma», e annunciano la contestazione. Non tutti sono però d'accordo sull'opportunità di sfilare in una città blindata, in particolare la Rete Lilliput, e per questo si pensa di organizzare anche un meeting in una piazza che duri l'intera giornata. Sarà inviato inoltre un messaggio ai pacifisti Usa che il giorno seguente marceranno verso la Casa Bianca, in modo da stigmatizzare le politiche del governo Usa e rinnovare la vicinanza all'«altra America» che chiede la pace. E inoltre per dare una connotazione internazionale a una mobilitazione che proseguirà anche a Parigi e Berlino e arriverà dritta fino al G8, in programma dal 9 giugno negli States. Il tutto si concluderà il 6 giugno con la festa della liberazione di Roma, posticipata dal sindaco Walter Veltroni proprio per non dover incontrare il presidente USA.

OSCURO PERSONAGGIO

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