4.15.2004

 

Un altro "Eroe"

Mi chiedevo quando faranno il primo reality ... “Saranno Eroi”. Pare sia una categoria in forte crescita, basta morire a due metri da casa e si diventa eroi. Una volta c’erano i martiri, ma sono stati aboliti e (F2) rinominati. Oggi si chiamano più comodamente “terroristi”.
Ma viene così difficile davvero oggi, chiamare le cose col proprio nome? E’ così abominevole?
Ho il dovere di dire che l’uccisione dell’italiano in Iraq è stata un’atto inconcepibile o meglio un altro atto inconcepibile come tutti quelli che da più di un anno si compiono in quel paese ed in altri “democratizzati” a suon di eserciti.
L’uccisione dell’italiano (Quattrocchi) è una drammatica conseguenza di tutta la situazione e negarlo, eticchettandolo “Eroe” non gli rende giustizia.
E’ possibile che nesuno riesca a teere presente la realtà delle cose? Possibile che nessuno abbia il coraggio di una critica oggettiva?
C’è una nazione, l’America, che rade al suolo Nazioni intere, ne cancella la cultura, la storia la civiltà, elimina la popolazione nell’ordine di milioni di persone aprendo così la strada verso nuovi mercati destinati ai soliti noti affaristi, amici dei pre-potenti; e ci si stupisce se poi qualcuno si incazza. Ci si indigna se qualcuno si incazza. Ci si incazza perchè qualcuno si incazza.

Oltraggi su oltraggi per i vivi e per i morti in mondo sempre più marcio ed invivibile, dove non si capisce più chi sia il martire e chi sia l’eroe, dove non si comprende chi sia un soldato o un terrorista, dove è sempre più difficile distinguere tra guardie e ladri. E noi stiamo nel mezzo ad osservare, spesso a tacere perchè rimane ben poco da dire.
E io continuo a rimpiangere la Politica e il Parlamento, quello che si riuniva di corsa quando c’era aria di crisi, quello che “riferiva” alla Nazione senza passare prima da vespa, omuncolo eccitato che riesce davvero a fare uno scoop, fottendosene altamente del fatto che a volte anche gli “Eroi” hanno una mamma, o una sorella, persino delle mogli o dei figli.

Ci stanno rubando l’ultimo scampolo di dignità e noi lasciamo che sia.

Rita Pani (APOLIDE)

Comments: Posta un commento

<< Home

This page is powered by Blogger. Isn't yours?