4.02.2004

 

Sregolatezze del 02/04/2004

Grandi Casini in Sicilia. Ed anche Piccoli Berlusconi. Il presidente della Camera era sceso a Palermo per dire chiaro e tondo: basta con le contiguità mafiose, le forze politiche tutte (a cominciare dalla sua) facciano «una scelta rigorosa di legalità di moralità». Grande Casini. Ma riesplode la tempesta sulla testa del suo amico Totò Cuffaro (diretto coinvolgimento nell'operazione "Alta Mafia") e viene arrestato un intimo di questi, il deputato regionale Udc Vincenzo Lo Giudice. Cuffaro, come il Cavaliere:
«Rispondo solo alla mia coscienza e al popolo siciliano», mica alla magistratura. Per l'alleata Angela Napoli, An, vice-presidente della Commissione parlamentare antimafia, Cuffaro deve invece dimettersi «per una questione morale». Interviene da Roma il siculo-milanese Ignazio La Russa, coordinatore nazionale di An: la Napoli ha parlato «a titolo personale». Non per An e nemmeno come vice-presidente dell'Antimafia. Diciamolo: 'Gnazio, sei grande. Comunque, tranquilli: per Cuffaro c'è pronta una candidatura Udc alle elezioni europee. Diciamolo: Casini è grande, e Cuffaro è il suo
profeta. Almeno sul terreno della legalità e della moralità.

DON PANCRAZIO

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